Buongiorno amici. Chiariamo che il 59enne Abdel Rahman Mohy Eldin Mostafa Omer, arrestato ieri a Foggia con l’accusa di associazione con finalità di terrorismo anche internazionale e istigazione a delinquere, un apologeta del terrorismo islamico che ha praticato il lavaggio di cervello ai bambini per persuaderli a uccidere e a morire da “martiri” dell’islam, è un cittadino italiano di origine egiziana.

Chiariamo che i locali sottoposti a sequestro della cosiddetta “Associazione culturale islamica Al Dawa”, che in arabo significa “L’Appello”, inteso come l’appello ad aderire all’islam, è a tutti gli effetti una moschea vera e propria che, al pari di gran parte delle moschee in Italia, opera sotto mentite spoglie per aggirare sia il regolamento che sovrintende l’apertura dei luoghi di culto sia soprattutto il fatto che non essendo ad oggi l’islam una religione riconosciuta dallo Stato, in linea di principio in Italia non dovrebbero esserci moschee, essendo le moschee una prerogativa che consegue il riconoscimento. 

Chiariamo che l’attività di indottrinamento dei bambini all’ideologia islamica si svolgeva in una vera e propria scuola coranica che è presente in tutte le moschee palesi o occulte in Italia e ovunque nel mondo, perché questo indottrinamento è parte essenziale della fede e del culto islamico.

Chiariamo che l’ideologia di odio, violenza e morte nei confronti dei cristiani, degli ebrei, dei miscredenti e degli apostati inculcata ai bambini dal predicatore di Foggia non è affatto una “cattiva interpretazione” del “vero islam” che sarebbe di per sé una religione d’amore e di pace così come lo è il cristianesimo, ma è la corretta rappresentazione di ciò che Allah prescrive nel Corano e di ciò che ha detto e ha fatto Maometto.

Chiariamo che, di conseguenza, è sbagliato ribattezzare l’operazione che ha portato all’arresto del predicatore e apologeta del terrorismo islamico di Foggia “Bad teacher”, che in italiano significa “Cattivo maestro” (e per cortesia le autorità la smettano di usare la lingua inglese quando dovrebbero essere i primi a promuovere la lingua italiana!), perché all’opposto lui è stesso un “Buon maestro”, perché ha ottemperato letteralmente e integralmente a ciò che Allah prescrive nel Corano e a ciò che ha detto e ha fatto Maometto.

Cari amici, concludo dicendo che per combattere e sconfiggere questo terrorismo islamico autoctono e endogeno, perpetrato da cittadini italiani o europei che all’interno dell’Italia o dell’Europa commettono i loro crimini, dobbiamo prendere atto che il terrorismo islamico non è una variante della criminalità organizzata in cui l’arresto è lecito solo in flagranza di reato; che il vero nemico non sono singoli terroristi da arrestare e possibilmente espellere un attimo prima che sgozzano, decapitano, massacrano o si fanno esplodere, ma il vero nemico è il lavaggio di cervello che trasforma le persone in robot della morte attingendo a piene mani da ciò che Allah prescrive nel Corano e da ciò che ha detto e ha fatto Maometto. Ecco perché noi potremo vincere questa guerra solo se chi è preposto all’amministrazione della giustizia, della sicurezza e dello Stato avrà la stessa onestà intellettuale e lo stesso coraggio umano, che per prima ebbe Oriana Fallaci, per prendere atto che il nostro vero nemico non è solo il terrorismo islamico né è solo il radicalismo islamico, ma è l’islam.