Oramai con cadenza giornaliera il Presidente del Consiglio Letta ed i suoi ministri vanno diffondendo previsioni ottimiste sullo stato dell’economia italiana, dei conti pubblici  e della auspicata ripresa che purtroppo per noi  non c’è e non ci sarà!!

Un breve  riassunto della situazione italica chiarirà meglio la condizione di sofferenza in cui siamo: il rapporto Debito/PIL dell’Italia è superiore al 133% (un anno fa era al 123%); il deficit di bilancio, nonostante tutto è superiore al limite del  3% del PIL e malgrado gli sforzi resterà sopra tale soglia; il tasso di disoccupazione è arrivato al 12% contro un 10,5 di un anno fa; l’indice del commercio al dettaglio prosegue nella sua caduta inarrestabile così come la produzione industriale.

Nel frattempo ,il debito pubblico è al suo massimo storico di 2074 miliardi di euro nonostante le entrate abbiano segnato un incremento di valore  ed il PIL scende dell’1,8% ma a fine anno purtroppo avremo una flessione superiore al  -2% . 

Il settore bancario poi versa in condizioni disperate: osservando il seguente grafico realizzeremo quanto il sistema bancario italiano sia fragile e nell’impossibilità di stare in piedi autonomamente.

 

Le sofferenze nette (ovvero sulle quali  sono state effettuate svalutazioni da parte delle banche ) sono arrivate quasi al 20% del capitale, ma ciò che sconforta maggiormente  è la rapidità di questa crescita: dal gennaio 2011 ad oggi sono praticamente raddoppiate!!

Inoltre, tra circa un anno le banche europee dovranno iniziare rimborsare i prestiti ottenuti dalla BCE al tassi dell’1% che si sono ben guardate dal riversare nell’economia reale, preferendo l’acquisto di “safe asset” come i BTP con tassi al 4,5%. Pensate che qualche banca italiana potrà realisticamente restituire un solo centesimo alla BCE?!

Comunque la si voglia dipingere, descrivere,analizzare, siamo in agonia ed il seguente grafico sulla produzione industriale lo testimonia palesemente.

 

L’introduzione dell’euro ha segnato poi l’inizio della fine per la nostra industria!

In mezzo a questa serie di dati terrificanti, il Premier Letta ci informa che ci sono pronti dai 7 ai 12 miliardi per finanziare la crescita, sottoforma di incentivi e sgravi fiscali. Poveri noi!

12 miliardi per la crescita!!! Con l’1% del PIL questa armata Brancaleone pretende di riavviare un meccanismo di crescita industriale quando solo lo scorso anno il sistema bancario ha sottratto qualcosa come 50 miliardi di credito al sistema imprese-famiglie!!

Il ministro Saccomanni poi supera tutti in qualità di “cantastorie”andando in televisione a promettere che nel 2014 ci sarà un incremento del PIL dell’1%!! Roba da matti!!

Anche senza essere dei premi Nobel per l’economia si comprende come la cura a base di sacrifici ed austerity sia stata rovinosa e continuare sulla strada dettata dalla “troika” non è una cosa intelligente.

Qualcuno cerchi di far comprendere ai nostri politici che il problema è la mancanza di moneta nel sistema.

Punto. Bisogna mettere la  moneta  direttamente nell’economia reale,senza passare per la politica, per gli apparati burocratici, per il QE. L’imperativo deve essere quello di  ridurre le tasse al sistema famigli-imprese, non di  aumentare la spesa pubblica o tagliare la stessa in modo indiscriminato.

L’impressione è che il “Governo del  rimandare” di Letta e Saccomanni non sappia più a che santo votarsi : l’aumento dell’Iva, la sospensione dell’IMU, i pagamenti promessi e non realizzati dei crediti che le aziende private hanno nei confronti dello Stato ( in origine erano stati promessi 40 miliardi su oltre 100 di debiti, poi passati a 12 ed oggi forse saranno 7,2!!)

Non hanno risolto  nulla; han preso tempo con il solo scopo di continuare quella lenta opera di demolizione del sistema industriale italiano che a troppi, in Europa e nel mondo, probabilmente dava fastidio. Ci stanno cucinando a fuoco lento per poi servirci come piatto principale sul tavolo della grande finanza, per svenderci al miglior offerente. Non deve finire così.

Mandiamoli a casa!!