Senza le crociate nessuno di noi esisterebbe come persona libera: oggi saremmo tutti islamizzati! alcune sue considerazioni su islam e crociate, ambedue prese da Tristi Tropici. Sono considerazioni fatte da un ebreo libero pensatore, non da un gesuita.
"L’evoluzione razionale è inversa a quella della storia. L’islam ha tagliato in due un mondo più civile. Che l’Occidente risalga alle fonti del suo laceramento: interponendosi fra il buddismo e il cristianesimo, l’islam ci ha islamizzati; quando l’Occidente si è lasciato trascinare dalle crociate ad opporglisi e quindi ad assomigliargli piuttosto che prestarsi, se l’islam non fosse esistito, a quella lenta osmosi col buddismo che ci avrebbe cristianizzati di più e in senso tanto più cristiano in quanto saremmo risaliti al di là dello stesso cristianesimo. Fu allora che l’Occidente ha perduto la sua occasione di restare femmina"
Saltiamo a piè pari le considerazioni sul buddismo come forma di cristianesimo non cristiano, unico cristianesimo possibile in popoli che non hanno potuto avere per motivi geografici né la conoscenza di Mosè, né quella di Cristo, teoria su cui possiamo essere in accordo o disaccordo, non è questo il punto. Il punto è che le crociate sono state guerre di difesa senza le quali non esisteremmo. Combattere imbarbarisce. In più il combattere qualcuno è una forma di intimità. Si assumono per contagio le caratteristiche di colui che si sta combattendo. Il cristianesimo, religione asiatica che si è sviluppata in mezzo a popolazioni feroci, romane e barbare, aveva già cominciato a ingentilire i popoli ed aumentarne la potenza etica, quando ha avuto due scelte: imbarbarirsi o perire.

L’Europa ha avuto due strade: non resistere e soccombere, resistere e imbarbarirsi. Abbiamo resistito, e siamo rimasti l'unico continente dove la religione asiatica del cristianesimo esisteva ancora. Senza le crociate il cristianesimo sarebbe stato spazzato via e ora l'islam sarebbe l'unica religione. Esistiamo. Il cristianesimo che non si è imbarbarito abbastanza da vincere una guerra militare, Nord Africa, Sudan, Iran, Iraq, Siria, Palestina, Turchia, come il buddismo afghano e pachistano, come l'induismo indonesiano e del Bangladesh, semplicemente non esiste più.
Nella Bibbia e nel Vangelo, si parla anche di un Dio degli eserciti. Un uomo può porgere l'altra guancia quando si tratta della sua faccia. Quando in gioco ci sono la testa dei  figli e il ventre delle donne, il potere militare non è vietato. Il potere militare nel soccorso non è vietato nemmeno nel cristianesimo. E' un potere che ha degli obblighi imprescindibili, il rispetto dei civili, il rispetto dei prigionieri, ma il pacifismo suicida non è un ordine religioso. Gli uomini che sui loro carri armati sono entrati nel campo di sterminio di Dachau, non hanno violato la Legge. Erano partiti da una terra non minacciata ed avevano traversato il mare per venire a fare la guerra. Anche loro erano crociati, come crociati erano gli uomini che hanno abbattuto il potere del sultanato liberando interi popolo da un giogo feroce. Osama Bin laden, correttamente, li identifica come tali. Sui vostri libri c'è scritto che le crociate sono guerre ignobili? Sono state guerre di difesa, senza le quali non esisteremmo. Quando i crociati sono stati sconfitti il teatro dello scontro si è spostato a Costantinopoli e poi a Vienna, ma a quel punto avevamo ricuperato la nostra forza e abbiamo tenuto. Se lo scontro fosse stato spostato sulla nostra terra, la Spagna e la Sicilia erano già cadute, con tre secoli di anticipo non ce l'avremmo fatta. A Gerusalemme il cristianesimo come l'ebraismo, era la religione autoctona e l'islam era l'invasore. Per quattro secoli la cristianità ha con saggezza e bontà pacifista (o vigliaccheria) assistito al jihad che massacrava la cristianità di Siria, Egitto Libia, Sudan Algeria, Marocco,  Mesopotamia (Iraq), poi dopo che Gerusalemme è stata conquistata con il ferro e il fuoco, il Santo Sepolcro distrutto (era una collina. Distrutto come i due Budda in Afganistan), i pellegrini crocefissi, allora sono andati in guerra e ci sono andati come uomini dell'undicesimo secolo, che non si giudicano con standard  attuali. Hanno massacrato ebrei innocenti, non ho parole per dire quanto mi addolori, è una delle (numerose) cause della mia fedeltà assoluta allo Stato di Israele, ma attenzione: gli ebrei uccisi dai crociati nella prima crociata sono numericamente inferiori a quelli sterminati dagli arabi quando prendono Toledo. Noi abituati all’autoflagellazione dimentichiamo sempre i numeri. I popoli dove il cristianesimo non c’è uccidono molto di più. Sempre. Quando Jengis Khan prende Pechino, i morti sono mezzo milione. Quando Maometto Secondo prende Costantinopoli lo sterminio è spaventoso.
Nelle crociate, ricordiamolo, gli aggressori, chi aveva cominciato, erano gli altri. Che Gerusalemme sia una città santa dell’islam, Gerusalemme mai nominata dal Corano, dove Maometto non è mai stato, è una teoria nemmeno condivisa da tutti nell’islam. Che l’islam debba avere diritti su Gerusalemme è un’idea discutibile, che questi diritti debbano essere superiori a quelli di cristiani e soprattutto ebrei, è delirante. In più la teoria che un tizio passato alla storia come il feroce Saladino fosse tollerante e compassionevole è ridicola. Quando i musulmani prendono Gerusalemme distruggono il Santo Sepolcro, quando i cristiani prendono Gerusalemme non distruggono la moschea con la cupola dorata. Chi sono gli intolleranti? Le pietre non mentono. Quando ti rimproverano le guerre di difesa, allora vuol dire che il tuo compito è farti cancellare dalla superficie della terra, mentre te ne stai buono buono. I cristiani che non vogliono combattere militarmente, che non riconoscono che Cristo intenda un Dio degli eserciti, nominato come tale solo una volta nei Vangeli, allora devono combattere ideologicamente, hanno però il dovere di combattere ideologicamente: dichiarando che la religione dei disarmati è migliore, superiore, che la religione che assolve l'adultera è migliore di quella che la lapida, così che le loro voci possano convertire i loro aggressori e si arrivi alla vittoria, per via non violenta.
Disarmati e imbavagliati non è cristianesimo: è idiozia suicida. In più: l'ordine di porgere l'altra guancia non può essere esteso agli Stati: date a Cesare quel che è di Cesare. La protezione delle leggi dello Stato e dei suoi confini è di Cesare, altrimenti diventiamo teocrazia. La bontà non può essere statale. Ogni cittadino deve poter andare all'inferno, chi gli impone statalmente di essere buono viola la sua libertà e stravolge il cristianesimo, che è legge morale, non statale.  In uno Stato fanno parte credenti, poco credenti e atei. I credenti non possono imporre la loro non belligeranza davanti ad un’aggressione. Poi possiamo discutere se la non belligeranza sia una scelta etica. Posso non difendere me stesso, ma posso non difendere degli innocenti? Se esistesse la macchina del tempo non avrei nessun dubbio a fare domanda per far parte del contingente che ha liberato Buchenvald e chiederei di andare con un mitragliatore. Il giorno in cui mi trovassi di fronte alla lapidazione di un’adultera cercherei di impedirlo fisicamente o morirei nel tentativo. Impedire fisicamente vuol dire con le armi.  Stare fuori dai conflitti e lasciare gli altri a morire non è una scelta etica ma una vigliaccata. Il cristiano che rifiuti l’idea di combattere non sta fuori dai conflitti, ma ci va da disarmato: si mette davanti all’adultera e muore con lei. Non la salva, ma non la lascia morire da sola e testimonia  con la sua morte quanto ritenga iniqua quella morte. Combattere con le armi per liberare l’adultera e morire con lei sono due scelte etiche. Non fare un accidente non è una scelta etica e dire che la lapidazione è un cosa che non possiamo giudicare perché “ è la loro civiltà” è la negazione dell’umanità e del pensiero.
Senza le crociate io non esisterei. Senza le crociate nessuno di noi esisterebbe. Le crociate hanno avuto il merito di rallentare la conquista del Mediterraneo. Se il Mediterraneo fosse diventato islamico prima del 1453 non ce l’avremmo fatta a resistere. Se Vienna fosse stata assediata prima, l’avrebbero presa. Tutto qui.
Nel contingente della prima crociata facevano parte anche i sudanesi, che all’epoca si chiamavano regni copti di Dongola e Axum, che stavano salvando la religione in cui credevano, stavano anche cercando di salvare il corpo delle loro donne e la vita dei loro figli. Non ce l’hanno fatta. Il Sudan poi, è stato conquistato ed ora è una terra di sassi e scorpioni. La raffinata civiltà copta è stata spazzata via e nessuno la ricorda nemmeno più.
“Ho incominciato a riflettere in un momento in cui la nostra cultura aggrediva le altre culture, di cui perciò mi sono fatto testimone e difensore. Adesso ho l’impressione che il movimento si sia invertito e che la nostra cultura sia sulla difensiva di fronte alle minacce esterne e in particolare di fronte alla minaccia islamica”. Claude Levi Strauss.
Claude Lavy Strauss è morto sconvolto dall’orrore di una Francia e un’Europa che si avviano a diventare islamiche. Il fondatore della moderna antropologia e dell’antirazzismo scientifico, quindi, temeva moltissimo l’islam, era “islamofobo”, temeva l’islam perché temere l’islam e opporsi non è razzismo ma antirazzismo.
Sulle crociate è irrinunciabile il libro di Robert Spencer (Lindau Ed.) che anche lui come Magdi Cristiano Allam e Bat Ye Or gira con la scorta.
In più ricordiamo Osama Bin Laden: l'11 settembre ha punito crociati e sionisti. Se ancora avevamo dei dubbi!