Torniamo ai primi anni del Novecento quando il sistema economico globale poggiava sulle solide e collaudate basi del Gold Standard,  un meccanismo che prevedeva di fissare il valore di una moneta nazionale ad una determinata quantità d’oro. Già però durante la Prima Guerra Mondiale il sistema iniziò a vacillare creando un generale clima di sfiducia e diffidenza fra le nazioni in merito alla reale convertibilità delle rispettive valute in oro.

L’elemento che però determinò la fine del Gold Standard fu la terribile depressione del 1929; al contrario di quello che vanno raccontando in televisione e sui giornali, Mario Monti e folte schiere di economisti al soldo delle istituzioni finanziarie, la crisi non fu determinata dall’eccessivo debito pubblico.

Al contrario; negli anni precedenti il 1929 eravamo  in una condizione in cui lo Stato Federale (USA) non emetteva più moneta perché ne incassava più di quella che spendeva ( realizzava Avanzi di bilancio) e dato che il sistema aureo era deflazionista poiché la produzione di oro era stagnante, per avere moneta si ricorse al debito e ci fu un'esplosione di debito privato e di leva finanziaria, sia per la speculazione immobiliare e finanziaria che per il consumo.

Questo debito privato crebbe a tal punto che i soli interessi per ripagarlo arrivarono ad erodere il 14% del reddito disponibile delle famiglie americane.

 

 

 

Come si vede dal grafico, il crac del 1929 ebbe la sua ragione non nel deficit statale USA, che in realtà era un Surplus di bilancio, bensì nell’eccesso di Debito Privato, proprio quel debito che oggi viene ignorato, nascosto, come non esistesse e di cui  nessuno parla.

Come uscirono  gli Stati Uniti da questa situazione di grave depressione?

Nel 1933, Roosevelt avviò il New Deal, un programma di spesa pubblica con disavanzo sostenuto dalla teoria keynesiana e quasi interamente finanziato con debiti dello Stato verso banche private e con una  svalutazione secca del -40% del Dollaro rispetto all'Oro.

Inflazionando riuscì, malgrado consistenti deficit pubblici a ridurre il debito totale ( a linea grigia nel grafico)!!! RIDUSSE  IL DEBITO!!

Non è difficile de capire!!

 

 

 

Gli Stati Uniti fecero ciò che si doveva fare e come loro anche  altri Paesi, in pochi anni, abbandonarono il Gold Standard; quelle nazioni che invece mantennero le loro valute ancorate all’oro ci riuscirono solo attraverso l’adozione di  politiche protezionistiche di difesa delle proprie industrie nazionali ed  imposizione di pesanti dazi sulle importazioni dall’estero. Senza questa barriera all’ingresso, i paesi rimasti nel  Gold Standard sarebbero stati costretti ad abbandonare il sistema molto prima rispetto all’effettiva uscita, perché non avrebbero più potuto competere con i paesi che avevano già rinunciato all’ancoraggio all’oro e svalutato ampiamente le loro monete nazionali.

L’ordine secondo cui i vari Paesi abbandonarono il sistema di cambi fissi è rappresentato dal seguente grafico:

 

 

 

A testimonianza del fatto che, chi prima abbandonò il sistema del Gold Standard ebbe una ripresa più rapida ed efficacie della propria economia, ritengo utile osservare il seguente grafico:

 

 

Insomma chi prima ne è uscito, più ne ha tratto beneficio. Tutto chiaro? Si vede no?!

E’ evidente che i paesi che uscirono per primi dal regime aureo, il Regno Unito e la Svezia, ebbero non solo una crisi meno profonda delle altre nazioni ma una crescita molto più rapida, in concomitanza proprio con l’abbandono del Gold standard. Al contrario, la Francia ad esempio, che si ostinò fino all’ultimo a rimanere nel regime di cambio fisso con l'oro assistette ai due fenomeni opposti: crisi profonda (soprattutto in termini nominali) e crescita più lenta (in termini reali). La svalutazione del 70% della moneta francese contribuì ad una maggiore inflazione interna, che sarà poi la causa principale della minore crescita dell’economia misurata in termini reali.

E adesso veniamo al presente, al maledetto Euro, causa ed origine di tutte le nostre disgrazie.

L’euro è di fatto una moneta ancorata ad un sistema di cambi fissi ed è espressione di una mancanza di sovranità nazionale per tutti i Paesi che la adottano,in quanto nessun Paese può decidere autonomamente di avere più euro da spendere rispetto a quelli che è in grado di ricevere indebitandosi con i mercati finanziari o tramite un surplus delle partite correnti.  Insomma, c’è la stessa rigidità che era presente nel Gold Standard.

Inoltre, l’impossibilità per i Paesi dell’Eurozona di creare moneta dal nulla per finanziare i loro deficit di bilancio (come invece fanno USA, UK, Giappone, Turchia, Corea, India, Cina,…), l’adesione al Fiscal Compact che impone il pareggio di bilancio per i singoli stati, di fatto impedisce ogni sorta di svalutazione difensiva della moneta, dalla quale si trarrebbero benefici evidenti ed immediati.

Quindi mentre tutto il resto del mondo svaluta e stampa, accredita e spende in deficit, noi facciamo austerity, tassiamo e tagliamo la spesa pubblica. Siamo dei pirla intergalattici!!

Con i vincoli imposti dal pareggio di bilancio, gli stati europei hanno in pratica deciso autonomamente che la quantità di moneta di cui potranno disporre è limitata dalla quantità di tasse che saranno in grado di prelevare alla cittadinanza, perché in definitiva la catena dei passaggi è la seguente: gli stati emettono titoli di debito (BTP), le banche commerciali acquistano i titoli, le banche centrali forniscono riserve alle banche commerciali in cambio dei titoli, gli stati riscuotono le tasse per rimborsare i titoli.

I cittadini sono semplicemente chiamati trasferire la loro ricchezza in mano al sistema bancario. Un bel sistema, non c’è che dire!!

In pratica, la quantità totale di moneta nazionale (banconote, monete, riserve, titoli di stato) presente nel circuito è sempre costante, esattamente come se ci trovassimo in un sistema Gold Standard. Il problema è che siamo solo noi e pochi altri Paesi in questa condizione d’impotenza mentre,  al contrario, molti stati sovrani, sfruttando appieno le potenzialità del regime fiat money di creazione di denaro dal nulla, concedono alla propria Banca Centrale il compito di espandere illimitatamente il credito e la moneta in base alle esigenze di spesa degli stati (tra l’altro indebitandosi a tassi ridicoli, non come l’Italia o la Grecia!).

I paesi dell’UE stanno adottando e riproducendo un regime monetario a tasso fisso tipo Gold standard, ma realizzato attraverso la moneta fiat. Una cosa contro logica e contro natura!

A testimonianza di quanto siano illogiche, criminali le politiche poste in essere nell’Eurozona per fronteggiare la crisi economica, allego il seguente grafico in cui si propone un confronto tra gli USA e la Grecia:

 

 

 

Se la politica fiscale degli Stati Uniti non è stata sicuramente adeguata e all’altezza, quella adottata in Grecia, sulla spinta della trojka, è stata invece un tragico disastro e se se dovessimo dare un giudizio complessivo alle politiche  applicate dai due paesi, né gli Stati Uniti né la Grecia meriterebbero la sufficienza.

Ma la vera differenza fra Grecia e Stati Uniti, che ha determinato gli attuali esiti divergenti, è stata la mancanza di sovranità monetaria, che ha costretto il governo greco a dichiarare default parziale sul debito pubblico, a pagare interessi esorbitanti sui propri titoli di stato, a chiedere un programma di salvataggio esterno, a subire le imposizioni folli della trojka e a non potere utilizzare lo strumento della svalutazione monetaria per rilanciare la propria economia, senza scaricare tutti gli oneri di aggiustamento sulle spalle dei cittadini.

Non esiste democrazia senza sovranità monetaria. Tutto il resto è robaccia varia, chiacchiere in libertà senza valore, opinioni alla Biscardi, arte del compromesso e della mistificazione, difesa ad oltranza dei privilegi e delle posizioni dominanti, delicati equilibrismi da professionisti della menzogna. Eurozona insomma.

Accelerare il processo di disintegrazione di questo enorme inganno chiamato Euro deve essere il nostro scopo;  a chi vorrà  restare nell’Euro, perché “con l’Euro in tasca mi sento più sicuro che con la Lira”, perché “senza l’Euro la benzina costerebbe 200.000 lire al litro”,  suggerisco l’acquisto di un   biglietto di sola andata  per la Grande Germania ed  auf  wiedersehen.