Le religioni non si giudicano dal loro peggio, perché tutti hanno un peggio: la ferocia è una parte fondamentale del cervello umano, non c'è sistema ideologico per quanto compassionevole che non sarà infiltrato dalla ferocia. La religione cristiana si è diffusa in Europa, continente dove si sovrapponevano e si scontravano popolazioni feroci, romani e barbari e ovviamente è stata infiltrata di ferocia.
Le religioni si giudicano dal loro meglio: arte scienza, politica letteratura musica. L'idea di uguaglianza giuridica degli uomini è nata nell'Europa cristiana, non in Arabia e non in Cina, perché è figlia del cristianesimo.
La religione islamica vieta la filologia: dove non c'è pensiero filologico non c'è pensiero filosofico, dove non c'è pensiero non c'è pensiero scientifico, tecnologico, finanziario. L'islam vieta il teatro (menzogna); le narrazioni (menzogna. Ci sono solo le Mille e una notte e sono vietate da Talebani e corti somale); vieta la musica (Allah verserà piombo fuso nelle orecchie di coloro che l'hanno ascoltata); vieta i diritti umani, che sono contrari al Corano; vieta la democrazia che è blasfemia: il potere deve appartenere ad Allah e alla sue leggi, la sharia, non può appartenere al popolo. 
Chiunque uccida in nome di Cristo va contro il Vangelo: può farlo per qualche secolo, un millennio, due (non è ironico: due millenni non sono nulla paragonati alla storia umana e sono pochi per modificare un istinto di violenza connaturato) ma prima o poi si ferma.
Chi uccide per Maometto segue il Corano: non si fermerà mai, non può fermarsi, se si ferma va contro i suoi precetti. 
l'ISLAM HA TRE PILASTRI CHE NON POSSONO ESSERE CONTRADDETTI: IL CORANO, LA VITA DI MAOMETTO E LA UMMA (insieme dei precetti).
Il profeta Maometto sterminò tutti gli ebrei maschi dell'Arabia, e vendette donne e bambini come schiavi: chi afferma che uccidere gli ebrei è sbagliato e possedere o vendere schiavi è sbagliato e offende il profeta Maometto. Il profeta Maometto fece condannare l'adultera, graziata ovunque da secoli alla lapidazione. Chi afferma che lapidare una donna o una ragazzina è sbagliato offende Maometto, chi lapida guadagna merito. Maometto fece uccidere in tre occasioni persone, due uomini e una donna, che lo avevano deriso. Si trattava di due poeti e una poetessa che avevano scritto versi sarcastici: chi afferma che è sbagliato uccidere chi deride Maometto sta offendendo l''islam. Chi uccide coloro che hanno deriso Maometto fa un'opera meritoria. La terza moglie di Maometto aveva 8 anni. Come ha abbondantemente spiegato Khomeini nell'islam sciita e la totalità dei Gran Mufti nell'islam sunnita, sposare una bambina di 8 anni non è solo permesso, ma raccomandato. Chi lo trova sbagliato offende il profeta. 
VERSETTI TRATTI DAL CORANO
"Annuncia a coloro che non credono un doloroso castigo ....uccidete questi associatori ovunque li incontriate, catturateli, assediateli e tendete loro agguati". 
"Uccidete tutti gli infedeli. Fino all'ultimo. Con qualsiasi mezzo". 
"Quando incontrerete infedeli, dovete ucciderli fino a farne grande strage, e stringete forte le catene dei prigionieri". 
"Uccideteli ovunque li incontrate".
"Dovete circondarli e metterli a morte ovunque li troviate, uccideteli ogni dove li troviate, cercate i nemici dell'islam senza sosta". 
"Gli infedeli devono essere uccisi o crocefissi e le loro mani ed i loro piedi tagliati dalla parte opposta".
"Instillerò il terrore nel cuore dei non credenti, colpite sopra il loro collo e tagliate loro la punta di tutte le loro dita".
Chi non segue questi precetti va contro l'islam.
Il Vangelo ordina la separazione di chiesa e stato: tempo un paio di millenni ci siamo arrivati: è un concetto difficile perché è contrario all'istinto di potere insito in ciascuno di noi, ma ci siamo arrivati.
Nell'islam ogni distinzione tra potere religioso e statale è impensabile, una contraddizione in termini. Dove è stata ottenuta (Turchia di Ataturk, Persia dello Scia) è stata una situazione imposta ed è rimasta una situazioni di equilibrio instabile. 
Peraltro quelli che uccidevano in nome di Cristo c'erano un po' di tempo fa, e se io fossi vissuta ai loro tempi li avrei combattuti. Chiedo scusa per l'arroganza, ma se fossi campata nel 1600, credo che gli attributi ce li avrei avuti per salire insieme a Giordano Bruno sul suo rogo. Vivo adesso e adesso il nemico è l'islam ed è una guerra mortale. Il mio nemico è l'islam, non gli islamici, che sono fratelli, e che è un mio compito liberare affermando la verità: che sono vittime di un'ideologia falsa e disumana. 
Chi la verità non ha il coraggio di pronunciarla sta incatenando degli essere umani a un giogo atroce.
La trappola con cui si è fermato questo folle muro di silenzio è una serie di affermazioni propagandate dalle pseudoscienze e divenute il verbo: tutte le civiltà sono uguali, tutte le religioni hanno uguale valore; non dobbiamo criticare la civiltà degli altri, mai. 
O usciamo da questo muro di ipocrisia e menzogna che è il politicamente corretto o moriremo. E quello che è peggio lasceremo i fratelli nati nell'islam intrappolati in un totalitarismo atroce. 
Quindi usciamo: usciamo oggi. Un mio carissimo amico ha l’abitudine di parlare con i musulmani, spiega la bellezza del cristianesimo: ne ha convertiti tre, ed ecco qui la soluzione. Se ogni cristiano converte un musulmano, il problema dell’invasione islamica dell’Europa sarà risolto. Questo è ordinato nel Vangelo. Chi “rispetta” le religioni altrui, cioè non ha il coraggio di pronunciare le parole ”la tua religione è falsa” sta violando il Vangelo.
Quando c’è discrepanza aperta tra il Vangelo e l’autorità ecclesiale, noi sappiamo che l’autorità ecclesiale è stata infiltrata.
Se ogni laico converte un musulmano ai valori della laicità il problema sarà risolto. La soluzione è la nostra voce, che non deve tacere.
Dobbiamo parlare, senza mai fermarci, spiegare convincere. 
E allora il mondo sarà salvato.
Pochi giorni fa ero in una scuola a tenere una conferenza e c’erano questi meravigliosi bambini che di chiamano Ibrahim e Fatima: voglio che Ibrahim e Fatima crescano da persone libere e vivano nella luce.