Potremmo a ben ragione definirlo il più grande scandalo del mondo accademico degli ultimi anni, ma sui giornali, sui media  italiani non c’è quasi traccia di ciò.

Come è possibile? C’è da restare interdetti, sconcertati. Infatti mentre qui da noi, in casa Italia, si analizzavano le pernacchiette di Grillo, gli umori del povero Bersani, le recondite intenzioni di Berlusconi, nel mondo veniva scoperto il più grande “errore” compiuto in sede accademica degli ultimi anni.

Per far capire cominciamo dall’inizio.

Nell’anno del Signore 2010, due illustri economisti  della prestigiosa Università di Harvard, Carmen Reinhart e Kennet Rogoff, hanno pubblicato uno studio dal titolo “Growth  in a time of  debt”di ben 26 pagine, in cui analizzavano la relazione tra crescita economica e livello d’indebitamento pubblico nei Paesi industrializzati su di un arco temporale di circa 100 anni.

Le conclusioni cui i “provetti Nobel” giunsero furono che laddove vi fosse stato  un rapporto debito pubblico/PIL superiore al 90% , la crescita era di fatto negativa pari a -0,1%, mentre i Paesi con debito pubblico inferiore al 90% mostravano una crescita vicina al 2%.

Apriti cielo! Finalmente uno studio serio che giustificava l’austerity, il pareggio di bilancio, le manovre fiscali oppressive e depressive, il tutto per riportare il debito sotto il fatidico 90%.

Sulla base di questo studio citato in ogni riunione del FMI, della BCE, riportato sui media internazionali, oggetto di libri e pubblicazioni (anche in Italia disponibile al modico prezzo di 17,90 euro) ha preso il via la campagna della “Troika” che ha predicato austerity e tassazione, riduzione della spesa pubblica ed avanzi primari di bilancio.

Ecco di seguito riportato il file Excel da cui si evince il risultato dello studio dei due grandi economisti di Harvard:

 

 

 

Dal grafico si comprende come più il debito è basso, maggiore è l’incremento di PIL corrispondente.

Da questi presupposti han preso le mosse le politiche economiche che stanno affamando la Grecia e che stanno distruggendo le economie del Sud -Europa , Italia compresa.

Qualche giorno fa però, tre  professori della Massachussetts University – Thomas Herndon, Michael Ash e Robert Pollin – hanno ottenuto per percentuali di debito superiori al 90% del PIL, con gli stessi dati di partenza dello studio, una cifra equivalente a una media di crescita del  +2,2%, mettendo così in risalto i macroscopici errori commessi dai loro illustri colleghi.

Infatti laddove il primo studio aveva segnalato una relazione inversamente proporzionale tra il debito pubblico ed il PIL, la verifica successiva dei tre economisti portava a risultati assolutamente opposti.

Ma come!? Per anni si sono seguite dunque indicazioni sbagliate? Non serve a nulla l’austerity?..chi lo va a spiegare ai greci, alle popolazioni stremate ed affamate, a coloro che piangono per lutti causati dalla sbagliata politica economica attuata in nome dell’austerity e del rigore di bilancio?

Sulle prime Rogoff e la Reinhart hanno provato a difendersi, ma a fronte degli errori dilettanteschi compiuti han dovuto riconoscere la falsità del loro studio e dei conseguenti risultati cui giunge.

Nessun tetto del 90% può essere considerato spartiacque tra crescita e decrescita; la crescita è tale solo in presenza di una adeguata quantità di moneta in circolazione (prof.R Werner, Tokyo University); in conclusione dunque, nessun legame tra indebitamento e tasso di crescita  è stato provato dai due economisti di Harvard.

Cosa significa questo per noi comuni mortali?

Significa che tanti sacrifici, suicidi, umiliazioni, vessazioni sono stati inutilmente inferti alle popolazioni sulla base di motivazioni sballate, fasulle, manipolate ad arte per realizzare un enorme travaso di ricchezza reale dalle persone al sistema bancario, sottraendo via via moneta al sistema fino a condurlo in depressione.

Il lavoro dei due economisti, sulla cui buona fede è lecito muovere qualche dubbio, oltre a contenere errori di tipo sistemico, non ha preso minimamente in considerazione se uno Stato fosse monetariamente sovrano o meno. Infatti, tanto per chiarire, mentre la Grecia è stata posta sotto la gogna della Troika con un rapporto debito pubblico/PIL intorno al 100%, il Giappone con il suo bel debito pari al 240% del PIL continua tranquillamente a spendere in deficit, senza alcuna intenzione di fare austerity.

Questo accade solo perché, mentre la Grecia è costretta ad indebitarsi con il mercato, il Giappone attraverso la sua banca centrale si ricompra tutto il suo debito.

Tutto questo è semplicemente folle!! Tutto ciò è criminale!! Chiudono gli ospedali, riducono i posti letto, tagliano i fondi per i servizi scolastici, per i trasporti pubblici, tutto sulla base di un foglio Excel sbagliato!!! Vergogna.

La storia condannerà chi ha permesso si realizzasse tutto ciò.