La crisi economica attuale si basa su una artificiale restrizione del credito operata simultaneamente sia dallo Stato che dal sistema bancario.

Venendo a mancare la moneta nel sistema economico reale, tutto rallenta, la produzione diminuisce, cresce la disoccupazione ed i redditi decrescono; anche il PIL scende in quanto espressione della somma delle transazioni monetarie che avvengono all’interno di un paese.

Ripetiamo che le priorità al fine di riportare il Paese sulla via della crescita e dello sviluppo sono sostanzialmente tre:

1-Creare moneta da immettere nel sistema;

2-Ridurre la pressione fiscale di almeno il 10% del PIL; (150-200 miliardi)

3-Smettere di emettere BTP e sostituirli con l’emissione di BOT e CTZ.

Questa è la nostra linea, il nostro intendimento, il nostro programma d’azione. Chiaro, semplice,diretto.

Per contro, pochi giorni fa, il Movimento Cinque Stelle ha prodotto un documento in 7 punti per affrontare la competizione elettorale europea, che di seguito riportiamo, in cui emerge ancora una volta per chi non l’avesse ancora compreso, la completa, totale inaffidabilità e mancanza di visione strategica del M5S.

Punto 1: ancora con questa storia del referendum sull’euro, che non si può fare, non è costituzionalmente ammissibile. Perché continuano a proporre in continuazione una cosa che non ha senso?

Punti 2 e 3: qui si cade nel paradosso; dunque si chiede giustamente l’abolizione del Fiscal Compact (e ci mancherebbe altro!) e contestualmente l’emissione di Eurobond, cioè di un nuovo prestito emesso sotto forma di titoli del debito della UE. Ora considerato che il rispetto del Fiscal Compact è condizione necessaria per l’ottenimento di “deroghe” agli investimenti per la crescita, pensare che abolendolo la Germania acconsenta ad effettuare altri trasferimenti  monetari verso i Paesi “non virtuosi” come l’Italia è una fesseria. I tedeschi già ci finanziano attraverso Target 2 per quasi 300 miliardi di euro e sono  molto, molto preoccupati di non riuscire a rientrare dal prestito senza subire perdite; figurarsi se gli passa per l’anticamera del cervello l’idea degli Eurobond (non si faranno MAI!!)

Punto 4: l’alleanza tra Paesi mediterranei ha senso se con questa si intenderà forzare la mano alla UE per chiedere una uscita concordata dall’euro; il resto non conta.

Punti 5,6,7: sono espressioni di buon senso che penso ognuno di noi condivida, ma che resteranno lettera morta fintanto che resteremo vincolati all’euro ed alle sue folli limitazioni e strutture. Non ci permettono di ripagare i debiti della Pubblica Amministrazione nei confronti degli imprenditori, pensate se ci potranno mai permetter di finanziare nuove aziende, innovazione e tecnologia. Pura demagogia.

In sintesi il M5S presenta un mini-programma  inconsistente, senza chiarezza, pieno di contraddizioni; chiedono gli Eurobond sapendo fin d’ora che non si faranno mai col solo scopo di alimentare  ed agitare altri slogan elettorali contro l’Europa, ma senza arrivare mai a chiedere con decisione, con nettezza l’uscita dall’euro e dall’Europa stessa.

E’ un continuo perdere tempo, finalizzato io temo, al mantenimento dello stato di cose attuale.

Il programma è un invito in pratica ad aspettare; aspettare che ti dicano NO dalla UE per poi continuare a protestare ancora e nel frattempo le aziende continuano a chiudere, le famiglie cadono in miseria e sempre più sono i cittadini che finiscono sotto la soglia di povertà.

Grillo ha incanalato la protesta (ed è un gran risultato) ma manca completamente sulla proposta, non parla mai della chiave di tutto: dell’euro che è una truffa, del sistema bancario che ha inondato il mercato con il debito, della globalizzazione che ha impoverito l’Occidente a vantaggio esclusivo dei Paesi in via di sviluppo, degli enormi squilibri commerciali che hanno potuto realizzarsi grazie al sistema finanziario globale.