Buongiorno amici. Vi ricordate l’accoglienza imbarazzata di Papa Francesco al Presidente americano Donald Trump che risale al 24 maggio 2017? Il Papa era arrivato a scomunicare, almeno a parole, Trump sostenendo che chi costruisce i muri e non accoglie i migranti non è cristiano. A Roma ci furono manifestazioni ostili a Trump accusato di essere un razzista, un omofobo, un islamofobo, un guerrafondaio.

Ben diversa l’accoglienza che non solo Papa Francesco, ma anche i leader italiani, stanno riservando proprio in queste ore al Presidente turco Erdogan. A differenza di Trump, a Erdogan vengono riservati sorrisi e calorose strette di mano. Eppure lui stesso ha appena entusiasticamente annunciato il bilancio della sanguinosa azione di guerra che l’esercito turco sta perpetrando in territorio siriano contro le formazioni curde siriane a Afrin dallo scorso 20 gennaio: 935 tra morti, feriti e prigionieri. Erdogan è reduce di una purga intestina con cui si è assicurato il potere a vita e ha modificato la Costituzione avviando la reislamizzazione dello Stato più laico del Medio Oriente. Dopo il presunto colpo di stato del 15 luglio 2016, Erdogan impose lo stato d’emergenza, furono uccisi 104 militari ribelli, arrestati 2.839 militari e 2.745 magistrati, licenziati 7.400 dipendenti pubblici, fece dimettere 1.577 rettori con la revoca della licenza dell’insegnamento, sospese dall’insegnamento 15.200 insegnanti, licenziò 492 imam e docenti di religione islamica. 

Senza la Turchia di Erdogan lo Stato islamico dell’Isis non si sarebbe mai costituito e non sarebbe durato neppure 48 ore. Erdogan è il principale sostenitore politico dei Fratelli Musulmani, movimento estremista islamico messo fuorilegge in Egitto, Arabia Saudita e Emirati Arabi. Erdogan sostiene apertamente il movimento terrorista islamico palestinese di Hamas e ha invece condannato Israele definendolo “Stato terrorista”. 

Trump, piaccia o meno, è il leader democraticamente eletto della Nazione simbolo della democrazia nel mondo. Erdogan è all’opposto un dittatore sanguinario che persegue l’obiettivo di riesumare un nuovo califfato islamico. Intervistato dal direttore della Stampa, Maurizio Molinari, Erdogan ha candidamente ammesso che per lui è totalmente sottomesso all’islam:  «Per me è tutto, qualsiasi cosa mi ordina è la mia priorità». 

Quanto all’esca degli interessi economici che giustificherebbero l’arrendevolezza dei governi italiani inducendoli a chiudere un occhio sulla violazione dei diritti dell’uomo, mentre l’interscambio commerciale con la Turchia è di circa 20 miliardi di euro, quello con gli Stati Uniti è di oltre 50 miliardi di euro. Insomma da tutti i punti di vista dovremmo apprezzare di più Trump, invece viene criminalizzato e all’opposto chi ci governa assolve Erdogan, il vero dittatore sanguinario amico dei terroristi e degli estremisti islamici.