Carissimi amici di Io amo l'Italia, le dimissioni di Renata Polverini, presidente della Regione Lazio, sono soltanto l'ennesima conferma che le Regioni sono una istituzione corrotta nel contesto di uno Stato fallito. Pur essendo contemplate dalla Costituzione (art. 114, II comma), le Regioni furono contestate da coloro che vi individuano una minaccia all'unità nazionale e videro la luce solo nel 1970 a seguito di un accordo tra il governo a guida democristiana e l'opposizione comunista, per dare a questi ultimi un contentino, esclusi dal potere centrale nella logica della Guerra fredda, nella gestione del potere locale e dei soldi pubblici. Non è un caso che è proprio negli anni Settanta che il debito pubblico comincia ad impennarsi con la crescita del malaffare in seno alle istituzioni dello Stato. La verità storica è che le Regioni nascono come strumento di corruzione politica e finanziaria a beneficio della sinistra, una forma di sotto-governo per spartirsi i nostri soldi e affermare il consociativismo nella gestione del potere.

Non ci sorprende che le dimissioni della Polverini, travolta dagli scandali che almeno per il momento non la coinvolgono direttamente ma di cui sono indagate persone a lei vicine per la gestione dei fondi al Gruppo Pdl del Lazio, non siano un caso isolato. Ed è significativo che attualmente risultano direttamente indagati i presidenti delle Regioni più importanti che, non a caso, sono le Regioni che dispongono di maggiori finanziamenti pubblici. Il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni è indagato per corruzione con l'aggravante della transnazionalità nell'ambito dell'inchiesta sui presunti fondi neri costituiti attraverso la Fondazione Maugeri. Il presidente della Regione Sicilia Raffaele Lombardo è stato costretto a dimettersi per un'inchiesta in cui lui e suo fratello Angelo, deputato dell'Mpa, sono indagati per associazione mafiosa per il voto di scambio. Il presidente della Regione Sardegna Ugo Cappellacci è stato rinviato a giudizio nell'ambito dell'inchiesta P3-eolico per abuso d'ufficio nella nomina di Ignazio Farris alla presidenza della Agenzia regionale per la protezione dell'Ambiente della Sardegna. E' stato rinviato a giudizio anche nell'inchiesta sul crac della Municipalizzata di Carloforte (Sulcis), per il quale gli viene contestato il reato di bancarotta per fatti che vanno dal 2003 al 2006 quando, per diversi periodi, è stato presidente del Consiglio di amministrazione. Il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola è imputato in un'inchiesta sulla malasanità e avrebbe condizionato il concorso per primario di chirurgia toracica all'ospedale San Paolo di Bari, favorendo la nomina di Paolo Sardelli. Il suo nome è finito anche in un'indagine su una transazione da 45 milioni di euro a favore dell'ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti. Il governatore della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani è indagato, insieme ai due funzionari regionali Filomena Terzini e Valtiero Mazzotti, di aver dichiarato il falso in una relazione spedita in Procura nel 2009, a pochi giorni dall'articolo de Il Giornale che lo accusava di aver favorito il fratello che presiedeva Terremerse, una cooperativa agricola di Bagnacavallo in provincia di Ravenna.

Il presidente della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti è indagato per la nomina di Alessandra Sarlo a dirigente generale del Dipartimento controlli della Regione.

Come si vede la corruzione si annida ai più alti vertici delle Regioni più ricche e la corruzione è trasversale da destra a sinistra perché il denaro pubblico, percepito come denaro di nessuno, fa gola a tutti.

Ebbene carissimi amici di Io amo l'Italia, è ora di cambiare! Dobbiamo capovolgere la piramide che oggi vede i cittadini succubi di una filiera che parte da una vetta monopolizzata dai poteri forti di una troika formata da Banca Centrale Europea, Fondo Monetario Internazionale e Commissione dell'Unione Europea, i cui membri non sono stati eletti e non rispondono del loro operato a nessuno ma che prendono ordini dai poteri finanziari e imprenditoriali globalizzati, che comanda di fatto lo Stato onerosissimo ed inefficientissimo spogliato della sovranità monetaria, giuridica e nazionale, che comanda le Regioni ridotte a covo per la spartizione dei nostri soldi, che comandano le Province a cui sono destinate quote di denaro pubblico da sperperare, che comandano i Comuni a cui non vengono più dati fondi pubblici se non il minimo per l'ordinaria amministrazione semplicemente perché quando si arriva a questo stadio si scopre che non è rimasto più nulla da spartire!

Ecco perché noi di Io amo l'Italia, di fronte alla spogliazione della nostra sovranità e a questo saccheggio collettivo dei nostri soldi, promuoviamo con realismo e coraggio l'alternativa del Federalismo dei Comuni e della Repubblica Presidenziale.

Il Federalismo dei Comuni significa capovolgere la piramide mettendo al centro la persona, la famiglia naturale e la comunità locale, privilegiare i valori, le regole e il bene comune. Vogliamo che siano i Comuni a detenere la prerogativa di valorizzare le risorse del territorio, compresa la raccolta delle tasse versate dai cittadini. Il sindaco, scelto con il voto di preferenza, con il vincolo di mandato e la responsabilità civile e penale rispetto al suo operato, amministra la comunità territoriale con maggiore certezza di onestà nel fare ciò che promette e di correttezza nella gestione del denaro pubblico.

Nella Repubblica Presidenziale il capo dello Stato, eletto direttamente dagli italiani, incarna l’unità della Nazione, garantisce la solidarietà nazionale, assicura la governabilità assumendo il potere esecutivo negli ambiti che attengono all’interesse nazionale.

Ed ecco perché per Io amo l'Italia, una volta soddisfatte le aspettative dei cittadini attraverso il Federalismo dei Comuni e salvaguardata la nostra unità, sovranità e solidarietà nazionale attraverso la Repubblica Presidenziale, riteniamo che si possano e si debbano eliminare tutte le istituzioni superflue e onerose: l’attuale Presidenza del Governo che viene assunta direttamente dal Presidente della Repubblica, il Senato della Repubblica, le Province e le Regioni.

Il rapporto tra i Comuni e lo Stato, fondato sul principio di sussidiarietà, consentirà di rendere più efficienti ed economici i servizi della Pubblica amministrazione, dall’insieme delle Attività produttive alle Infrastrutture, dall’Educazione alla Sanità, dalla Previdenza sociale allo Sport. Il rapporto con le sovrastrutture sovranazionali, quali Unione Europea, Consiglio d’Europa, Nazioni Unite e altri organismi internazionali, si configura come una partecipazione alla realizzazione del bene comune da parte di istituzioni complementari e di indirizzo generale, non invasive e

impositive, qual è invece oggi l’Unione Europea che sta progressivamente assorbendo, complice la nostra classe politica, la quasi totalità della nostra sovranità nazionale, imponendoci l’80% delle leggi nazionali che sono la semplice trasposizione di direttive e risoluzioni impregnate di relativismo, materialismo, buonismo, soggettivismo giuridico, multiculturalismo e islamicamente corretto.

Lancio un appello a tutti gli Italiani Veri, agli italiani perbene e di buona volontà, agli italiani che amano l'Italia, che amano se stessi e i propri figli: è ora di cambiare! Mobilitiamoci per promuovere alle Elezioni politiche del 2013 la Nuova Italia Libera Sovrana Federalista! Sì noi siamo i Protagonisti della Nuova Italia e ce la faremo!

 

Magdi Cristiano Allam