Cari amici, siamo tutti soddisfatti per la cattura di questo criminale pluriomicida che finalmente dovrà scontare quattro ergastoli passati in giudicato. 

Ma sono esterrefatto dell’accoglienza che gli è stata tributata, neanche fosse una autorità o un personaggio degno di rispetto. A parte le mani libere e non ammanettate come dovrebbe essere con un criminale pluriomicida, mi sgomenta la diretta televisiva, il corteo di poliziotti rilassati e in uniforme che l’attorniano, l’ammassamento di giornalisti, il passaggio nella Sala del Cerimoniale riservato alle autorità. Fa male vedere il volto più che rilassato di questo criminale pluriomicida che accenna al sorriso beffardo di chi non si aspettava un’accoglienza in pompa magna. E poi, scusatemi, ma perché mai all’arrivo di un criminale pluriomicida si sono recati all’aeroporto il Ministro dell’Interno e il Ministro della Giustizia? Solo affinché i telegiornali citino i loro nomi? 

Avrei preferito un arrivo in un aeroporto segreto, senza dirette televisive e giornalisti, senza ministri alla costante ricerca di pubblicità. Avrei preferito che la prima ed unica immagine pubblica di questo criminale pluriomicida fosse stata dietro le sbarre, con il volto cupo di chi ha la certezza che resterà in carcere fino all’ultimo dei suoi giorni. 

Mettetevi nei panni dell’amico Adriano e della famiglia Sabbadin, il cui papà Lino fu assassinato il 16 febbraio 1979 a Caltana, nel Comune di Santa Maria di Sala (Venezia), della famiglia del maresciallo Antonio Santoro, assassinato a Udine il 6 giugno del 1978, della famiglia dell'agente Andrea Campagna, assassinato a Milano il 19 aprile del 1979, della famiglia del gioielliere Pierluigi Torregiani, assassinato a Milano il 16 febbraio del 1979. Come potrebbero aver recepito l’immagine del criminale che ha assassinato i loro congiunti accolto come se fosse una celebrità televisiva? 

Cari amici, è ovvia e scontata la mia soddisfazione per l’arresto di questo criminale pluriomicida che per quasi 40 anni ha vissuto protetto dal governo francese di Mitterrand e poi da quello brasiliano di Lula. Ma sono triste e sgomento per il trattamento che gli è stato riservato al suo arrivo in Italia. Spero ora che si spengano i riflettori su questo criminale pluriomicida. Mi auguro che si operi in modo rispettoso del dolore delle famiglie delle sue vittime, che nulla e nessuno potrà mai ripagare. Almeno si smetta subito di trasformare questo criminale pluriomicida in un personaggio mediatico e in un fenomeno da spettacolo. Smettiamola persino di nominarlo. È solo un criminale pluriomicida.