Cari amici, vi presento per la prima volta il mio nuovo libro "IO E ORIANA" che sarà pubblicato a partire da mercoledì prossimo 14 settembre in edicola in allegato con Il Giornale e in libreria. 

È la storia di un'amicizia straordinaria che mi ha unito a Oriana Fallaci, di cui il 15 settembre ricorre il decimo anniversario della sua morte. È la testimonianza della mia eredità spirituale per sua volontà, che io mi sento convintamente dentro nonostante la tensione dialettica che c'è stata nel nostro rapporto e dopo aver preso atto che sull'islam aveva ragione lei. 
 
Io e Oriana. Un rapporto paragonabile a un amore che è esploso all'improvviso, che ha subito coinvolto intensamente la totalità del nostro essere persone sul piano intellettuale ed affettivo, che è sembrato così veritiero da concepirci un tutt'uno sul piano spirituale al punto che lei mi aveva designato come suo unico erede spirituale: 
“Più ti leggo, più ci penso, più concludo che sei l'unico su cui dall'alto dei cieli o meglio dai gironi dell'inferno potrò contare. (Bada che t'infliggo una grossa responsabilità)”. 
Un rapporto che è stato a un passo dall'esprimere il meglio di noi stessi traducendosi in un'opera comune, il libro “Magdi Allam intervista Oriana Fallaci”, effettivamente scritto ma non pubblicato, che avrebbe potuto essere il capolavoro della nostra vita.        

A dieci anni dalla morte di Oriana sento il dovere di raccontare un'esperienza estremamente significativa della mia vita che, da un lato, mi ha donato una straordinaria soddisfazione intellettuale e interiore, dall'altro è stata un fattore vitale per la rivisitazione delle mie scelte di fondo, culminando nell'adesione alle idee di Oriana. Ancor prima della sua morte il 15 marzo del 2006 presi atto che Oriana aveva ragione nel considerare i terroristi islamici la vera rappresentazione dell'islam e nel condannare anche i sedicenti “musulmani moderati” che ci impongono la legittimazione dell'islam come religione e la costruzione delle moschee. Quando nella notte della Veglia Pasquale il 22 marzo 2008 decisi di abiurare l'islam e di convertirmi al cristianesimo, compresi che Oriana aveva ragione nell'indicare specificatamente l'islam come la radice del Male.

Noi tutti oggi, volenti o nolenti, siamo debitori a Oriana. Lei è stata indubbiamente la voce che più di altre ha saputo scuotere le nostre coscienze, ha saputo costringerci a guardare in faccia alla realtà della guerra scatenata dal terrorismo islamico nel nome dell'islam. Noi tutti abbiamo il dovere di dire: “Grazie Oriana”.