La maledetta “Unione Europea” del tempo attuale è un enorme sopruso politico, un’enorme frode economica e in definitiva un enorme attentato alla conservazione e sviluppo della Civiltà degli Stati che, disgraziatamente, ne fanno parte. Risultato: un pubblico disastro.

Qualcuno mi esponga i “vantaggi” che l’Italia avrebbe conseguito dal far parte di questa “organizzazione”. E ne vorrei constatare parecchi, mica solo qualcuno… il fatto è che non ne esistono. Basta guardarsi attorno… . Lo andiamo ripetendo da anni.

1) La “Commissione europea” -squallida copia-carbone del Polit-bureau sovietico, squallida persino nel nome che si è data- è una “autocrazia” formata da individui pressoché sconosciuti alla gran parte di noi, giunti a quel livello di potere attraverso meccanismi oscuri; e il “Parlamento europeo” è una farsa vergognosa. Lo ammettono i suoi stessi componenti.

2) La moneta “euro” è una creatura priva di un padre certo ( = uno Stato sovrano) e di una madre legittima ( = una Banca Nazionale Centrale Pubblica) e a causa di codesto insanabile vizio di origine, l’euro è destinato alla grama esistenza e alla precoce morte comune a pressoché tutte le creature bastarde di questo mondo.

3) Il disastro economico generato dalla maledetta “Unione Europea” sta producendo una quantità di “rottami” dei quali giungono ad impadronirsi principalmente i ricchi islamici, che sono decisi a rimettere poi insieme quei “rottami” beninteso a loro propria immagine e somiglianza. Che tanto sia “possibile” (e lo è, e sta accadendo) non vuole dire che sia inevitabile e tanto meno “giusto”. Ma per fermare il disastro occorre reagire in tempo utile. Altrimenti addio Civiltà. Dove arriva l’islam le Civiltà scompaiono.

4) La eliminazione dei confini nazionali “interni” è pressoché irrilevante per la stragrande maggioranza dei cittadini (che sono “stanziali” non “nomadi”… a parte un po’ di turismo occasionale e vacanziero); mentre anche con i confini i lavoratori “frontalieri” regolari già godevano di agevolazioni; le merci possono circolare bene anche con controlli alle frontiere; chi vuol emigrare si procuri il passaporto; della mancanza di confini presidiati se ne avvantaggiano caso mai i mal intenzionati… ; l’indebolimento dei confini “esterni” della “u.e.” (per “disorganizzazione” o “indifferenza” ? o per “premeditazione” ?) comporta l’arrivo di masse di disperati bisognosi di tutto non di rado incompatibili e ostili, nonché la agevolazione di molte attività illecite, con le conseguenze che vediamo ovunque.

Un disastro a vantaggio -per ora- di chi ? Dei “poteri occulti” ? Chissà.

Di certo alcuni centri di potere (tra l’altro, di tipo sovra-nazionale o direi meglio a-nazionale) ne hanno tratto vantaggi (che non è detto siano stabili e durevoli), ma insisto nell’affermare che anche l’incapacità di chi ci ha messo le mani abbia giocato la sua parte nell’esito visibile.

Una miscela micidiale di complottismo criminale e di criminale incompetenza.

E la vicenda di “Juncker” non fa che confermare la deplorevole e irriformabile natura di questo “mostro” (che  -invece di correggerli-  se ne nutre e prospera assumendo solo i difetti dei Paesi che “unisce”) del quale più presto ci libereremo, più presto potremo tentare di risollevare le nostre sorti di Società nazionale che vogliamo -e abbiamo il diritto di avere- libera, civile, prospera.

Da notare la petulanza con la quale questo “mostro” viene difeso da Napolitano e da altri euro-servi sinistrorsi nostrani: difendendolo difendono sé stessi e la loro propria cattiva coscienza.

La globalizzazione è una utopia molto pericolosa.

Restare in questa “Unione” non potrà che determinare un declino irreversibile dell’Italia.

Riporto la conclusione di un saggio redatto recentemente da tre economisti “euro-scettici” (Brigitte Granville, Hans-Olaf Henkel, Stefan Kawalec) :

“In un modo o nell’altro, l'Europa si dividerà. Resta solo da capire se verrà spazzata via completamente o solo in parte. >

Il guaio è che (per ora) non si vedono reali talenti ed intenzioni ad agire per liberarcene, da parte di coloro che -consapevoli del naturale fallimento di questa grottesca e tragicomica organizzazione internazionale, trista reincarnazione in formato ridotto della defunta Unione Sovietica, capace solo di cospirare contro i cittadini e gli Stati che furono sovrani, di distruggerne la ricchezza e calpestarne la libertà- potrebbero e dovrebbero proclamarne dignitosamente la fine.

Almeno: bruciamo pubblicamente quello straccio blu col cerchio di stelle gialle al centro, straccio che peraltro soltanto in Italia è esibito a penzolare pubblicamente anche nei posti più incongrui o insignificanti.