Buongiorno amici. Oggi è il Giorno della Vittoria del NO. Festeggiamo la fine della malapolitica di un piccolo boss che si è imposto a Capo del Governo con la complicità dei Poteri finanziari speculativi, con il tradimento dei suoi compagni di Partito, con l'inganno degli italiani, con l'arroganza di chi può da solo fare tutto, con la minaccia del prendere o lasciare. 

Ma è una festa che non può durare più di 24 ore. Perché diversamente metterebbe in luce le mille contraddizioni e le profonde incompatibilità dei vincitori. Dobbiamo prendere atto che solo il NO a Renzi poteva mettere insieme un arco di forze che va dall'estrema sinistra all'estrema destra, abbracciando Vendola, Travaglio, D'Alema, Grillo, Salvini, Berlusconi, Meloni e CasaPound. Sarebbe pertanto arbitrario e infondato attribuire una connotazione politica alla vittoria del NO, perché in realtà non c'è nulla in comune tra i vincitori sul piano politico. Li unisce solo il NO a Renzi ma sono profondamente divisi su ciò che andrebbe fatto per l'Italia e per gli italiani.

Così come è una festa che rischia di avere un esito amaro considerando i nomi che vengono indicati come possibili successori di Renzi: il ministro dell'Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan; il presidente del Senato Pietro Grasso; il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio; addirittura il redivivo ex Capo del Governo Romano Prodi, colui che più di altri ha tradito gli italiani e svenduto l'Italia alla grande finanza speculativa globalizzata. Tutti personaggi che fanno rabbrividire, che guiderebbero governi spacciati per "tecnici", con il compito di concordare una nuova legge elettorale con cui andare a votare al più presto. 

Fermo restando che in realtà nessuno di coloro che siedono in Parlamento, sottolineo nessuno, vuole veramente le elezioni anticipate perché come si dice in Italia "tengono famiglia". Nessuno è disposto a rinunciare a un lauto stipendio e poi a una pensione da privilegiati sapendo che pochi di loro saranno rieletti nel futuro Parlamento.

Cari amici, da oggi stesso rimbocchiamoci le maniche per assumerci la nostra parte di responsabilità nella comune missione di ricostruire l'Italia e salvare gli italiani. Cominciando con l'acquisire e diffondere informazione corretta che ci fortifichi dentro, avendo la certezza di ciò che accade dentro e di fronte a casa nostra. Formiamo gruppi sul proprio territorio di italiani orgogliosi e determinati che condividano idee, valori e ideali, costituendo punti di riferimento per aggregare e diffondersi creando altri gruppi. Creiamo una rete dei gruppi di "protagonisti" su tutto il territorio nazionale, capaci di mobilitarsi e di insorgere civilmente all'unisono per promuovere democraticamente un nuovo modello di Stato, di sviluppo e di società. Andiamo avanti. Insieme ce la faremo!