Buongiorno amici. La Presidentessa della Camera Laura Boldrini insiste sul fatto che l'Italia deve scomparire e farsi fagocitare dagli Stati Uniti d'Europa, che altro non sarà che un protettorato tedesco al cui interno ci ridurremo ad essere una colonia economica. 

Lo scorso 14 settembre a Roma la Boldrini ha promosso una Dichiarazione congiunta firmata da lei, dal presidente del Bundestag tedesco Norbert Lammert, dal presidente dell'Assemblée nationale francese Claude Bartolone e dal presidente della Chambre des Députés lussemburghese Mars Di Bartolomeo. I quattro presidenti di Parlamento sono stati ricevuti al Quirinale dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Nella Dichiarazione si raccomanda un forte impegno a dare nuovo slancio all'integrazione politica europea, che potrebbe condurre a un’unione federale di Stati.

La Boldrini disse: "Oggi siamo qui perché siamo convinti che una maggiore integrazione politica europea sia la strada giusta per dare un futuro migliore ai nostri figli e per rispondere a quanti utilizzano l'Europa come capro espiatorio per alimentare populismo e xenofobia».
Per la Boldrini la Dichiarazione è un primo passo verso gli Stati Uniti d’Europa: "È un primo passo per riprendere un percorso intrapreso alcuni decenni fa dai Padri fondatori, in un momento infinitamente più drammatico di questo. Sarà facile costruire un'Unione federale? No. Ci vorrà tempo? Sì. Dovremo fare qualche rinuncia? Sì. Ma credo che, soprattutto, dobbiamo chiederci: quanto ci costerà e cosa perderemo se non lo faremo? Se vogliamo affrontare le sfide della globalizzazione, trasformare questa crisi epocale in una opportunità, sconfiggere lo scetticismo e infondere un rinnovato entusiasmo, specialmente nelle giovani generazioni, non c'è alternativa ad una maggiore integrazione politica europea. Come è risuonato forte quattro giorni fa qui nell'Aula di Montecitorio, noi dobbiamo riprendere il percorso verso gli Stati Uniti d'Europa».

Lo scorso 3 settembre sul suo blog pubblicato da Huffington Post ha scritto: “I have a dream", I still have a dream. E lo dico da qui, dalla terra in cui 52 anni fa Martin Luther King pronunciò quelle parole che scossero ed emozionarono il mondo. Questo sogno ha un nome, ed è Stati Uniti d'Europa. Le crisi che stanno affliggendo l'Europa ci costringono a vedere il progetto federale come la soluzione, anzi l'unica soluzione possibile. La questione dell'immigrazione, con i suoi quotidiani bollettini di morte, parla dell'impotenza alla quale ci condanna l'incapacità di ragionare come un'unica entità. Gli sconvolgimenti in atto e l'esistenza di regimi autoritari non lontano dalle frontiere dell'Unione - dalla Siria all'Iraq alla Libia, dalla Somalia all'Eritrea - producono migrazioni forzate che nessuno Stato europeo può fronteggiare da solo. Se si continua a procedere in ordine sparso, a guadagnarne sono i fomentatori di rabbia, odio, xenofobia, i professionisti della paura, che in ciascuna nazione soffiano sul fuoco dei problemi per incassarne vantaggi elettorali”.

Lo scorso 12 agosto sul suo Facebook la Boldrini ha scritto: "Stati Uniti d'Europa. Non dobbiamo avere paura di queste parole. Accelerare sul percorso federale, è questa la strada da prendere se il nostro continente vuole ripartire e ricominciare a crescere, anziché condannarsi all'irrilevanza".

Cari amici, nulla accade per caso. La Boldrini è funzionale ad una strategia che ci sta spogliando della nostra sovranità nazionale e della certezza di chi siamo sul piano delle radici, dell'identità, dei valori e delle regole che sostanziano la nostra civiltà laica e liberale. Dobbiamo contrastare questa strategia. Andiamo avanti. Insieme ce la faremo!