Da bambino avrei pensato ai miei 65 anni come alla vecchiaia, in cui ci si mette in un angolo della vita, lasciando che siano i più giovani a governare anche il tuo mondo.

Oggi mi sento colmo di linfa vitale che mi proietta naturalmente al centro della vita, investito della missione di governare anche il mondo dei giovani.

Da bambino avrei pensato ai miei 65 anni come alla schiena ricurva e al capo chino, che ti obbligano a ritirarti in buon ordine perché non puoi competere nella maratona della Storia.

Oggi il mal di schiena è un male comune, ma la mia è sempre dritta sul campo di battaglia; la fatica del vivere è un male diffuso, ma la mia testa è sempre alta di fronte alle avversità. 

Da bambino avrei pensato ai miei 65 anni come alla parlata lenta e allo sguardo remissivo,  di chi man mano perde lucidità ed è travolto dall'irruenza delle emergenze nella quotidianità.

Oggi so che è la forza della saggezza che ti dona la sintesi in grado di mettere ordine nel frastuono dell'impulsività degli istinti, che ispira la semplicità espressiva di chi si è liberato dell'affanno delle mille contingenze, frequentando con profitto la scuola della vita.

Da bambino avrei pensato ai miei 65 anni come ormai prossimo al capolinea di un'esistenza consumata nella consuetudine, lasciato solo a fronteggiare il momento dell'addio.

Oggi vivo con estrema serenità nella consapevolezza che la morte è l'unica certezza scontata, mentre è la vita la grande incognita da scoprire e conquistare giorno dopo giorno. 

Da bambino immaginavo di cambiare il mondo immedesimandomi nei super-eroi mitizzati sui libri o nei film, confondendo ingenuamente la realtà con la fantasia.

Oggi a 65 anni so bene che il mondo lo dobbiamo cambiare davvero, anche volando alto oltre il seminato, e sono fiducioso che il miracolo si compirà, ma rimboccandoci le maniche e stringendoci per mano.

A 65 anni sento che ho ancora una vita davanti a me, per dare il mio contributo al cambiamento necessario per salvaguardare la nostra umanità, illuminando le menti e fortificando gli animi, fino al giorno in cui mi sentirò appagato contemplando in estasi il sorriso dei miei figli.