(Il Giornale, 10 luglio 2016) - La strage di 9 italiani, 10 considerando il piccolo Michelangelo di 5 mesi morto nel grembo della mamma Simona Monti, è passata nel dimenticatoio dopo appena 4 giorni, finita la partecipazione del Presidente Mattarella all'accoglienza delle salme a Ciampino. 

Eppure la strage perpetrata dai terroristi islamici dell'Isis a Dacca il primo luglio è la più sanguinosa dopo quella di Nassiriya del 12 novembre 2003. Il Governo aveva fatto sapere che stava valutando la proclamazione di una giornata di lutto nazionale e che al riguardo c'era l'assenso dei familiari delle vittime. Addirittura si era ipotizzata una giornata di cordoglio unica assieme ai Paesi delle altre 11 vittime, il Giappone, l'India, Gli Stati Uniti e lo stesso Bangladesh. 

Invece non c'è stato nulla. Sui nostri imprenditori-martiri è calata una sconvolgente e vergognosa cappa di silenzio. Persino i funerali celebrati separatamente nelle scorse 48 ore, sono stati seguiti solo dalla stampa locale ma non hanno avuto visibilità nei grandi mezzi di comunicazione nazionale. 

Com'è possibile che il Governo abbia scelto e imposto la linea del silenzio, astenendosi deliberatamente di assumere qualsiasi azione volta a reagire per contrastare il terrorismo islamico, quando è indubbio che si è trattato di un attentato contro l'Italia? Il ristorante Holey Artisan Bakery si trova nel quartiere diplomatico Gulshan-2, a due passi dall'ambasciata italiana, fa cucina italiana, lo chef Jacopo Bioni è un italiano di Verona, è abitualmente frequentato da italiani. È un silenzio simile a quello assunto dopo la strage di 24 persone al Museo Al Bardo di Tunisi il 18 marzo 2015, tra cui figuravano 4 italiani, in un contesto in cui si vollero colpire circa 200 turisti sbarcati dalle nostre navi crociera MSC Splendida e Costa Fascinosa. Anche in quel caso i terroristi suicidi dell'Isis vollero colpire l'Italia.

Evidentemente Renzi non capisce o finge di non capire. Il 2 luglio, dopo aver qualificato la strage di Dacca "l'ennesima tragedia dell'estremismo radicale di radice islamica che continua a colpire tante parti del mondo", dopo aver assicurato che "non abbiamo nessuna intenzione di darla vinta", Renzi concretamente non ha fatto nulla. 

Mattarella e Gentiloni si sono preoccupati di assolvere l'islam. Il 6 luglio il Capo dello Stato ha rivolto un messaggio ai musulmani per la festa della fine del Ramadan, denunciano le “visioni distorte della fede religiosa”. Il 7 luglio al Senato il ministro degli Esteri ha detto che gli stragisti di Dacca sarebbero la "degenerazione del fondamentalismo di matrice islamica", che "abusano della religione deturpandola". 

Possibile che il Bangladesh, che è tutt'altro che un modello di stato di diritto e di democrazia, ha osservato due giorni di lutto nazionale per la strage perpetrata da suoi cittadini, mentre l'Italia ha fatto calare una cappa di silenzio sulle nostre 9 vittime? La verità è che abbiamo paura di guardare in faccia alla realtà del terrorismo islamico e ancor di più alla realtà dell'islam, che è la radice del male. Siamo governati da un Renzi che che nega persino l'uso della parola “guerra”. Ebbene se ci comportiamo da pavidi dentro casa nostra, se offendiamo la memoria dei nostri martiri, se ci illudiamo che a salvarci sarà l'alleanza con le sedicenti “comunità islamiche”, possiamo essere certi che saremo sconfitti e sottomessi all'islam. Liberiamoci di questa classe politica per poter vincere la guerra contro i terroristi islamici tagliagole e taglialingue.

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