Buongiorno amici. Affidereste le chiavi di casa vostra a Beppe Grillo?
 
È disonesto. Ha predicato la povertà nel discorso di auguri per il Natale e poi ha trascorso le festività nella località esclusiva di Malindi in Kenya.
 
È incoerente e spregiudicato. Dall'appartenenza al partito più euroscettico in seno al Parlamento Europeo avrebbe voluto trasferirsi da un giorno all'altro al partito più europeista. 
 
Democrazia zero. Senza alcun preavviso ha ordinato una consultazione tra gli iscritti al suo blog per legittimare la scelta già fatta di trasferirsi al Gruppo degli europeisti in seno al Parlamento Europeo. Altro che democrazia diretta.
 
Antepone la tattica alla strategia e il risultato è stato un sonoro fallimento. Ha immaginato che mettendo il M5S e il Gruppo Alde di fronte al fatto compiuto dell'accordo raggiunto tra i vertici, l'accordo si sarebbe realizzato. Invece hanno prevalso sia il malessere in seno al M5S sia l'opposizione degli europarlamentari dell'Alde.
 
È avido di denaro e di potere per sé e fin troppo parsimonioso e ascetico con gli eletti del M5S. Dietro alla fretta di concludere l'accordo con gli europeisti dell'Alde c'era la volontà di incamerare più soldi aderendo ad un gruppo più grande, così come c'era la volontà di entrare nella stanza dei bottoni in seno all'Unione Europea, specificatamente per aggiudicarsi uno spazio nell'E-Commerce, acquisendo delle banche che operano nel commercio online. Tutto ciò mentre i parlamentari del M5S vengono costretti a cedere parte del proprio stipendio per restituirlo allo Stato o per finanziare progetti che comunque si traducono in una campagna elettorale che rende in termini di crescita del consenso e quindi delle risorse finanziarie a disposizione. 
 
Idolatra la Rete concependo che tutto e tutti debbano essere digitalizzati. E guarda caso l'informatizzazione di ogni minimo dettaglio della nostra vita è il presupposto per imporre la dittatura finanziaria, per rendere tracciabile ogni nostro movimento monetario e di conseguenza ogni nostra azione. È questa la sostanza del Nuovo Ordine Mondiale.
 
La verità è che Beppe Grillo è un burattino che si è prestato a far da burattinaio degli italiani insoddisfatti dei partiti per conto della grande finanza speculativa globalizzata, a partire dalla Goldman Sachs che si è congratulata per il suo successo elettorale nel 2013. Con l'azzardo, fallito, di aderire all'Alde, Grillo ha confermato di essere sottomesso al vero potere forte che in Italia realizzò un colpo di stato finanziario imponendo nel novembre 2011 il Governo di Mario Monti designato da Giorgio Napolitano e scalzando il Governo di Silvio Berlusconi eletto dagli italiani. Non è un caso che all'Alde aderisce anche Monti. La verità è che la missione di Grillo, per sua stessa ammissione, è stata di bloccare sul nascere una rivoluzione popolare in Italia, convogliando nella denuncia e fagocitando nella demagogia la rabbia della gente, soprattutto dei giovani. 
 
Cari amici, per l'insieme di queste ragioni io non affiderai le chiavi di casa mia a Beppe Grillo. E mi auguro che mai e poi mai gli italiani commettano l'errore di affidargli le chiavi della nostra casa comune, della nostra amata Italia. Non ci meritiamo questa umiliazione e non dobbiamo prestarci al gioco di un comico disonesto, incoerente, spregiudicato, nemico della democrazia sostanziale, avido di denaro e di potere, un burattino al servizio della grande finanza speculativa globalizzata al punto che aspirava ad allearsi con chi ha imposto la dittatura finanziaria nel nostro Paese. Mi auguro che i giovani e i meno giovani imparino la lezione affinché il fallimento di Grillo non ci travolga in un fallimento di tutti noi.