In Iran le donne progressiste cercano di riconquistare libertà e dignità anche togliendosi il sudario (ipocritamente chiamato “velo” dalle Nostre parti. Ma il “velo” è un’altra cosa).

Neda Agha Soltan, giovane studentessa iraniana progressista venne assassinata con una pallottola allo stomaco nel Giugno 2009 da un miliziano filo-governativo “basiji” (addirittura più giovane di lei che aveva solo ventisette anni). Il filmato della sua tragica morte è ancora visionabile sulla Rete Informatica. Neda cadde lungo un viale di Teheran mentre protestava contro i noti brogli elettorali orditi dagli islamici iraniani al potere allora come ora.

E non indossava il sudario imposto dalla “sharia” alle femmine / schiave islamiche (sunnite o sciite che siano). Era a capo e volto scoperti.

Una giovane donna coraggiosa che pagò con la vita il suo legittimo desiderio di libertà.

Oggi Emma Bonino va a parlare al presidente iraniano Hassan Rouhani.

E si presenta a colui ben coperta con la tragicomica “bacucchina” e così altrettanto ben coperta di ridicolo.

Chissà se Bonino sa qualcosa di Neda Agha Soltan, e di come e perché cadde assassinata per mano degli scherani  -le “forze di sicurezza”-  del Rouhani.

Forse qualcosa sa: ecco perché oggi si è premurata di coprirsi bene e di esibire un mite sorriso davanti al sogghignante presidente iraniano.

Ma la Bonino fu o non fu una femminista? Una femminista che digrignava i denti (cfr Emma Bonino, da sempre in prima fila con il partito Radicale per difendere i diritti delle donne). Però capita a tutti prima o poi di invecchiare. Adesso, forse, Bonino digrignerà soltanto le gengive. Beninteso, non davanti al presidente iraniano.

Se la “ragion di stato” implica simili umiliazioni, quelle che da noi furono già “femministe” preparano un futuro di sangue alle loro figlie e nipoti.

Che vergogna, e che oscuro, turpe avvenire.