Cari amici, l'altro ieri intervenendo in audio-video su Facebook, Matteo Renzi ha ripetuto che "non siamo in guerra, è un gigantesco regalo ai nostri avversari, quello che è accaduto è perché dei gruppi terroristici vogliono farci vivere nel terrore, se noi rispondiamo che siamo in guerra facciamo il loro gioco".

È da quando la sera dello scorso 13 novembre, la sera in cui Parigi è stata insanguinata da atroci stragi terroristiche islamiche, replicando al presidente francese Francois Hollande che disse "siamo in guerra", che Renzi controbatte sostenendo "non siamo in guerra". Lo scorso 25 novembre lo bacchettò il suo omologo francese Manuel Valls dicendo che "chi nega la guerra occulta la realtà", ma Renzi è inflessibile: non vuole assolutamente che venga pronunciata la parola "guerra".

Lo scorso 6 marzo, nella trasmissione "Domenica Live" con Barbara D'Urso, Renzi ha chiarito che dietro al rifiuto di usare la parola "guerra", c'è il rifiuto di fare la guerra : "Con me presidente in guerra non ci si va".

Lo scorso 26 marzo Renzi argomentò così il suo rifiuto di usare la parola "guerra": "In tanti mi scrivete: "Matteo, non aver paura di pronunciare la parola giusta. E la parola giusta è guerra". Noi dobbiamo reagire. Distruggendoli, certo. (Anche per via militare, dove necessario e possibile). Ma non credo che la parola guerra sia la parola giusta. E lo dico sapendo di andare contro il pensiero dominante. Non è un problema semantico o lessicale: utilizzare la parola guerra può servire per mettere al caldo le nostre insicurezze. Ma paradossalmente finisce per fare il gioco dei nostri nemici. Sono loro che vogliono parlare di guerra. Sono loro che hanno bisogno della nostra paura. Ci vogliono morti, ma se rimaniamo vivi ci vogliono paralizzati dal terrore. La guerra è fatta da stati sovrani, il terrorismo da cellule pericolose o spietate che non meritano di essere considerate stati sovrani. Loro vogliono farsi chiamare Isis, Stato Islamico. Noi li chiamiamo Daesh».

Cari amici, a parte il fatto che "Daesh" è l'acronimo in arabo dell'inglese "Isis", entrambi significano "Stato Islamico in Iraq e Siria", Renzi dovrebbe sapere che il terrorismo è lo strumento vincente con cui i terroristi islamici sferrano la loro guerra soprattutto dentro casa nostra. Preoccupa essere governati da un leader non solo letteralmente ignorante, non solo palesemente falso, ma soprattutto inequivocabilmente pavido. A noi è assolutamente chiaro che per sconfiggere il terrorismo islamico dobbiamo innanzitutto liberarci di Renzi e di questa classe politica.