Cari amici, sembra proprio vero che con Trump cambierà la nostra Storia. In una intervista al Sunday Times ha bocciato l'Unione Europea come istituzione e la strategia europea di auto-invasione di clandestini, così come ha bocciato la Nato e attribuito la priorità alla guerra contro il terrorismo islamico d'intesa con la Russia di Putin.

Trump fa ben sperare sulla fine dell'Unione Europea quando dice:  L'Unione europea rappresenta di base soltanto un mezzo per raggiungere gli obiettivi della Germania. Perciò ho trovato così intelligente che la Gran Bretagna sia uscita"; "Non credo che l’Unione Europea giochi un ruolo importante per gli Stati Uniti. Non ho mai creduto che fosse importante. Oltre tutto, l’Unione è stata fondata per colpire gli Stati Uniti nel settore del commercio, non è vero? Quindi, non mi importa se si separa o resta unita, per me non ha importanza”; “Penso che il referendum proposto dal Regno Unito sull’uscita dall’Unione europea alla fine rivelerà una grande cosa. (...) La gente ci tiene alla propria identità, e se chiedete a me vi dico: altri Paesi usciranno”.

Così come Trump fa ben sperare sulla fine della follia dell'auto-invasione di clandestini quando dice: "Sulla questione dei migranti io non voglio fare come la Germania. Ho grande rispetto per la Merkel, ma penso che quello che ha fatto sia stata una vera sventura, un errore catastrofico. Io amo la Germania perché mio padre viene dalla Germania, ma non voglio trovarmi in una situazione simile. Per come la vedo io, abbiamo già abbastanza problemi “. 

Infine Trump fa ben sperare sulla fine della Nato quando dice: “La NATO ha dei problemi. E ’obsoleta, in primo luogo perché, come sapete, è nata ormai molti anni fa. In secondo luogo i Paesi non pagano quello che dovrebbero pagare... Ma soprattutto è obsoleta perché non ha saputo occuparsi del terrorismo (...) Detto questo per me la Nato resta molto importante”. 

E a proposito della collaborazione con la Russia dice: "Dobbiamo cominciare a fidarci di Vladimir Putin".

Trump si preannuncia come il più rivoluzionario terremoto politico della nostra Storia contemporanea, paragonabile al crollo del Muro di Berlino nel 1989. Ciò che ha detto a noi non può che confortare perché va nella direzione della fine di questo globalismo assoggettato alla grande finanza speculativa, rimettendo al centro lo Stato nazionale. Mi auguro che anche in Italia ci sarà una forza politica, dentro o fuori i partiti, in grado di cogliere questa opportunità storica per riscattare la nostra sovranità nazionale e ripristinare un modello di vita che metta al centro la persona, la famiglia naturale, la comunità locale, l'economia reale, i valori e le regole.