Stavolta non parliamo di debito, di spesa pubblica, d’interessi, di deficit e via discorrendo. Oggi il nostro breve articolo ha come oggetto la comprensione dei saldi di bilancio settoriali, attraverso i quali dimostreremo che per aumentare la ricchezza del settore privato (famiglie ed imprese) è necessario che vi siano dei deficit di bilancio statale (altro che austerity o pareggio di bilancio).

Sulla base di quello che verificheremo attraverso pochi semplici passaggi matematici, ci renderemo conto di quanto completamente fasulle, campate per aria, irragionevoli siano le politiche attuali che l’Italia sta perseguendo in termini di pareggio di bilancio, fiscal compact e di repressione fiscale e di quanto  false  e tendenziose  siano le affermazioni di chi (Letta- Saccomanni) va dicendo di intravedere ripresa e miglioramenti nel sistema economico italiano. Pinocchietti che non siete altro!!!

Ricordiamoci tra sei mesi quello che ieri (06/08/2013) il Gatto (Saccomanni ) e la Volpe (Letta) sono andati a raccontare in televisione,sui giornali,ovvero  che siamo al punto di svolta della crisi, che la ripresa sta iniziando,che il peggio è alle spalle. Ricordiamocelo!!

Nel nostro breve studio suddivideremo l’economia in tre settori: pubblico, privato ed estero.

Lo scopo dello studio è dimostrare che il deficit dello Stato aumenta la ricchezza del settore privato, ovvero delle famiglie e delle imprese.

Partiamo dalla differenza tra PIL e PNL: il PIL è la somma dei redditi prodotti( o delle transazioni monetarie realizzate) all’interno di un determinato territorio; il PNL è invece la somma dei redditi prodotti da tutti i residenti di un determinato territorio, sia che siano realizzati sul suolo nazionale che all’estero.

La relazione tra i due è: 

PNL = PIL + NFI   dove NFI = Redditi esteri netti

Il Prodotto Nazionale Lordo PNL che d’ora in poi indicheremo con YN (reddito nazionale) risulta dunque  pari a :

YN = PIL + NFI   => YN = Y + NFI       da cui avremo che  YN= C + I +X – M + NFI  (1)

Ovviamente trovandoci ad operare in una economia aperta  che commercia e scambia beni, servizi e capitali anche con l’estero, introduciamo anche la componete estera definita come Saldo delle Partite Correnti (CA ):

CA = X-M + NFI  per cui sostituendo  nella equazione 1 avremo :

YN = C + I + CA

Spostando i consumi a sinistra avremo che

YN – C = I + CA     dove   YN – C = SN   ovvero il risparmio nazionale(SN)  è dato dalla differenza tra il reddito nazionale e la spesa per consumi delle famiglie ed imprese.

Introduciamo ora anche lo Stato, che ovviamente spende anch’esso sottoforma di spesa pubblica (G) e modifica l’equazione del risparmio nazionale (SN) come segue:

SN = YN –C – G

Lo Stato però non si limita solo a spendere ma impone tasse tributi (T), per cui l’equazione diventa:

SN = YN – C – T – G + T ; le imposte figurano con il segno” meno” per le famiglie poiché rappresentano una uscita di denaro e col segno” più” per lo Stato poiché sono un’entrata per lo stesso.

L’equazione sopra può dunque essere così scritta e semplificata:

SN = SP + SG    (3) dove avremo 

SP(Saldo del Risparmio privato) = YN – C – T  

SG( Saldo del Settore Pubblico) = G – T

Due parole sul saldo SG: se il saldo è positivo, vuol dire che si fanno dei deficit di bilancio, ovvero lo Stato spende più di quanto incassa; al contrario, se il saldo SG è negativo, allora si realizzeranno degli avanzi di bilancio (questo è quello che i nostri indescrivibili governanti si sono impegnati a fare per i prossimi vent’anni!!).

Il saldo delle famiglie SP è quello che resta alle famiglie dopo aver effettuato i consumi e pagato le imposte.

Ora che abbiamo distinto il saldo privato e quello pubblico possiamo scrivere, partendo dalla equazione base del reddito, l’equazione finale dei saldi settoriali.

Y = C + S   =>  S = Y – C    e sostituendo nell’equazione  YN –C –I = CA avremo che (YN-C)= SN per cui:

SN – I = CA   da cui SN = CA - I

Sostituendo l’ultima equazione nella (3) avremo:

CA – I = SP + SG  ; ora portando i termini riguardanti il settore privato tutti a sinistra e gli atri a destra otterremo la seguente definitiva notazione:

SP – I = SG + CA

Ci siamo. A destra  abbiamo esplicitato il saldo del settore privato, dato dalla differenza tra il Risparmio Privato (SP) e gli Investimenti (I). Si definisce dunque un risparmio positivo ( SP>0) quando il risparmio privato è maggiore degli investimenti;   in questa condizione il settore privato riesce a finanziare i propri investimenti  (acquisti di case,terreni, macchinari,attrezzature,..) senza ricorrere al debito, ma anzi realizzando un avanzo ( ovvero un risparmio netto positivo).

Supponendo dunque un saldo delle partite correnti CA  paria a zero,  l’equazione diventa:

SP – I = SG

Osserviamo che se il saldo del settore pubblico SG è positivo ( quindi si produce un deficit di bilancio perché G-T >0) allora avremo che SP-I > 0 e dunque SP è necessariamente maggiore di I. La ricchezza del settore privato aumenta ed il settore è in grado non solo di finanziare i propri investimenti ma vede incrementare la propria ricchezza grazie al risparmio positivo SP.

Nel caso invece in cui lo Stato faccia degli avanzi di bilancio ( quindi persegua politiche criminali come quelle attuali) allora il valore di SG sarà negativo ( G < T ) e questo comporta che (SP – I <0) . In questa condizione il settore privato non solo non risparmia nulla e si impoverisce, ma per finanziare i suoi investimenti deve necessariamente  indebitarsi con il sistema bancario.

Capite ora perché tutti ma proprio tutti ci raccomandano il pareggio di bilancio, l’avanzo primario? Perché così facendo saremo sempre più indebitati e dipendenti dal settore bancario!!

 Ora ditemi voi se questi non sono dei pericolosi criminali o peggio una manica di dilettanti allo sbaraglio!!

C’è poco da fare. O si cambia strada o siamo destinati a livelli di  miseria e  povertà ad oggi ancora difficilmente immaginabili.