Anche quest’anno, è arrivata la pubblicazione del DEF, il Documento di Economia e Finanza redatto dal Governo Renzi. Nulla cambia nella sostanza. Più tasse, maggiori avanzi primari di bilancio, minori investimenti per la crescita.

Malgrado i devastanti risultati economici prodotti ( debito pubblico fuori controllo, creazione di soli 200.000 posti di lavoro in due anni, disoccupazione giovanile al 40%, …), Renzi prosegue per la sua strada senza curarsi di nulla. Lo ripetiamo ancora una volta perché lo si comprenda bene: il Premier ed i suoi sgherri non sono né stupidi, né incapaci; sono semplicemente rappresentanti di interessi che non coincidono con quelli del popolo italiano. Non sono al Governo per perseguire l’interesse nazionale, ma per fungere da “cavallo di Troia” della finanza globale. E ci riescono perfettamente.
Nel DEF 2016 è scritto che “Il Documento di Economia e Finanza 2016 (DEF) è il terzo predisposto da questo Governo. Si iscrive pertanto in una strategia di programmazione economica di natura pluriennale, che abbiamo cominciato ad implementare con le prime misure nel 2014. I principali obiettivi di questa strategia sono ben noti: il rilancio della crescita e dell’occupazione”.
Nulla di più falso! La strategia c’è, esiste e viene costantemente realizzata mediante provvedimenti, riforme, leggi che mirano alla disgregazione dello stato sociale, alla distruzione dell’impresa privata e dei vincoli di territorialità, alla svendita del patrimonio pubblico, alla sottomissione totale nei confronti della finanza globale in ossequio allo slogan “ce lo chiede l’Europa!”
Alla luce di questa realtà di totale asservimento, il DEF 2016 mantiene tutte le promesse.

Iniziamo dal PIL. Per il 2016 è previsto un incremento del PIL nominale di 35 miliardi di Euro, ovvero una crescita del 2,1%. Siamo al ridicolo! E’ una stima irrealizzabile, un numeretto inserito a caso.
Non possedendo il senso del ridicolo, nel DEF2016 ci si spinge sempre oltre, sempre più in là, con previsioni cialtronesche, come laddove si prevede che la crescita complessiva del PIL al 2019 sarà del 10%.
Le tasse sono previste in solida crescita per tutto il periodo 2015-2019, passando da 784 ad 855 mld ( l’aumento è quasi del 10%).Il tutto avviene in un ambito surreale, in cui Renzi va in tv a dire che taglieranno le tasse e nello stesso identico momento, il ministro Padoan scrive nel DEF che le aumenteranno di anno in anno, sempre di più.
Passiamo ai tanto evocati investimenti per la crescita: le spese in conto capitale anziché crescere, diminuiscono, passando dai 66,7 miliardi di oggi, ai 59,5 del 2019.Fortuna che il rilancio della crescita era uno dei due obiettivi dell’azione di governo! Poveri noi!
Gli interessi passivi sono visti in costante progressiva riduzione, ma rappresentano sempre una quota significativa della spesa pubblica. Da questo punto di vista però, la possibile riduzione della spesa per interessi è dovuta esclusivamente all’operato della BCE, che acquistando il debito italiano mediante il Quantitative Easing, di fatto “cancella il debito”.
Concludiamo questa breve analisi, soffermandoci sull’Avanzo primario: questo è visto in costante progresso, passando dai 26 miliardi del 2015 ai 70 del 2019. E’ una follia, un crimine, un atto demenziale il perseguimento di avanzi di bilancio nelle condizioni in cui versa l’economia reale del Paese. Ma ciò non pare turbare minimamente le granitiche certezze dei nostri statisti di governo.
Quello che emerge da questo quadro programmatico esposto nel DEF2016 è tutt’altro che rassicurante; siamo ostaggio di un Governo che non è al servizio dei cittadini, ma della finanza globale.
Il fallimento del Governo Renzi è palese, nei numeri e nei fatti.
Durante il Governo Renzi, dal marzo 2014 ad oggi, il PIL è cresciuto di appena 20 miliardi, mentre il Debito Pubblico è aumentato di 90 miliardi!! La dinamica del debito pubblico è sempre di crescita ; alla fine del 2016, il debito pubblico salirà di altri 72,3 miliardi di Euro, arrivando a 2.264 miliardi!!
La crescita del PIL attesa per 2016, secondo il nostro modello matematico (che nulla ha in comune con quelli utilizzati dalla BCE, Banca d’Italia e FMI), sarà invece negativa; stimiamo infatti una riduzione del PIL pari al -0,5% nel 2016. Altro che crescita!!
Il rapporto Debito Pubblico/ PIL piuttosto che ridursi come scrive il Governo, arriverà nel 2016 al 137%.
In conclusione, non ci sono le premesse perché l’economia possa crescere, la disoccupazione riassorbirsi e la produzione industriale tornare a recuperare il terreno perduto.
Pensare che nel 2016, il PIL possa crescere di 35 miliardi, dopo che lo Stato ne sottrae 27 , le banche altrettanti e in presenza di un Euro, destinato a rafforzarsi fino a livelli significativamente alti rispetto al dollaro, è demenziale. Fin quando gente come Renzi resterà al suo posto, non ci saranno speranze di recupero.