"Siamo tutti con Israele contro la tirannia dell'islam"

Di Magdi Cristiano Allam

Cari amici buongiorno e buona Domenica del Signore. Mi auguro di cuore che stiate tutti bene in famiglia e che vi siate risvegliati colmi d'amore per la vita.

Nella notte l'Iran ha lanciato 361 tra droni e missili contro Israele. Al 99% sono stati intercettati e distrutti in aria. L'attacco ha causato una trentina tra contusi e feriti, tra cui una bambina in gravi condizioni.
L'Iran sostiene di aver colpito una base aerea israeliana nel deserto del Negev ma, secondo le Forze armate israeliane, ci sono stati solo «minimi danni infrastrutturali».

L'operazione contro Israele è stata ribattezzata “Vadeh Sadegh”, Vera promessa.
Una fonte del “Consiglio supremo per la sicurezza nazionale iraniana” ha detto:
«Gli attacchi missilistici e droni iraniani contro Israele, iniziati ieri sera, in rappresaglia all'attacco israeliano al consolato iraniano a Damasco, sono un'operazione combinata e continua, che utilizzerà diversi tipi di missili. Quando i droni iraniani raggiungeranno Israele, inizierà la parte principale dell'operazione».

I Pasdaran, le Guardie rivoluzionarie iraniane, hanno detto: «In risposta ai numerosi crimini del malvagio regime sionista, tra cui l'attacco al consolato e l'uccisione di forze militari iraniane, l'Iran ha attaccato Israele nelle prime ore di domenica. Questo fa parte della punizione iraniana del regime illegittimo e criminale, attraverso l'operazione denominata “Vadeh Sadegh” (Vera promessa).»

Già dalle ore 3.40 di questa mattina Israele ha dichiarato la sospensione dello stato d'emergenza e ha detto ai residenti che «non devono più restare vicino ai rifugi».

Prendiamo atto che l'attacco iraniano era stato preannunciato. Fonti iraniane avevano fatto trapelare persino i dettagli del bombardamento, indicando che sarebbero stati lanciati dei droni e che ciò sarebbe accaduto nella notte tra sabato e domenica.

Tenendo conto che si sapeva che il sistema anti-missilistico israeliano, Iron Dome (Cupola di Ferro) e Arrow-3 (Freccia-3), il migliore al Mondo, avrebbe neutralizzato i missili e i droni iraniani, l'attacco iraniano ha tutto il sapore di un atto dimostrativo a beneficio dell'opinione pubblica iraniana e degli alleati palestinesi.

C'è un'immagine che attesta l'intenzionalità della propaganda iraniana. È stata appena diffusa una fotografia di una manifestazione svoltasi in Iran, in cui si vedono due uomini vestiti come i terroristi islamici palestinesi di Hamas, che imbracciano la bandiera palestinese, in sella ai cavalli, di cui uno bianco. Alle loro spalle spunta la sagoma di un missile eretto in fase di lancio.
Ebbene, la tradizione racconta che nel febbraio del 638 il Califfo Omar entrò a Gerusalemme in sella a un cavallo bianco, con al suo fianco, a piedi, il Patriarca Sofronio. È l'immagine emblematica della resa dei cristiani e della loro sottomissione all'islam.

C'è un video che attesta il successo mediatico dell'attacco iraniano. Siamo in Cisgiordania. Nel cielo si vedono i punti dell'esplosione dei missili e dei droni iraniani intercettati e abbattuti. In sottofondo si odono le invocazioni entusiastiche dei palestinesi: «Allah Akbar!», Allah è il più grande! Una voce esclama: «Tawhid!», l'appello all'unicità di Allah. A cui i musulmani rispondono: «La ilaha illa Allah!», Non vi è altro dio al di fuori di Allah!
È un video che ci fa toccare con mano l'esultanza dei palestinesi e la loro speranza che i missili e i droni iraniani provochino il maggior numero possibile di vittime e di distruzioni tra gli israeliani.

Iran e Hamas condividono l'obiettivo di cancellare Israele dalla carta geografica, da loro indicata come una «entità sionista» che deve essere «sradicata» dalla terra islamica.
Questo odio nei confronti degli ebrei è prescritto da Allah nel Corano ed è stato praticato da Maometto, con l'efferata strage della tribù ebraica dei Banu Quariza nel 627 a Medina.

Noi tutti siamo vittime dell'odio islamico, che si fonda sulla condanna a morte di tutti i «miscredenti», i non musulmani, principalmente gli ebrei e i cristiani.
Oggi più che mai, tutti noi dobbiamo stare al fianco di Israele e sostenere gli ebrei ovunque nel Mondo. La loro guerra contro il terrorismo e il fanatismo, che sono parte fondante dell'islam, è la nostra guerra. Siamo tutti nella stessa trincea.
Siamo grati a Israele che rappresenta il fronte di prima linea in questa guerra per la vita, la dignità e la libertà dell'umanità dalla tirannia islamica.
Am Israel Chai! Viva Israele!

Cari amici, andiamo avanti sulla retta via a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l'aiuto del Signore insieme ce la faremo a realizzare il miracolo per far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l'Italia.

Magdi Cristiano Allam
Fondatore della Casa della Civiltà

Domenica 14 aprile 2024

La Casa della Civiltà è un'Associazione di Promozione Sociale (APS), fondata da Magdi Cristiano Allam nel 2021.
Promuove la “Federazione di Comunità locali”, nel contesto dell'Italia elevata a “nostra amata Patria”.
Organizza un percorso di Formazione culturale, Mobilitazione civile e Azione politica costruttiva, per dare certezze sul piano dell'informazione responsabile, fortificare gli animi, infondere determinazione, con l'obiettivo di far rinascere la nostra civiltà decaduta, salvare gli italiani dall'estinzione demografica, riscattare lo Stato collassato, trasformando l'Italia nel Paese numero 1 al Mondo per la qualità della vita.

Per aderire alla Casa della Civiltà inviate una e-mail a adesioni@casadellacivilta.it ; o inviate un messaggio tramite Sms o Whatsapp a Marialuisa Bonomo, assistente personale di Magdi Cristiano Allam, al suo numero 335.234430. Trovate tutte le informazioni sul sito www.casadellacivilta.com

Chi fosse interessato a ricevere tramite e-mail “Il Notiziario” quotidiano con gli articoli pubblicati dalla Casa della Civiltà invii una mail a comunicazione@casadellacivilta.it, indicando nome e cognome, data di nascita, Comune di residenza, professione, cellulare, e-mail.

Postato il 14/04/2024 09:01:38 in Ali di Libertà di Magdi Cristiano Allam

"Sull'islam Mattarella tradisce la Costituzione"

Di Magdi Cristiano Allam

Cari amici buongiorno e Shabbat Shalom. Mi auguro di cuore che stiate tutti bene in famiglia e che vi siate risvegliati colmi d'amore per la vita.

Il 10 aprile il Quirinale ha pubblicato un comunicato ufficiale in cui si legge:
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha rilasciato la seguente dichiarazione:
«In occasione della fine del mese di Ramadan rivolgo un cordiale augurio ai concittadini e agli ospiti che professano la fede islamica in Italia.
La Costituzione ci ricorda che tutte le confessioni religiose sono libere davanti alla legge, in quanto non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano.»

Mattarella evoca l'articolo 8 della Costituzione, uno dei primi 12 articoli indicati come “principi fondamentali”, che dovrebbero essere immutabili e più di altri inviolabili. Recita:
«Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge.
Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano.
I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze.»

Mattarella ha omesso di menzionare il terzo comma dell'articolo 8, che sancisce che in Italia le religioni sono libere davanti alla legge solo se hanno stipulato un'intesa con lo Stato.
Ebbene, ad oggi l'islam non ha stipulato alcuna intesa con lo Stato.
Chiarisco che lo Stato ha ripetutamente ricercato l'intesa con l'islam. Lo hanno fatto il Governo Berlusconi nel 2005; il Governo Prodi nel 2007 sottoscrivendo la “Carta dei valori”; il Governo Berlusconi nel 2010 che istituì il “Comitato per l’islam italiano”; il Governo Letta nel 2012 con la “Conferenza permanente religioni cultura e integrazione”; il Governo Renzi nel 2015 con il “Tavolo permanente di consultazione”; il Governo Gentiloni nel 2017 sottoscrivendo il “Patto nazionale per un islam italiano”.
Se ad oggi non è stata stipulata un'intesa tra lo Stato e l'islam, non è perché non lo voglia lo Stato, ma perché le sedicenti organizzazioni rappresentative dei musulmani in Italia non sono riuscite a concordare una rappresentanza unitaria.
Ma, soprattutto, non sono riuscite a concordare una piattaforma programmatica comune che attesti che l'ordinamento giuridico dell'islam non contrasti con le leggi italiane. È oggettivamente impossibile perché la Sharia, la legge islamica, è totalmente in contrasto con le leggi dello Stato sui temi cruciali della sacralità della vita di tutti, della pari dignità tra uomo e donna, della libertà di scelta personale compresa la libertà religiosa.

Ecco perché Mattarella, limitandosi a menzionare il secondo comma dell'articolo 8, senza chiarire che non si applica nei confronti dell'islam perché la Sharia è del tutto in contrasto con le leggi dello Stato; in aggiunta omettendo di menzionare il terzo comma che richiede la stipula di un'intesa con lo Stato come requisito per la legittimazione di una religione, ha di fatto tradito la Costituzione legittimando l'islam; ha mentito sull'articolo 8 presentandolo in modo fazioso e strumentale; ha ingannato gli italiani lasciando intendere che l'islam sia una religione riconosciuta e di pari dignità e libertà delle confessioni che hanno stipulato l'intesa.

Nel prosieguo del suo messaggio di auguri ai musulmani per la fine del Ramadan, Mattarella presenta una concezione multiculturalista della società:
«La promozione del mutuo rispetto tra fedi e culture, elemento della coesione sociale della nostra comunità, sollecita l’esercizio di una responsabilità condivisa per il bene comune.»
Il concetto di «mutuo rispetto» e soprattutto di «responsabilità condivisa», sottintendono che in Italia si debba mettere sullo stesso piano tutte le religioni e le culture, che devono essere ugualmente rispettate a prescindere; ancor più grave è ipotizzare che la «coesione sociale» comporti una «responsabilità condivisa».
L'immagine che Mattarella ha dell'Italia è di una landa deserta, senza radici, fede, identità, tradizioni, cultura, valori e regole; in cui la convivenza corrisponda a un compromesso, al minimo comune denominatore delle diverse istanze; per cui la stabilità e la sicurezza sociale debbono fondarsi sulla disponibilità e la buona volontà delle varie fazioni.

L'ultimo concetto espresso da Mattarella implica che l'islam sia una religione di pace:
«Il messaggio delle religioni per la pace è senza confini e ad esso dobbiamo fare riferimento, specie nell’accompagnamento dei giovani all’educazione alla reciproca comprensione.»
È grave che l'autorità che presiede il vertice dello Stato e il Consiglio Supremo di Difesa ignori che l'islam è un'ideologia e un sistema di potere intrinsecamente violento e storicamente guerrafondaio.
Il cristianesimo è una religione di pace perché Gesù è stato un uomo di pace e i Vangeli predicano la pace e l'amore.
L'islam, all'opposto, si fonda sulla guerra ai miscredenti, intesi come tutti i non musulmani, ottemperando all'ordine di Allah nel Corano di odiare e uccidere i miscredenti, cioè tutti i non musulmani a cominciare dagli ebrei e dai cristiani; ugualmente si fonda sull'emulazione delle atrocità perpetrate da Maometto che nel 627 sterminò la tribù ebraica dei Banu Quraiza e lui personalmente sgozzò e decapitò i suoi capi.
Da 1400 anni l'islam non ha mai cessato di voler sottomettere l'Europa, come attestano le Mura del Vaticano, costruite nell'848 dopo che per due volte gli islamici invasero Roma e saccheggiarono la Basilica di San Pietro; gli 813 martiri le cui spoglie sono custodite nella Cattedrale di Otranto, vittime della strage perpetrata dagli islamici turco-ottomani nel 1480, culminata con la decapitazione di circa 7 mila uomini e la cattura e la riduzione in stato di schiavitù di 5 mila donne e bambini.
Senza le vittorie militari degli eserciti cristiani a Poitiers nel 732, con la Reconquista in Spagna nel 1492, a Lepanto il 7 ottobre 1571, a Vienna l'11 e il 12 settembre 1683, anche l'Europa sarebbe stata sottomessa all'islam.

Mattarella ha tradito la Costituzione violando la sua funzione di “rappresentante della unità nazionale”, comportandosi invece come rappresentante del Partito Democratico, a cui appartiene, quando il 27 marzo ha inviato un messaggio alla vice-Preside della scuola di Pioltello, Maria Rendani, manifestando il proprio sostegno alla decisione di chiudere la scuola nel giorno della festa islamica della fine del Ramadan.

Prendiamo atto che questo Stato è collassato; che i suoi poteri travalicano in modo esplicito ed arbitrario le proprie funzioni, a partire dal Presidente della Repubblica. Non c'è nulla di riformabile in questa degenerazione istituzionale. Questo sistema di potere va semplicemente azzerato. Dobbiamo costruire un'alternativa fondata sull'amore dell'Italia come Patria e sulla centralità delle Comunità locali.

Cari amici, andiamo avanti sulla retta via a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l'aiuto del Signore insieme ce la faremo a realizzare il miracolo per far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l'Italia.

Magdi Cristiano Allam
Fondatore della Casa della Civiltà

Venerdì 12 aprile 2024

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Postato il 12/04/2024 in Ali di Libertà di Magdi Cristiano Allam

"Che fine ha fatto la guerra? A Gaza quasi non si combatte anche in assenza di un accordo tra Israele e Hamas"

Di Magdi Cristiano Allam

Cari amici buongiorno. Mi auguro di cuore che stiate tutti bene in famiglia e che vi siate risvegliati colmi d'amore per la vita.

Dopo 6 mesi dall'attacco terroristico di Hamas il 7 ottobre 2023, che fine ha fatto la guerra? A Gaza quasi non si combatte, gli scontri si sono notevolmente ridotti, anche in assenza di un accordo di tregua tra Israele e Hamas.

Improvvisamente il sedicente “Ministero della Sanità” di Hamas ha smesso di dare i numeri delle presunte vittime palestinesi, che sono cresciute a ritmi esponenziali, indicando quasi esclusivamente donne e soprattutto bambini, ma da cui sono del tutto assenti i giovani e gli adulti maschi che combattono, uccidono e distruggono.

Israele ha confermato il ritiro delle proprie forze dal Sud di Gaza, lasciando Khan Yunis dove stanno rientrando gli sfollati palestinesi.
La svolta viene giustificata come l'avvio della “Terza fase” dell'operazione di terra cominciata il 27 ottobre. La “Terza fase” si caratterizza per «dei raid mirati e limitati, come nel caso dell'ospedale Shifa a Gaza City».
Sul posto - dopo la partenza della ultima divisione, la 98/esima - è rimasta solo la Brigata Nahal con il compito di controllare e mettere in sicurezza il cosiddetto Corridoio Netzarim che separa la Striscia orizzontalmente dal kibbutz Beeri alla fascia costiera di Gaza, dividendo in due parti il territorio dell'enclave palestinese.

Il ministro della Difesa Yoav Gallant ha spiegato che la decisione di ritirare le truppe di terra combattenti da Khan Yunis è stata presa «nel momento in cui Hamas ha cessato di esistere come struttura militare in città. Le nostre forze hanno lasciato l'area per prepararsi alle loro future missioni, inclusa la missione a Rafah», l'ultima città di Gaza, al confine con l'Egitto, per colpire i restanti battaglioni di Hamas.

Fonti dell'esercito israeliano non escludono che le forze di terra «se necessario non possa tornare a Khan Yunis». Specificano che la decisione non ha nulla a che vedere «con la pressione degli Stati Uniti esercitata su Israele», ma sarebbe dettata dalla volontà di «lasciare spazio» nella zona agli sfollati palestinesi «se e quando sarà condotta l'operazione a Rafah», ma anche di far tornare i residenti alle loro case di Khan Yunis.
L'uscita da Khan Yunis - vera e propria roccaforte di Hamas tenuta in scacco a lungo dai soldati - consentirà «ulteriori opportunità operative e per l'intelligence» che resta sul campo.

Il relativo disimpegno militare di Israele si spiega anche con la necessità di poter impiegare le proprie forze sugli altri fronti di guerra, in particolare per prevenire e rispondere «a qualsiasi scenario che si possa sviluppare con l'Iran», che continua a minacciare una rappresaglia per l'attacco al consolato a Damasco in cui sono morti alti funzionari dei Pasdaran. L'Iran ha minacciato: «Nessuna delle ambasciate israeliane nel mondo è più sicura».

Il portavoce delle Forze di difesa israeliane (Idf), il contrammiraglio Daniel Hagari, ha detto: Israele prende sul serio ogni minaccia, i suoi caccia sono pronti «per una varietà di scenari».
«Negli ultimi sei mesi siamo stati coinvolti in una guerra su più fronti. Siamo in stato di massima allerta in tutti i campi. Osserviamo le minacce e le sventiamo in continuazione, su più fronti, e siamo ad un alto livello di preparazione per la difesa e l'offesa. Effettuiamo costantemente valutazioni e prendiamo sul serio qualsiasi dichiarazione e tutti i nemici».
«Abbiamo rafforzato la vigilanza nelle unità di combattimento, abbiamo potenziato i sistemi di difesa aerea e abbiamo aerei preparati per la difesa e pronti per l'attacco».

«Sapremo difenderci e agiremo secondo il semplice principio che faremo del male a chiunque ci farà del male o vorrà farci del male». Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu in apertura del Gabinetto di sicurezza e politico a Gerusalemme. «Per anni - ha aggiunto - l'Iran ha lavorato contro di noi sia direttamente sia attraverso i suoi emissari, e quindi Israele ha lavorato contro l'Iran e i suoi emissari, sia in modo difensivo che offensivo».

Israele ha riaperto il valico di Erez tra Israele e il nord della Striscia di Gaza per la prima volta dagli attacchi di Hamas del 7 ottobre scorso. Lo ha detto un funzionario israeliano alla Cnn, aggiungendo che la riapertura serve a consentire più aiuti umanitari a Gaza. Il governo di Tel Aviv ha inoltre approvato l'utilizzo del porto israeliano di Ashdod per contribuire a trasferire maggiori aiuti umanitari a Gaza. In una nota diffusa in nottata si riferisce che «questo aumento di assistenza eviterà una crisi umanitaria ed è essenziale per garantire la continuazione dei combattimenti e raggiungere gli obiettivi della guerra».

Il cambio di strategia - che non esclude l'annunciata operazione di terra a Rafah - è arrivato nel giorno stesso in cui al Cairo si sono riaperti i negoziati tra le delegazioni di Hamas e Israele, sotto la spinta del Qatar, dell'Egitto e soprattutto degli Stati Uniti che hanno inviato nella capitale egiziana il capo della Cia William Burns.

Al Cairo fonti governative egiziane hanno sostenuto che si sono fatti «grandi progressi», che ci sarebbe «un accordo sui punti principali tra le varie parti», che nelle prossime ore le parti si riuniranno «per concordare gli articoli dell'accordo finale»
Una fonte di Hamas ha detto che l'accordo contempla una tregua di sei settimane e la liberazione di donne e bambini israeliani in ostaggio in cambio di un massimo di 900 prigionieri palestinesi.

Fonti israeliane rivelano che il premier Benjamin Netanyahu ha affidato alla delegazione israeliana «un mandato significativo» per trattare, ma è stato chiaro: «Nessun cessate il fuoco è possibile senza il rilascio degli ostaggi» anche perché per Israele la vittoria «è vicina».

Netanyahu combatte anche sul piano interno, dove si susseguono le manifestazioni di protesta che richiedono le sue dimissioni, elezioni anticipate, l'accordo con Hamas per il rilascio degli ostaggi. Netanyahu ha invocato «l'unità del Paese» e ha condannato le manifestazioni di protesta di «una minoranza estrema e violenta che sta cercando di dividerci».

Secondo l'esercito israeliano, negli scorsi 6 mesi sono stati uccisi 604 tra soldati, riservisti e agenti di sicurezza e altri 3.193 sono rimasti feriti. I soldati morti durante l'offensiva a Gaza sono 260, 41 uccisi dal fuoco amico. L'esercito israeliano sostiene di aver ucciso oltre 13 mila uomini di Hamas e di altri gruppi terroristici.
Secondo Hamas a Gaza sono morti più di 33 mila palestinesi, in gran parte donne e bambini. Il conflitto, allargato anche al Libano meridionale, ha provocato l'uccisione da parte di Israele di 330 operativi di Hezbollah, 30 sarebbero comandanti.

Il fatto indubbio che dopo 6 mesi Israele non ha conseguito i due obiettivi che si era ufficialmente preposto dalla guerra: annientare Hamas e liberare gli ostaggi.

Cari amici, andiamo avanti sulla retta via a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l'aiuto del Signore insieme ce la faremo a realizzare il miracolo per far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l'Italia.

Magdi Cristiano Allam
Fondatore della Casa della Civiltà

Mercoledì 10 aprile 2024

La Casa della Civiltà è un'Associazione di Promozione Sociale (APS), fondata da Magdi Cristiano Allam nel 2021.
Promuove la “Federazione di Comunità locali”, nel contesto dell'Italia elevata a “nostra amata Patria”.
Organizza un percorso di Formazione culturale, Mobilitazione civile e Azione politica costruttiva, per dare certezze sul piano dell'informazione responsabile, fortificare gli animi, infondere determinazione, con l'obiettivo di far rinascere la nostra civiltà decaduta, salvare gli italiani dall'estinzione demografica, riscattare lo Stato collassato, trasformando l'Italia nel Paese numero 1 al Mondo per la qualità della vita.

Per aderire alla Casa della Civiltà inviate una e-mail a adesioni@casadellacivilta.it ; o inviate un messaggio tramite Sms o Whatsapp a Marialuisa Bonomo, assistente personale di Magdi Cristiano Allam, al suo numero 335.234430. Trovate tutte le informazioni sul sito www.casadellacivilta.com

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Postato il 10/04/2024 in Ali di Libertà di Magdi Cristiano Allam

Per Israele la posta in gioco non sono gli ostaggi ma la propria sopravvivenza

Cari amici buongiorno e buon inizio di settimana. Mi auguro di cuore che stiate bene in salute fisica, mentale e spirituale.

La persona che sa poco o ha una versione ideologicamente menzognera della Storia del Medio Oriente, che coltiva - seppur inconsapevolmente - un pregiudizio nei confronti degli ebrei, è portato a maturare consapevolmente e a manifestare anche violentemente l’odio contro Israele, e con un automatismo inconscio contro gli ebrei, quando viene messo di fronte a questa equazione:

Su un piatto della bilancia, Hamas ha ucciso 1200 israeliani e altri 250 sono stati fatti ostaggi.
Sull’altro piatto della bilancia, Israele ha ucciso oltre 33 mila palestinesi, di cui circa 13 mila bambini.

La conclusione a cui perviene la persona ignorante o istruita ma pregiudizialmente anti-ebraica è che Israele, non Hamas, sarebbe una entità terroristica e avrebbe perpetrato crimini contro l’umanità.

Il Governo israeliano presieduto da Benjamin Netanyahu trasmette a livello mondiale il messaggio mediatico che l'obiettivo della guerra, ciò che sta più a cuore a Israele, è la liberazione o il rilascio degli ostaggi.
Le campagne mediatiche sono incentrate su video che mostrano i volti degli ostaggi che si susseguono mentre si ascolta una toccante canzone in ebraico; o enormi manifesti con il mosaico dei volti e dei nomi degli ostaggi, e l'appello “Riportateli a casa”; o la tavolata in uno spazio pubblico con le sedie vuote e le immagini degli ostaggi attesi dai propri cari. Anche all'interno di Israele la protesta contro Netanyahu rivendica principalmente l'accordo con Hamas per ottenere il rilascio degli ostaggi.

Chiariamo che dei 242 israeliani catturati e trasferiti come ostaggi a Gaza, restano attualmente nelle mani dei terroristi islamici 129 ostaggi, di cui 34 sarebbero morti secondo fonti militari israeliane, portando il totale degli ostaggi israeliani detenuti a 95.

Netanyahu, che ha commesso errori strategici nella prevenzione e nella gestione della guerra, che non avrebbe mai dovuto protrarsi fino a questo momento per sei mesi che, di per sé, rappresenta una vittoria di Hamas, sta commettendo l'errore di concentrare il messaggio mediatico a livello mondiale sul rilascio degli ostaggi.

La verità è che la guerra terroristica scatenata da Hamas il 7 ottobre 2023, culminata nell’atroce carneficina di almeno 1.194 israeliani, di cui 859 civili, 278 soldati e 57 membri delle forze dell'ordine, è stata perpetrata con una ferocia e una disumanità inaudita (neonati bruciati nel forno a microonde davanti ai loro genitori; ragazze sodomizzate e lasciate morire dissanguate dopo aver sezionato i seni; giovani seviziati, sgozzati e decapitati), con l'obiettivo deliberato di inculcare in ciascun israeliano il terrore, accreditare in ciascun israeliano la certezza che nessuna pace sarà mai possibile con i palestinesi, far toccare con mano che ciò che veramente i terroristi islamici vogliono è la distruzione di Israele e lo sterminio degli ebrei, facendo trionfare la “Palestina libera dal fiume al mare”, ossia dal Giordano al Mediterraneo, cancellando Israele dalla carta geografica.

Per Israele la posta in gioco non è e non può essere la liberazione o il rilascio dei restanti 95 ostaggi, ammesso che siano ancora tutti vivi e che successivamente saranno in grado di riprendere una vita più o meno normale a dispetto delle torture, sevizie e efferatezze subite.

La posta in gioco è la propria sopravvivenza come Stato del popolo ebraico, come sancito dalla risoluzione 181 delle Nazioni Unite del 29 novembre 1947, immediatamente rifiutata dagli Stati arabi perché pregiudizialmente contrari all'esistenza di Israele.
Netanyahu ha commesso l'errore strategico, dopo aver sottovalutato le informazioni che attestavano il piano di attacco di Hamas, di aver indicato due obiettivi, messi sullo stesso piano, della rappresaglia militare: la sconfitta di Hamas e la liberazione degli ostaggi.
Ebbene, a sei mesi dal più sanguinoso e traumatico pogrom in terra d'Israele, dopo aver finora perso 600 soldati in guerra, Israele non ha sconfitto Hamas e non ha liberato o ottenuto il rilascio di tutti gli ostaggi.

Per il Mondo arabo ed islamico che nega pregiudizialmente il diritto di Israele ad esistere come Stato del popolo arabo, anche nel caso in cui sussistono relazioni diplomatiche che per loro hanno il valore della “hudna”, la tregua, e non della pace, Israele versa in una condizione di difficoltà e si mostra fragile e vulnerabile. È un messaggio assolutamente deleterio perché Israele è l'unico Stato al Mondo che non può permettersi di perdere alcuna guerra, che si rivelerebbe l'ultima guerra.

Andiamo avanti sulla retta via a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l'aiuto del Signore insieme ce la faremo a realizzare il miracolo per far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l'Italia.

Magdi Cristiano Allam
Fondatore della Casa della Civiltà

Lunedì 8 aprile 2024

La Casa della Civiltà è un'Associazione di Promozione Sociale (APS), fondata da Magdi Cristiano Allam nel 2021.
Promuove la “Federazione di Comunità locali”, nel contesto dell'Italia elevata a “nostra amata Patria”.
Organizza un percorso di Formazione culturale, Mobilitazione civile e Azione politica costruttiva, per dare certezze sul piano dell'informazione responsabile, fortificare gli animi, infondere determinazione, con l'obiettivo di far rinascere la nostra civiltà decaduta, salvare gli italiani dall'estinzione demografica, riscattare lo Stato collassato, trasformando l'Italia nel Paese numero 1 al Mondo per la qualità della vita.

Per aderire alla Casa della Civiltà inviate una e-mail a adesioni@casadellacivilta.it ; o inviate un messaggio tramite Sms o Whatsapp a Marialuisa Bonomo, assistente personale di Magdi Cristiano Allam, al suo numero 335.234430. Trovate tutte le informazioni sul sito www.casadellacivilta.com

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Postato il 08/04/2024 in Ali di Libertà di Magdi Cristiano Allam

Le Chiese diventano mense islamiche e il Ramadan è diventato una festività cristiana

Cari amici buongiorno e buona Domenica del Signore. Mi auguro di cuore che stiate tutti bene in famiglia e che vi siate risvegliati colmi d'amore per la vita.

Oggi, domenica 7 aprile alle 19.30, la Chiesa consacrata di San Bernardino alle Monache a Milano, un gioiello del Rinascimento lombardo, su iniziativa della Comunità di Sant'Egidio, verrà trasformata in una mensa islamica, con i cristiani che condivideranno con i musulmani il pasto dell'Iftar, che si consuma dopo il tramonto del sole nel Ramadan, il mese del digiuno islamico.
In una nota la Comunità di Sant'Egidio, che gestisce opere caritatevoli ed è l'istituzione del Vaticano che promuove incontri con autorità islamiche nel Mondo, dice:
«In questo tempo difficile e violento, segnato dalla guerra, dalle morti ingiuste nel Mediterraneo e da muri anche nella città, cristiani di tutte le confessioni, musulmani sunniti e sciiti e tutti i credenti condividono la necessità della preghiera comune per la pace, in uno spirito di fraternità universale. L'incontro è un’occasione per vivere un senso di comunione e condivisione, ribadendo l'impegno di uomini e donne delle diverse fedi per costruire città pacificate e solidali, cercando nel profondo della propria tradizione religiosa - tesa al raggiungimento della pace - quelle energie buone che possono unire genti diverse, riconciliare chi è distante, curare le ferite di società fragili e frammentate».

Giovedì 4 aprile la navata centrale della Cathedral Church of the Holy and Undivided Trinity, fondata nel 1140 come abbazia di Sant'Agostino, a Bristol in Inghilterra, è stata trasformata in mensa per condividere con i musulmani il pasto dell'Iftar, su invito delle autorità della Chiesa anglicana.
Centinaia di musulmani hanno affollato la Cattedrale mangiando seduti per terra. L'evento è stato organizzato da Muslims4Bristol in collaborazione con Bristol Cathedral and Bridges for Communities.

A Catania il 27 marzo si è svolta una singolare “Via Crucis” con l’imam, guidata dall’Arcivescovo Monsignor Luigi Renna, affiancato dall’imam della Moschea della Misericordia, Keith Abdelhafid che, leggendo il Corano e salmodiando i versetti in cui si evocano la figura di un Gesù e di una Maria che sono concepiti come profeti musulmani, ha commentato la quarta e l'ottava stazione della Via Crucis.

A Palermo da venerdì 22 marzo, dopo il tramonto del sole, risuonerà l'appello alla preghiera islamica dall'altoparlante della Moschea di Piazza Gran Cancelliere, diffondendosi per le vie del centro storico, dopo 933 anni dalla definitiva cacciata degli islamici da parte dei normanni, ponendo fine alla dominazione islamica durata per 189 anni. Contemporaneamente suoneranno le campane delle chiese come gesto di condivisione dell'evento islamico del pasto dell'Iftar, che segna la fine della giornata di digiuno nel mese del Ramadan.

Mercoledì prossimo, 10 aprile, l’Istituto Iqbal Masih di Pioltello, in Provincia di Milano, chiuderà in concomitanza con la festa della fine del Ramadan, per una decisione autonoma del Dirigente scolastico, del Collegio dei docenti e del Consiglio d'Istituto, sostenuti dai tre parroci di Pioltello, dall'arcivescovo e dalla Curia di Milano, dalla Conferenza Episcopale Italiana, con il decisivo e incontrastabile assenso del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nonostante l'opposizione del Ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara, dell'Ufficio Scolastico della Lombardia, del Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana.

Le Chiese cattolica, anglicana e protestanti hanno dimenticato che da 1400 anni l'islam è il nemico storico dell'Europa, che non ha mai rinunciato a sottometterci dopo esserci riuscito sulla sponda meridionale e orientale del Mediterraneo che, fino al Settimo secolo, era il mare che abbracciava un continente cristiano sulle sue tre sponde. Hanno dimenticato che se gli eserciti cristiani non avessero combattuto e sconfitto gli islamici a Poitiers nel 732, con la Reconquista in Spagna nel 1492, a Lepanto il 7 ottobre 1571, a Vienna l'11 e il 12 settembre 1683, anche l'Europa sarebbe già stata sottomessa all'islam.

Il male assoluto del relativismo religioso, dopo averci fatto perdere la certezza e l'orgoglio della nostra fede, radici, identità, tradizione e civiltà, ci ha portato a mettere sullo stesso piano ebraismo, cristianesimo e islam, concependoli indistintamente come religioni che predicano la vita, l'amore e la pace; a immaginare che il Dio unico dell'ebraismo, il Dio uno e trino del cristianesimo, il dio pagano Allah dell'islam, siano lo stesso Dio; che Mosè, Gesù e Maometto siano profeti ugualmente buoni; che la Torah, i Vangeli e il Corano siano testi sacri equivalenti; che la sinagoga, la chiesa e la moschea siano luoghi di culto simili e persino intercambiabili; che il rabbino, il sacerdote e l'imam siano autorità religiose che condividono la stessa spiritualità.

In parallelo le autorità italiane che promuovono l'islamofilia, dimenticano che ad oggi l’islam non è una religione riconosciuta dallo Stato, perché del tutto incompatibile con l’articolo 8 della nostra Costituzione, sia perché l'islam non ha stipulato un'intesa con lo Stato, sia soprattutto perché la Sharia, l'ordinamento giuridico islamico, è del tutto in contrasto con le nostre leggi sui temi etici e civili dell'inviolabilità della vita di tutti, della pari dignità tra uomo e donna, della libertà di scelta personale compresa la libertà religiosa.

Oggi tocchiamo con mano la fondatezza della verità storica che le civiltà muoiono per suicidio, non per omicidio. Siamo noi stessi, cristiani delle varie Chiese, italiani e europei, a legittimare l'islam, favorendo il consolidamento della sua presenza dentro casa nostra, illudendoci che mostrandoci concilianti verremo compensati dalla loro benevolenza.
Di fatto ci stiamo comportando come Winston Churchill qualificò il suo predecessore Neville Chamberlain, che alla Conferenza di Monaco del 1938 insieme alla Francia e all'Italia, autorizzarono Hitler ad annettere la «zona dei Sudeti» in Cecoslovacchia, immaginando che si sarebbe ritenuto soddisfatto: «Una persona conciliante è come uno che dà da mangiare a un coccodrillo perché spera che questo lo mangi per ultimo».
Ebbene, anche noi oggi ci illudiamo che nutrendo l'islam, avrà un riguardo nei nostri confronti. Il messaggio che all'opposto trasmettiamo è che siamo estremamente fragili, che non siamo in grado di farci rispettare e di essere pienamente noi stessi dentro casa nostra. Di fatto incentiviamo l'islam a sottometterci.

Cari amici, andiamo avanti sulla retta via a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l'aiuto del Signore insieme ce la faremo a realizzare il miracolo per far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l'Italia.

Magdi Cristiano Allam
Fondatore della Casa della Civiltà

Domenica 7 aprile 2024

La Casa della Civiltà è un'Associazione di Promozione Sociale (APS), fondata da Magdi Cristiano Allam nel 2021.
Promuove la “Federazione di Comunità locali”, nel contesto dell'Italia elevata a “nostra amata Patria”.
Organizza un percorso di Formazione culturale, Mobilitazione civile e Azione politica costruttiva, per dare certezze sul piano dell'informazione responsabile, fortificare gli animi, infondere determinazione, con l'obiettivo di far rinascere la nostra civiltà decaduta, salvare gli italiani dall'estinzione demografica, riscattare lo Stato collassato, trasformando l'Italia nel Paese numero 1 al Mondo per la qualità della vita.

Per aderire alla Casa della Civiltà inviate una e-mail a adesioni@casadellacivilta.it ; o inviate un messaggio tramite Sms o Whatsapp a Marialuisa Bonomo, assistente personale di Magdi Cristiano Allam, al suo numero 335.234430. Trovate tutte le informazioni sul sito www.casadellacivilta.com

Chi fosse interessato a ricevere tramite e-mail “Il Notiziario” quotidiano con gli articoli pubblicati dalla Casa della Civiltà invii una mail a comunicazione@casadellacivilta.it, indicando nome e cognome, data di nascita, Comune di residenza, professione, cellulare, e-mail.

Postato il 07/04/2024 in Ali di Libertà di Magdi Cristiano Allam

Il suicidio dell'Europa: allontaniamo gli ebrei, accogliamo gli islamici 

Cari amici buongiorno e Shabbat Shalom. Mi auguro di cuore che stiate bene in salute fisica, mentale e spirituale.

Gli ebrei, cittadini europei da sempre, parte fondante e integrante della nostra spiritualità giudaico-cristiana che ci ha donato la civiltà della sacralità della vita, della pari dignità e della libertà personale, fuggono dall'Europa perché vengono sempre più discriminati, oltraggiati, perseguitati, violentati e uccisi.
Gli islamici, che o non sono cittadini europei o comunque non si identificano affatto o parzialmente con i contenuti che sostanziano la nostra civiltà, ma soprattutto che da 1400 anni perseguono e non hanno mai rinunciato all'obiettivo di sottometterci all'islam, vengono privilegiati e li accogliamo illimitatamente e incondizionatamente.

Gli ebrei rispettano la legge dello Stato, ottemperano alle regole della civile convivenza, sono all'avanguardia nella costruzione di una migliore qualità di vita, amano l'Italia o gli Stati europei di cui sono pienamente e orgogliosamente cittadini, pur salvaguardando la propria fede e tradizione religiosa.
Gli islamici concepiscono la Sharia, la legge islamica, come prioritaria rispetto alle nostre leggi; antepongono il Corano e Maometto alla ragione e al cuore; si mostrano tolleranti fintantoché sono minoranza ma, quando diventano maggioranza, reprimono e sottomettono con la forza i “miscredenti”, ossia tutti i non musulmani, nell'assoluta certezza che l'islam sia l'unica vera religione che deve essere imposta all'insieme dell'umanità.

Gli ebrei sono sempre stati perseguitati e vittime di stragi immani da Adriano nel 135, a Maometto nel 627, a Hitler tra il 1941 e il 1945;  l'odio nei confronti degli ebrei è diffuso dappertutto a destra e a sinistra, tra i cattolici e i protestanti ma, soprattutto, è prescritto da Allah nel Corano, che è il testo più anti-ebraico della Storia, i cui contenuti sono immutabili e devono essere ottemperati letteralmente e integralmente.

Dalla strage di una ferocia inaudita subita il 7 ottobre 2023, il popolo ebraico di Israele combatte una guerra contro il terrorismo islamico di Hamas, la cui posta in gioco è la propria vita o la morte. 
Eppure il Mondo intero è schierato con i carnefici e contro le vittime, mettendo sullo stesso piano chi uccide deliberatamente e spietatamente perché nega il diritto all'esistenza altrui, e chi usa la forza legittima dello Stato per difendere il proprio diritto all'esistenza. 
Il Mondo intero mistifica e altera la realtà parlando della “Palestina” come se fosse stata da sempre una entità politica, mentre è sempre stata soltanto una entità geografica; come se da sempre fosse esistito un “popolo palestinese” con un'accezione politica, mentre corrisponde ai residenti di un territorio geografico in cui anche gli ebrei si definivano “palestinesi”. 
Ancor più grave il fatto che il Mondo intero si presta a fare da megafono alla propaganda di Hamas, autorizzando le manifestazioni settimanali in cui si inneggia alla “Palestina libera dal fiume al mare”, che si traduce nella cancellazione dello Stato di Israele che sorge tra il Giordano e il Mediterraneo.

All'alba del 12 settembre 1683, Padre Marco d'Aviano celebrò la Santa Messa e benedisse la battaglia che sfociò nella liberazione di Vienna dall'esercito islamico turco-ottomano che la cingeva d'assedio da tre mesi. Nella sua predica in presenza del re polacco Giovanni III Sobieski, che sferrò l'assalto decisivo al comando degli ussari alati, il corpo scelto della cavalleria pesante, Padre Marco d'Aviano disse:
«Voi oggi non combattete solo per difendere Vienna, ma anche per difendere la vostra fede e le vostre tradizioni... Perché, se Vienna cadrà, anche Roma cadrà, e se Roma cadrà, anche Santa Madre Chiesa cadrà. Difendete la vostra fede, così in futuro i vostri figli saranno liberi in Cristo, liberi di amare Cristo, liberi perché voi oggi avrete combattuto.»

Ebbene, noi tutti dobbiamo essere consapevoli che dobbiamo combattere sui fronti culturale, civile, politico e militare per salvaguardare la nostra civiltà dalle radici giudaico-cristiane; e che se malauguratamente Israele dovesse cadere, immediatamente dopo cadrà l'Europa, a cominciare da Roma che Maometto profetizzò sarà sottomessa all'islam dopo Costantinopoli, repressa in un bagno di sangue dai turchi nel 1453, ponendo fine all'Impero Romano d'Oriente.
Dall'esito della battaglia decisiva che Israele sta combattendo contro il terrorismo islamico, sostenuto apertamente dall'Iran, dalla Turchia e dal Qatar, con la irresponsabile complicità degli Stati Uniti e dell'Unione Europea, dipenderà il futuro dei nostri figli e dei nostri nipoti. 

Cari amici, mobilitiamoci in Italia e in Europa per difendere i nostri cittadini ebrei dalla nuova persecuzione che stanno subendo, come attesta la crescita esponenziale degli atti di antisemitismo, più propriamente anti-ebraismo. 
Difendiamo concretamente il diritto degli ebrei a vivere in dignità e libertà nella nostra “casa comune”, che non è solo uno spazio fisico, ma è soprattutto uno spazio valoriale, identitario e civile. 
Mettiamo fuori legge la criminalizzazione degli ebrei e dello Stato di Israele sotto qualsiasi forma ingannevole con cui li si rappresenta, facendo credere che possa essere legittimo criminalizzare i “sionisti”, i “coloni”, gli “ashkenaziti”; reiterando le tesi ideologiche del tutto infondate del “genocidio del popolo palestinese”, della “occupazione della Palestina”, del “dominio ebraico nel mondo”, attribuendo agli ebrei la causa di tutti i mali dell'umanità.
Diciamo apertamente che noi siamo solidali con gli ebrei e difendiamo il diritto all'esistenza di Israele come Stato del popolo ebraico. Diciamo apertamente “Am Israel Chai!”, “Viva Israele!”.

Andiamo avanti sulla retta via a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l'aiuto del Signore insieme ce la faremo a realizzare il miracolo per far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l'Italia.

Magdi Cristiano Allam
Fondatore della Casa della Civiltà

Venerdì 5 aprile 2024

La Casa della Civiltà è un'Associazione di Promozione Sociale (APS), fondata da Magdi Cristiano Allam nel 2021. 
Promuove la “Federazione di Comunità locali”, nel contesto dell'Italia elevata a “nostra amata Patria”. 
Organizza un percorso di Formazione culturale, Mobilitazione civile e Azione politica costruttiva, per dare certezze sul piano dell'informazione responsabile, fortificare gli animi, infondere determinazione, con l'obiettivo di far rinascere la nostra civiltà decaduta, salvare gli italiani dall'estinzione demografica, riscattare lo Stato collassato, trasformando l'Italia nel Paese numero 1 al Mondo per la qualità della vita.

Per aderire alla Casa della Civiltà inviate una e-mail a adesioni@casadellacivilta.it ; o inviate un messaggio tramite Sms o Whatsapp a Marialuisa Bonomo, assistente personale di Magdi Cristiano Allam, al suo numero 335.234430. Trovate tutte le informazioni sul sito www.casadellacivilta.com 

Chi fosse interessato a ricevere tramite e-mail “Il Notiziario” quotidiano con gli articoli pubblicati dalla Casa della Civiltà invii una mail a comunicazione@casadellacivilta.it, indicando nome e cognome, data di nascita, Comune di residenza, professione, cellulare, e-mail.

Postato il 05/04/2024 10:18:09 in Ali di Libertà di Magdi Cristiano Allam

L'Italia non ha un esercito per difenderci da un'aggressione esterna e partecipiamo alle guerre in Ucraina e nel Mar Rosso

Cari amici buongiorno. Mi auguro di cuore che stiate tutti bene in famiglia e che vi siate risvegliati colmi d'amore per la vita.

Iniziamo con il prendere atto che l'Italia non ha un esercito adeguato a difenderci da un'aggressione esterna e che, qualora ciò accadesse, verremmo subito sconfitti. 
In un articolo di Francesco Verderami pubblicato sul Corriere della Sera il 5 maggio 2023, si legge che l'Esercito italiano è senza scorte di armi. L'Italia ha chiesto aiuto agli Stati Uniti, ma la risposta è che c’è la fila. Le Forze Armate, spiegano fonti accreditate della Difesa, soffrono di uno «scarso livello di munizionamento» che le mette in «seria difficoltà».
Sempre nell'articolo di Verderami sul Corriere della Sera si legge: Da tempo alti ufficiali dello Stato Maggiore spiegano ai rappresentanti della politica che in queste condizioni, se in teoria il Paese venisse attaccato, «la capacità di resistenza sarebbe valutata tra le 48 e le 72 ore».

Il ministro della Difesa Guido Crosetto, in un'intervista a La Stampa del 29 gennaio 2024, ha sottolineato che c'è stato un errore sul piano della strategia militare: 
«Abbiamo trasformato le Forze armate con l'idea che non ci fosse più bisogno di difendere il nostro territorio e che la pace fosse una conquista di fatto irreversibile. Le Forze armate, in questo quadro, al massimo partecipano a missioni di pace, senza arrivare a scontri veri e propri. Ora i recinti sono stati abbattuti, non ci sono più regole». 
«Il ruolo del ministro della Difesa presuppone di prendere in considerazione gli scenari peggiori possibili. E il peggiore degli scenari è doversi difendere sul proprio territorio. Altra cosa che va prevista è intervenire in Paesi lontani per difendere gli interessi italiani. So che è un discorso difficile da accettare perché tutti noi tendiamo a nasconderci in una comfort zone».
«La pace non è un'opzione nelle nostre mani: la guerra continuerà a lungo perché Putin ha ancora l'idea di arrivare a Kiev». 
«Il sostegno all'Ucraina si sta affievolendo? Potremmo girarci dall'altra parte, poi però ci troveremmo i carri armati di Putin sotto casa».

Un altro fronte di guerra per l'Italia è il Mar Rosso, dove – secondo il ministro della Difesa Crosetto – i miliziani yemeniti filo-iraniani degli Houti «valgono 10 volte Hamas e molto di più dell'Hezbollah». 
Crosetto, il primo febbraio 2024, in un'audizione alle Commissioni Difesa di Camera e Senato, in cui ha illustrato la missione europea Aspides a cui l'Italia parteciperà con una nave per 12 mesi e forse anche con aerei per la sorveglianza, ha detto: «Il traffico di Russia e Cina, per espressa volontà degli Houthi, potrà continuare a passare per il Mar Rosso e questo crea uno squilibrio competitivo che impatterà in modo violento e asimmetrico su di noi e sulle nostre economie».

Il 4 marzo 2024, il ministro della Difesa Crosetto, intervenendo alla trasmissione “Stasera Italia” su Rete 4, ha ribadito che l'Italia non sarebbe in grado di difendersi da un'eventuale aggressione esterna: 
«L'Italia non sarebbe riuscita a difendersi da sola da un attacco come quello subito dall'Ucraina, è quello che penso veramente. Per difenderci abbiamo bisogno di investire nelle Forze armate ma anche di consolidare le alleanze, questo perché da soli non facciamo abbastanza paura. Viviamo tempi nei quali le alleanze diventano indispensabili».
Sulla prospettiva di una strategia difensiva unitaria dell'Unione Europea, ha detto: «Ci vorranno decenni per costruire delle Forze armate europee, per questo dobbiamo dare modo a Forze armate diverse di cooperare tra loro, lo stiamo facendo da anni addestrandoci con francesi, tedeschi e spagnoli, e facendo dialogare i nostri mezzi con i loro anche se molto diversi». 

Gianandrea Gaiani, esperto di strategia militare, il 19 marzo 2024 sul sito analisidifesa.it, spiega che non solo l'Italia ma l'insieme dell'Europa non hanno Forze armate adeguate a combattere contro la Russia:
«Si fa presto a dire guerra, specie se a combatterla ci vanno gli ucraini, ma il bellicismo interventista con cui oggi alcuni leader occidentali parlano di inviare truppe regolari in Ucraina (non solo i francesi ma anche polacchi e baltici evocano o non escludono un intervento) e molti preannunciano entro pochi anni un conflitto aperto con Mosca è nei fatti concreti pura “aria fritta” poiché non si basa su nessuna valutazione oggettiva né su capacità belliche concrete dell’Europa.
Parlare di combattere una guerra contro i russi o di intervenire con truppe europee in Ucraina non ha alcun senso. Non è questione di scelte politiche o strategiche né di essere filo-russi o filo-ucraini. Semplicemente non è possibile farlo: ammesso che le nostre società fossero pronte a sopportare perdite così ingenti tra i militari, non vi sarebbero armi e munizioni a sufficienza per combattere una guerra convenzionale su vasta scala.»

Già 2400 anni fa Platone scrisse «Igitur qui desiderat pacem, praeparet bellum», «Dunque, chi aspira alla pace, si prepari alla guerra», ripreso dai romani con il detto «Si vis pacem para bellum», «Se vuoi la pace, prepara la guerra».
Il messaggio è che la pace autentica la si realizza e difende solo se si dispone di un Esercito adeguato a fare e a vincere la guerra. Ebbene, non solo non è questa la realtà dell'Italia e dell'Europa, ma in particolare l'Italia potrebbe essere sconfitta e sottomessa in 2 o 3 giorni. 
A differenza di quanto teme e sostiene il ministro della Difesa Crosetto, il nemico da temere non è la Russia di Putin, che si sta difendendo da una folle strategia del Presidente statunitense Biden e della Nato di accerchiamento, invasione della Russia e sostituzione del Governo di Putin con un fantoccio alleato alla stregua di Zelensky, ma il vero nemico è l'islam che da 1400 anni non ha mai rinunciato a sottomettere l'Europa e a conquistare in particolare Roma.

Cari amici, la “Casa della Civiltà” darà il proprio contributo, nell'ambito della Formazione culturale finalizzata a elaborare una proposta di vita qualitativamente migliore per gli italiani, pubblicando prossimamente un “Manuale di auto-difesa contro la sottomissione all'islam”.
 
Andiamo avanti sulla retta via a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l'aiuto del Signore insieme ce la faremo a realizzare il miracolo per far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l'Italia. 

Magdi Cristiano Allam
Fondatore della Casa della Civiltà

Giovedì 4 aprile 2024

La Casa della Civiltà è un'Associazione di Promozione Sociale (APS), fondata da Magdi Cristiano Allam nel 2021. 
Promuove la “Federazione di Comunità locali”, nel contesto dell'Italia elevata a “nostra amata Patria”. 
Organizza un percorso di Formazione culturale, Mobilitazione civile e Azione politica costruttiva, per dare certezze sul piano dell'informazione responsabile, fortificare gli animi, infondere determinazione, con l'obiettivo di far rinascere la nostra civiltà decaduta, salvare gli italiani dall'estinzione demografica, riscattare lo Stato collassato, trasformando l'Italia nel Paese numero 1 al Mondo per la qualità della vita.

Per aderire alla Casa della Civiltà inviate una e-mail a adesioni@casadellacivilta.it ; o inviate un messaggio tramite Sms o Whatsapp a Marialuisa Bonomo, assistente personale di Magdi Cristiano Allam, al suo numero 335.234430. Trovate tutte le informazioni sul sito www.casadellacivilta.com 

Chi fosse interessato a ricevere tramite e-mail “Il Notiziario” quotidiano con gli articoli pubblicati dalla Casa della Civiltà invii una mail a comunicazione@casadellacivilta.it, indicando nome e cognome, data di nascita, Comune di residenza, professione, cellulare, e-mail.

Postato il 04/04/2024 10:29:16 in Ali di Libertà di Magdi Cristiano Allam

I “cittadini” sono morti. Risorgiamo come “patrioti”

Cari amici buongiorno e Buon Lunedì dell'Angelo o Pasquetta. Mi auguro di cuore che stiate bene in salute fisica, mentale e spirituale.

Il 28 marzo Giuseppe Valditara, Ministro dell'Istruzione e del Merito, ha scritto sulla piattaforma di comunicazione virtuale X: 
«Se si è d’accordo che gli stranieri si assimilino sui valori fondamentali iscritti nella Costituzione, ciò avverrà più facilmente se nelle classi la maggioranza sarà di italiani, se studieranno in modo potenziato l’italiano laddove già non lo conoscano bene, se nelle scuole si insegni approfonditamente la storia, la letteratura, l’arte, la musica italiana, se i genitori saranno coinvolti pure loro nell’apprendimento della lingua e della cultura italiana e se non vivranno in comunità separate. È in questa direzione che noi intendiamo muoverci. 
L’inclusione può avvenire assimilando i nuovi arrivati sui valori fondamentali, quelli che sono racchiusi nella Costituzione e che appartengono alla identità di chi accoglie, oppure realizzando la società del melting pot dove ognuno pensa e fa ciò che vuole. La prima società ha un futuro ordinato e prospero, la seconda ha di fronte a sé la disgregazione e il caos».

Giacomo Leopardi (1798-1837) nello «Zibaldone» descrisse in modo magistrale la fine dell’Impero Romano d’Occidente a causa della concessione della cittadinanza a tutti i sudditi dell’Impero: 
«Quando tutto il mondo fu cittadino romano, Roma non ebbe più cittadini; e quando cittadino romano fu lo stesso che cosmopolita, non si amò né Roma né il mondo: l’amor patrio di Roma divenuto cosmopolita, divenne indifferente, inattivo e nullo: e quando Roma fu lo stesso che il mondo, non fu più Patria di nessuno, e i cittadini romani, avendo per Patria il mondo, non ebbero nessuna Patria, e lo mostrarono col fatto».

Nel corso della presentazione il 27 marzo a Udine del suo libro “Ora basta”, il Sindaco di Monfalcone Anna Maria Cisint ha detto che il 95% del “welfare”, le risorse a disposizione del Comune per le attività sociali, vanno agli stranieri e solo il 5% agli italiani. Ciò si deve al fatto che, innanzitutto, le regole vigenti mettono sullo stesso piano i cittadini e gli stranieri; in parallelo determinano l'attribuzione degli aiuti sociali pubblici sulla base dell'Isee (Indicatore situazione economica equivalente) che incrocia il dato della situazione patrimoniale e quello relativo al numero dei figli. Ebbene, dato che puntualmente gli stranieri sono quelli che dichiarano di guadagnare poco o di essere nullatenenti e, contemporaneamente, hanno un maggior numero di figli, il risultato è che su 10 case popolari 9 vanno agli stranieri ed 1 agli italiani; ed è così anche per i sussidi sociali, le utenze domestiche, i posti agli asili nido, la sanità pubblica interamente gratuiti.

Nelle contese legali che vedono contrapporsi italiani e stranieri, gli stranieri si avvalgono di avvocati assegnati d'ufficio pagati dagli italiani, mentre gli italiani devono pagarsi gli avvocati di tasca propria. Se gli stranieri perdono la causa, non pagano mai perché risultano nullatenenti, mentre gli italiani pagano sempre quando perdono e, in definitiva, pagano due volte, per sé e per gli stranieri.

Le testimonianze di Valditara, Leopardi, Cisint e l'ingiustizia nelle aule dei tribunali ci fanno toccare con mano che i “cittadini” sono morti ed è morta l'Italia come Stato, appiattito sulla centralità delle regole che sostanziano la burocrazia, che è collassata perché onerosissima, corrotta, inefficiente, vessatoria e aguzzina nei confronti degli italiani. 

La nostra Resurrezione, nel giorno in cui commemoriamo l'annuncio dell'Angelo che Gesù è risorto, è di acquisire una nuova identità come “patrioti”, che si sostanzia dell'amore e della dedizione per l'Italia concepita non più come “Stato” ma come “Patria”, sostituendo l'indifferenza e la spietatezza delle regole con il sano e legittimo amore di se stessi e dei propri figli, riscattando il nostro inalienabile diritto ad essere pienamente noi stessi all'interno della nostra “casa comune”.

Cari amici, andiamo avanti sulla retta via a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l'aiuto del Signore insieme ce la faremo a realizzare il miracolo per far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l'Italia.

Magdi Cristiano Allam
Fondatore della Casa della Civiltà

Lunedì 1 aprile 2024

La Casa della Civiltà è un'Associazione di Promozione Sociale (APS), fondata da Magdi Cristiano Allam nel 2021. 
Promuove la “Federazione di Comunità locali”, nel contesto dell'Italia elevata a “nostra amata Patria”. 
Organizza un percorso di Formazione culturale, Mobilitazione civile e Azione politica costruttiva, per dare certezze sul piano dell'informazione responsabile, fortificare gli animi, infondere determinazione, con l'obiettivo di far rinascere la nostra civiltà decaduta, salvare gli italiani dall'estinzione demografica, riscattare lo Stato collassato, trasformando l'Italia nel Paese numero 1 al Mondo per la qualità della vita.

Per aderire alla Casa della Civiltà inviate una e-mail a adesioni@casadellacivilta.it ; o inviate un messaggio tramite Sms o Whatsapp a Marialuisa Bonomo, assistente personale di Magdi Cristiano Allam, al suo numero 335.234430. Trovate tutte le informazioni sul sito www.casadellacivilta.com 

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Postato il 01/04/2024 09:14:01 in Ali di Libertà di Magdi Cristiano Allam

La nostra Resurrezione dalle ideologie della morte

Cari amici buongiorno e Buona Pasqua di Resurrezione. Mi auguro di cuore che stiate tutti bene in famiglia e che vi siate risvegliati colmi d'amore per la vita.

Sedici anni fa, nella notte della Veglia Pasquale il 22 marzo del 2008, ricevetti il dono immenso del battesimo, della cresima e dell’eucarestia dalle mani del Papa Benedetto XVI, nella sontuosità della Basilica di San Pietro, dopo essere stato per 56 anni musulmano.

Il giorno dopo su “Il Corriere della Sera”, di cui ero vice-Direttore, scrissi: «Per me è il giorno più bello della vita. Acquisire il dono della fede cristiana nella ricorrenza della Risurrezione di Cristo per mano del Santo Padre è, per un credente, un privilegio ineguagliabile e un bene inestimabile. A quasi 56 anni, nel mio piccolo, è un fatto storico, eccezionale e indimenticabile, che segna una svolta radicale e definitiva rispetto al passato. Il miracolo della Risurrezione di Cristo si è riverberato sulla mia anima liberandola dalle tenebre di una predicazione dove l’odio e l’intolleranza nei confronti del “diverso”, condannato acriticamente quale “nemico”, primeggiano sull’amore e il rispetto del “prossimo” che è sempre e comunque “persona”; così come la mia mente si è affrancata dall’oscurantismo di un’ideologia che legittima la menzogna e la dissimulazione, la morte violenta che induce all’omicidio e al suicidio, la cieca sottomissione e la tirannia, permettendomi di aderire all’autentica religione della Verità, della Vita e della Libertà. Nella mia prima Pasqua da cristiano io non ho scoperto solo Gesù, ho scoperto per la prima volta il vero e unico Dio, che è il Dio della Fede e Ragione».

Sedici anni dopo, la Chiesa di Papa Francesco è sprofondata nell'ideologia della morte legittimando l'islam come religione di pari valore e dignità del cristianesimo, perseguendo l'obiettivo di una “Religione Unica Mondiale” fondata su un concetto indistinto di “amore”; promuovendo l'immigrazionismo, tramite la cosiddetta “accoglienza” dei cosiddetti “migranti”, che si traduce nella nostra sostituzione etnica e nell'accelerazione dell'islamizzazione per via demografica; sostenendo la “ideologia di genere” che scardina la centralità della famiglia naturale e mette sullo stesso piano le coppie omotransbisessuali; predicando il pauperismo e il comunismo che, paradossalmente, favoriscono il “Nuovo Ordine Mondiale” assoggettato allo strapotere della dittatura della grande finanza virtuale speculativa globalizzata, che ha il suo fulcro negli Stati Uniti e ha nella Cina capital-comunista il modello politico da conseguire. 

Dobbiamo prendere atto che siamo una civiltà decaduta per la perdita della certezza e dell'orgoglio di chi siamo sul piano della nostra fede, radici, identità, valori e regole; siamo un popolo condannato all'estinzione perché abbiamo cessato di fare figli; siamo uno Stato collassato perché oneroso, inefficiente, corrotto, vessatorio e aguzzino nei confronti dei cittadini.
Siamo consapevoli che ci vorrà un miracolo per rinascere come civiltà, salvarci come popolo, riscattarci come Patria. 

A prescindere che si sia cristiani, ebrei, musulmani, buddisti, induisti, atei, se si è intellettualmente onesti non si può non prendere atto che la civiltà laica e liberale di cui beneficiamo è il frutto della civiltà giudaico-cristiana che ha fatto propria la filosofia greca, il diritto romano e l'umanesimo del Rinascimento.

Tutto ha inizio nel miracolo della Resurrezione di Gesù che ha ispirato e promosso la diffusione del messaggio cristiano incentrato sull'amore del prossimo e sulla promozione della cultura della vita.
La civiltà cristiana in Europa è stata salvaguardata da altri due miracoli, compiuti da San Benedetto da Norcia (480-547) e da Padre Marco d'Aviano (1631-1699). 

Dopo il crollo nel 476 dell’Impero Romano d’Occidente, che rappresentava la macro-dimensione del mondo globalizzato della sua epoca, la civiltà cristiana si affermò grazie ai monasteri benedettini, che rappresentarono dei micro-cosmi al cui interno si diede vita a una nuova spiritualità cristiana codificata dalla «Regola» di San Benedetto e sintetizzata nel motto «Ora et Labora»; a un nuovo modello di sviluppo considerato come l’antesignano della moderna organizzazione aziendale; a un nuovo modello politico a cui si ispirò anche la Repubblica di Venezia (697-1797) paragonabile a una monarchia costituzionale. Grazie a questi micro-cosmi promotori di un nuovo modello di spiritualità cristiana, di sviluppo economico, di modello politico e di sistema di difesa, e dopo la loro diffusione ovunque in Europa, si affermò la civiltà cristiana che concretamente si tradusse in nuove realtà statuali, politiche, economiche e sociali cristiana. La rete dei monasteri benedettini consentirono la costituzione del “Sacro Romano Impero” istituito da Carlo Magno, incoronato il 25 dicembre dell'800 da Papa Leone III nella Basilica di San Pietro a Roma.

Padre Marco d’Aviano era un fervente cristiano, un predicatore carismatico, un missionario dotato di una incredibile capacità di conversione, un taumaturgo con la straordinaria dote di compiere innumerevoli guarigioni miracolose. Infine è stato un abile diplomatico e un efficiente mediatore e mobilitatore delle potenze cattoliche che, grazie a lui che parlava a nome del Papa Innocenzo XI, accettarono di partecipare con i loro eserciti alla battaglia decisiva a Vienna contro l’esercito islamico turco-ottomano, riuniti nella “Lega Santa”.

In tutto le forze cristiane contavano su circa 75.000 uomini, contro 150.000/200.000 ottomani che avevano invaso l'Austria.
Tra l'11 e il 12 settembre 1683 le forze polacche, austriache, tedesche, toscane, veneziane e mantovane, comandate dal re polacco Giovanni III Sobieski, in tutto 75.000 uomini, passarono all'attacco contro l'esercito islamico turco-ottomano comandato da Kara Mustafa Pascià, forte di 150.000 uomini. 

Alla vigilia dello scontro, Padre Marco d'Aviano affidò alla Madonna le sorti di Vienna e si rivolse a Dio con questa supplica: «O grande Dio degli eserciti, guardaci prostrati qui ai piedi della tua Maestà, per impetrarti il perdono delle nostre colpe. Sappiamo bene di aver meritato che gl’infedeli impugnino le armi per opprimerci, perché le iniquità, che ogni giorno commettiamo contro la tua bontà, hanno giustamente provocato la tua ira. Sebbene sia per nostra colpa ch’essi hanno invaso queste belle e cristiane regioni, e sebbene tutti questi mali che ci avvengono non siano altro che la conseguenza della nostra malizia, siici tuttavia propizio, o buon Dio, e non disprezzare l’opera delle tue mani. Permetterai forse ch’esso venga calpestato dai piedi di questi cani?».

Il 12 settembre si realizzò un miracolo. L'attacco fu condotto da Sobieski in persona e dai suoi 3.000 Ussari alati, una forza di cavalleria pesante d'élite. La carica sbaragliò definitivamente l'esercito turco. 

Sulla lapide presente nella casa natale a Aviano è scritto:
«Qui nacque e qui sotto la guida della pia madre visse nell’innocenza l’alba della vita Carlo Domenico Cristofori, che divenuto Padre Marco D’Aviano Cappuccino, dalla modesta cella la divina Provvidenza trasse a risvegliare la fede sulle forze degli infedeli con la preghiera e la saggezza degli umili.»

Se Vienna fosse stata espugnata, l'esercito islamico turco-ottomano avrebbe proseguito per Roma. La conquista di Roma è da 1400 anni l'obiettivo primario degli islamici. Maometto profetizzò che dopo Costantinopoli, caduta in un bagno di sangue nel 1453, anche Roma sarà sottomessa all'islam.

Oggi la conquista islamica dell'Europa è prossima. A differenza di Vienna e, ancor prima di Lepanto nel 1571 e di Poitiers nel 732, dove c'era una linea di demarcazione tra gli eserciti e le flotte cristiane ed islamiche, oggi il Cavallo di Troia islamico è già saldamente impiantato dentro casa nostra, sostanziato dalla maggioranza demografica di giovani islamici, dall'auto-invasione di clandestini islamici, dalla rete sterminata di moschee, scuole coraniche, enti finanziari, in aggiunta alla loro infiltrazione nelle istituzioni dello Stato strumentalizzando una democrazia malata appiattita sulla dimensione formale del rito delle elezioni.
In parallelo siamo sempre più sottomessi alla dittatura finanziaria, globalista, eurocratica, relativista, immigrazionista, omotransbisessualista, accomunate, al pari dell'islam, dalla promozione dell'ideologia della morte.

Solo un nuovo potrà salvarci dalle ideologie della morte. Noi ci crediamo. I miracoli succedono. I miracoli li fa il Signore, ma nascono dentro di noi, si attuano tramite uomini fortificati dalla fede e con il coraggio di tradurre in opere buone ciò in cui credono e che affermano.

Auguro a voi tutti una Buona Festa della Pasqua di Resurrezione, fiduciosi che si tradurrà nella nostra Resurrezione.

Cari amici, andiamo avanti sulla retta via a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l'aiuto del Signore insieme ce la faremo a realizzare il miracolo per far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l'Italia. 

Magdi Cristiano Allam
Fondatore della Casa della Civiltà

Domenica 31 marzo 2024

La Casa della Civiltà è un'Associazione di Promozione Sociale (APS), fondata da Magdi Cristiano Allam nel 2021. 
Promuove la “Federazione di Comunità locali”, nel contesto dell'Italia elevata a “nostra amata Patria”. 
Organizza un percorso di Formazione culturale, Mobilitazione civile e Azione politica costruttiva, per dare certezze sul piano dell'informazione responsabile, fortificare gli animi, infondere determinazione, con l'obiettivo di far rinascere la nostra civiltà decaduta, salvare gli italiani dall'estinzione demografica, riscattare lo Stato collassato, trasformando l'Italia nel Paese numero 1 al Mondo per la qualità della vita.

Per aderire alla Casa della Civiltà inviate una e-mail a adesioni@casadellacivilta.it ; o inviate un messaggio tramite Sms o Whatsapp a Marialuisa Bonomo, assistente personale di Magdi Cristiano Allam, al suo numero 335.234430. Trovate tutte le informazioni sul sito www.casadellacivilta.com 

Chi fosse interessato a ricevere tramite e-mail “Il Notiziario” quotidiano con gli articoli pubblicati dalla Casa della Civiltà invii una mail a comunicazione@casadellacivilta.it, indicando nome e cognome, data di nascita, Comune di residenza, professione, cellulare, e-mail.

Postato il 31/03/2024 09:53:37 in Ali di Libertà di Magdi Cristiano Allam

Sono gli italiani e i cattolici, non gli stranieri e gli islamici, ad aver accreditato l'islam come festa nazionale e cristiana  

Cari amici buongiorno e buon Giovedì Santo. Mi auguro di cuore che stiate tutti bene in famiglia e che vi siate risvegliati colmi d'amore per la vita.

La vicenda della scuola italiana di Pioltello, in Provincia di Milano, denominata Iqbal Masih, attesta la verità storica che le civiltà muoiono per suicidio non per omicidio. Sono tutti italiani e formalmente cristiani i protagonisti che hanno decretato che la festa della fine del Ramadan, il mese del digiuno islamico, debba essere una festa per tutta la scuola, con la chiusura della scuola anche per gli studenti e i docenti non musulmani. 

Non sono stati i musulmani a chiedere che la scuola chiudesse nel giorno della loro festa. In passato si sono assentati da scuola e l'assenza veniva giustificata. Come è il caso di chi appartiene ad altra fede diversa dalla cattolica o chi dovesse festeggiare un evento comunitario o familiare non contemplato dalle festività nazionali in Italia. Non c'è stato alcun confronto o scontro con i musulmani. 

L'intera vicenda è tutta interna agli italiani e ai cattolici. Sono stati gli italiani e i cattolici a sollevarla, a dividersi e a decretare la vittoria degli islamici e degli stranieri. 
Il fronte che ha sostenuto e ha ottenuto l'accreditamento dell'islam come festa per tutta la scuola comprende il Dirigente scolastico, il Collegio dei docenti, il Consiglio d'Istituto che include i rappresentanti dei genitori, i parroci di Pioltello, l'arcivescovo e la Curia di Milano, la Conferenza Episcopale Italiana, con il sostegno decisivo e incontrastabile del Presidente della Repubblica. 
Coloro che si sono opposti sono il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara e il Provveditorato agli Studi di Milano. 
Nessun imam e nessun musulmano è intervenuto per dire che la chiusura della scuola in occasione della festa islamica sarebbe un provvedimento auspicabile, giusto, doveroso. 
Sono stati gli italiani e i cattolici a farsi carico di una istanza islamica, a patrocinarla e ad accreditarne il successo, alterando la nostra tradizione, ledendo alla nostra identità, scardinando la nostra civiltà.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con il suo pubblico e formale sostegno alla decisione dell’Istituto Iqbal Masih di Pioltello di chiudere il 10 aprile in concomitanza con la festa della fine del Ramadan, ha di fatto avviato il percorso ufficiale per la consacrazione della festività islamica come festa nazionale italiana.

Con il pubblico e formale sostegno della Chiesa cattolica, attraverso le dichiarazione della Conferenza Episcopale Italiana, la Curia di Milano e i parroci di Pioltello, invitando i fedeli cristiani a pregare il buon andamento del Ramadan, la festività islamica è diventata una festività condivisa dal cristianesimo. 

In Italia si è ormai accreditato il principio per cui se i musulmani costituiscono una percentuale significativa, non necessariamente la maggioranza, tutta la struttura che li accoglie, qual è una scuola o un’azienda, deve obbligatoriamente osservare le festività islamiche, rispettare le pratiche religiose e non urtare la suscettibilità dei musulmani. 
Si è creato un precedente che si tradurrà in una consuetudine di concepire le festività islamiche come feste nazionali italiane e feste cristiane per la Chiesa cattolica.

In Italia ormai si mettono sullo sullo stesso piano, senza fare più distinzione sul piano sostanziale, cittadini e stranieri; si concede indistintamente la cittadinanza a tutti, anche a chi non conosce una parola d’italiano e non ama l’Italia, a chi condivide la civiltà italiana e a chi vuole sostituirla con la dittatura islamica.
Così come ormai si mettono sullo stesso piano cristianesimo e islam, il dio arabo e pagano Allah e il Dio uno e trino; Gesù e Maometto; i Vangeli e il Corano; la religione che si fonda sull’amore e la pari dignità e l’ideologia che predica la guerra e la sottomissione.

Cari amici, andiamo avanti sulla retta via a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l'aiuto del Signore insieme ce la faremo a realizzare il miracolo per far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l'Italia.

Magdi Cristiano Allam
Fondatore della Casa della Civiltà

Giovedì 28 marzo 2024

La Casa della Civiltà è un'Associazione di Promozione Sociale (APS), fondata da Magdi Cristiano Allam nel 2021. 
Promuove la “Federazione di Comunità locali”, nel contesto dell'Italia elevata a “nostra amata Patria”. 
Organizza un percorso di Formazione culturale, Mobilitazione civile e Azione politica costruttiva, per dare certezze sul piano dell'informazione responsabile, fortificare gli animi, infondere determinazione, con l'obiettivo di far rinascere la nostra civiltà decaduta, salvare gli italiani dall'estinzione demografica, riscattare lo Stato collassato, trasformando l'Italia nel Paese numero 1 al Mondo per la qualità della vita.

Per aderire alla Casa della Civiltà inviate una e-mail a adesioni@casadellacivilta.it ; o inviate un messaggio tramite Sms o Whatsapp a Marialuisa Bonomo, assistente personale di Magdi Cristiano Allam, al suo numero 335.234430. Trovate tutte le informazioni sul sito www.casadellacivilta.com 

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Postato il 28/03/2024 08:48:15 in Ali di Libertà di Magdi Cristiano Allam

Putin sbaglia a non dire che i terroristi sono islamici

Cari amici buongiorno, buona Domenica delle Palme e buona Festa di Purim. Mi auguro di cuore che stiate tutti bene in famiglia e che vi siate risvegliati colmi d'amore per la vita.

Oggi in Russia è giorno di lutto nazionale per la strage al Crocus City Hall di Mosca, perpetrata venerdì scorso 22 marzo, costata la vita a circa 143 persone, rivendicata due volte dai terroristi islamici dell'Isis.

Nel discorso pronunciato ieri, sabato 23 marzo, Putin ha sottolineato il coinvolgimento dell'Ucraina: «Tutti e quattro gli autori diretti dell'attacco terroristico, tutti coloro che hanno sparato, ucciso persone, sono stati trovati e arrestati. Hanno cercato di nascondersi e si sono mossi verso l'Ucraina, dove, secondo i dati preliminari, una finestra è stata preparata per loro dalla parte ucraina per attraversare il confine di Stato.»

Ma non ha mai menzionato o evocato il «terrorismo islamico», nonostante due rivendicazioni dell'Isis che, in un video, ha mostrato le foto dei quattro terroristi. Putin ha invece parlato di «terrorismo internazionale» e di «terroristi che non possono avere nazionalità»: «Sappiamo qual è la minaccia del terrorismo. Contiamo qui sull'interazione con tutti gli Stati che condividono sinceramente il nostro dolore e sono pronti a unire davvero le forze nella lotta contro il nemico comune, il terrorismo internazionale, con tutte le sue manifestazioni. Terroristi, assassini, inumani che non hanno e non possono avere nazionalità, un destino non invidiabile li attende: punizione e oblio. Non hanno futuro.»

Il legame tra i terroristi islamici dell'Isis e l'Ucraina sussiste. Dopo l'invasione russa in Ucraina del 22 marzo 2022, l'Ucraina assoldò dei mercenari, ufficialmente denominati “volontari”, inseriti nella “Legione internazionale di difesa territoriale dell'Ucraina”, un'unità militare inquadrata nell'Esercito ucraino composta da circa 20 mila mercenari stranieri, tra cui ci sono statunitensi, canadesi, britannici, francesi e italiani. In aggiunta, in Ucraina sono presenti altre formazioni di mercenari stranieri “irregolari”, tra cui figurano terroristi islamici dell'Isis.

La Russia è uno Stato multietnico e multiconfessionale. Su una popolazione di circa 143 milioni di abitanti, i musulmani sono tra l'8 e il 14% della popolazione, presenti prevalentemente in Cecenia, Daghestan e Inguscezia. La Russia ha dovuto combattere lungamente contro l'irredentismo e il terrorismo islamico autoctono, pagando un pesante tributo di sangue e reprimendo nel sangue gli insorti e i terroristi islamici, che di fatto rappresentano la principale minaccia alla sicurezza nazionale.

Ed è proprio sulla convergenza tra la Russia e gli Stati Uniti a combattere il terrorismo islamico, che il 28 maggio 2002, grazie all'azione diplomatica dell'allora Presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi che, nella base dell'Aeronautiva militare di Pratica di Mare, con una stretta di mano tra Putin e l'allora Presidente statunitense George Bush Junior fu stipulata una storica “Dichiarazione congiunta” e si creò il “Consiglio Nato-Russia”, che consentiva alla Federazione Russa di partecipare a pieno titolo ai lavori dell’Alleanza Atlantica.

Oggi Putin sbaglia a non dire che gli autori dell'efferata strage a Mosca sono i terroristi islamici. Non dirlo si traduce in occultarlo, quindi a negarlo. Perché l'ha fatto? La necessità di focalizzare l'attenzione sulla responsabilità dell'Ucraina non sarebbe venuta meno, dal momento che è assodato che tra i mercenari che combattono in Ucraina contro la Russia ci sono anche terroristi dell'Isis. Resta la preoccupazione di non inimicarsi i ceceni, il cui leader Ramzan Kadyrov è uno stretto alleato di Putin nella guerra in Ucraina. Ma così facendo, il messaggio che Putin trasmette è di essere debole nei confronti della realtà e della minaccia islamica. E la debolezza non solo non paga, ma incentiva il nemico islamico a infierire ancor di più fino alla vittoria.

Cari amici, andiamo avanti sulla retta via a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l'aiuto del Signore insieme ce la faremo a realizzare il miracolo per far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l'Italia.

Magdi Cristiano Allam
Fondatore della Casa della Civiltà

Domenica 24 marzo 2024

La Casa della Civiltà è un'Associazione di Promozione Sociale (APS), fondata da Magdi Cristiano Allam nel 2021. 
Promuove la “Federazione di Comunità locali”, nel contesto dell'Italia elevata a “nostra amata Patria”. 
Organizza un percorso di Formazione culturale, Mobilitazione civile e Azione politica costruttiva, per dare certezze sul piano dell'informazione responsabile, fortificare gli animi, infondere determinazione, con l'obiettivo di far rinascere la nostra civiltà decaduta, salvare gli italiani dall'estinzione demografica, riscattare lo Stato collassato, trasformando l'Italia nel Paese numero 1 al Mondo per la qualità della vita.

Per aderire alla Casa della Civiltà inviate una e-mail a adesioni@casadellacivilta.it ; o inviate un messaggio tramite Sms o Whatsapp a Marialuisa Bonomo, assistente personale di Magdi Cristiano Allam, al suo numero 335.234430. Trovate tutte le informazioni sul sito www.casadellacivilta.com 

Chi fosse interessato a ricevere tramite e-mail “Il Notiziario” quotidiano con gli articoli pubblicati dalla Casa della Civiltà invii una mail a comunicazione@casadellacivilta.it, indicando nome e cognome, data di nascita, Comune di residenza, professione, cellulare, e-mail.

Postato il 24/03/2024 10:41:19 in Ali di Libertà di Magdi Cristiano Allam

“Costituzione”, “Democrazia”, “Diritti”, “Libertà”. Così è morta l'Italia

Cari amici buongiorno e buona Domenica del Signore. Mi auguro di cuore che stiate bene in salute fisica, mentale e spirituale.

I concetti “Costituzione”, “Democrazia”, “Diritti” e “Libertà”, sono paragonabili a “divinità laiche”, di fronte a cui dobbiamo prostrarci acriticamente ed eternamente,   che non si possono contestare e rinnegare, pena l'accusa immediata e la condanna certa per vilipendio delle fondamenta della nostra presunta civiltà e violazione delle indiscusse se pur mutevoli leggi vigenti; così come in parallelo subiremmo l’ostracismo perché verremmo criminalizzati quali nemici manifesti dello Stato di diritto e dell’Ordine costituito. 

I “Principi fondamentali” della Costituzione sono sacri, perfetti, immodificabili. Poco importa che la Costituzione sia stata imposta dalle potenze vincitrici all’Italia, costretta a una resa umiliante. 
Che sia il frutto avvelenato del compromesso tra la Democrazia Cristiana filo-americana di Alcide De Gasperi, nato cittadino austriaco, membro del Parlamento dell’Impero austriaco, poi del Regno d’Italia, infine primo Presidente del Consiglio della Repubblica italiana; e tra il Partito Comunista filo-sovietico di Palmiro Togliatti, un “traditore della Patria” che, nel suo intervento al XVI Congresso del Partito Comunista dell'Unione Sovietica nel 1930 a Mosca, ripudiò l'Italia e oltraggiò gli italiani: 
«È motivo di particolare orgoglio per me l’aver abbandonato la cittadinanza italiana per quella sovietica. Io non mi sento legato all’Italia come alla mia Patria, mi considero cittadino del mondo, di quel mondo che noi vogliamo vedere unito attorno a Mosca agli ordini del compagno Stalin. È motivo di particolare orgoglio aver rinunciato alla cittadinanza italiana perché come italiano mi sentivo un miserabile mandolinista e nulla più. Come cittadino sovietico sento di valere diecimila volte più del migliore cittadino italiano». 

Il secondo “totem dell'era contemporanea” è la “Democrazia”. Ebbene, grazie o a causa della democrazia l’Italia si è ridotta a uno Stato ingovernabile con 68 governi in 76 anni, con una media di 1 anno e 1 mese di permanenza al potere di ciascun governo; mentre il mito della “sovranità popolare” è degradato nella dittatura della “partitocrazia consociativa”, nel cui seno la maggioranza e l'opposizione si spartiscono il potere e soprattutto il fiume ininterrotto di denaro pubblico.

Gli altri due “idoli irrinunciabili” della nostra civiltà decaduta, i “Diritti” e la “Libertà”, si sono tradotti nell'arbitrio della Magistrocrazia e nella morte della Giustizia; così come hanno scardinato le fondamenta della costruzione sociale, l'istituzione della famiglia naturale e la cultura della rigenerazione della vita; hanno smantellato il principio dell'autorità e diffuso il caos sociale; mentre il dilagare del relativismo valoriale ha finito per mettere sullo stesso piano il vero e il falso, il bene e il male, il buono e il cattivo, il giusto e l'ingiusto, il bello e il brutto.
 
Nel contesto dell'ossequio incondizionato e della reale sottomissione alla Costituzione, alla Democrazia, ai Diritti e alla Libertà si sono perpetrati i crimini epocali di ridurre l’Italia ricca in italiani poveri; della condanna all’estinzione del popolo italiano, a cui seguirà la sostituzione etnica e l'islamizzazione demografica; della decadenza della nostra civiltà per la perdita della certezza e dell'orgoglio di chi siamo sul piano della nostra fede, radici, identità, valori e regole; del collasso dello Stato che ha tradito il “patto sociale” con i cittadini, del tutto incapace di salvaguardare la vita, tutelare la sicurezza, difendere i confini, garantire un futuro migliore ai giovani.

Ebbene, è arrivato il momento di dire: «Basta!». È ora di ribellarci alle “divinità laiche”, ai “totem dell'era contemporanea”, agli “idoli irrinunciabili”. È ora di rimettere radicalmente in discussione la Costituzione, la Democrazia, i Diritti e la Libertà. È ora di riscoprire, recuperare e far propri i principi e i valori che ci consentiranno di realizzare il miracolo della nostra salvezza, riscatto e rinascita, presenti nella cultura delle Regole, della Responsabilità, dei Doveri e del Sacrificio. È ora di fortificarci dentro per gettare delle solide fondamenta nella costruzione di un'Italia qualitativamente migliore.

Cari amici, andiamo avanti sulla retta via a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l'aiuto del Signore insieme ce la faremo a realizzare il miracolo per far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l'Italia.

Magdi Cristiano Allam
Fondatore della Casa della Civiltà

Domenica 17  marzo 2024

La Casa della Civiltà è un'Associazione di Promozione Sociale (APS), fondata da Magdi Cristiano Allam nel 2021. 
Promuove la “Federazione di Comunità locali”, nel contesto dell'Italia elevata a “nostra amata Patria”. 
Organizza un percorso di Formazione culturale, Mobilitazione civile e Azione politica costruttiva, per dare certezze sul piano dell'informazione responsabile, fortificare gli animi, infondere determinazione, con l'obiettivo di far rinascere la nostra civiltà decaduta, salvare gli italiani dall'estinzione demografica, riscattare lo Stato collassato, trasformando l'Italia nel Paese numero 1 al Mondo per la qualità della vita.

Per aderire alla Casa della Civiltà inviate una e-mail a adesioni@casadellacivilta.it ; o inviate un messaggio tramite Sms o Whatsapp a Marialuisa Bonomo, assistente personale di Magdi Cristiano Allam, al suo numero 335.234430. Trovate tutte le informazioni sul sito www.casadellacivilta.com 

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Postato il 17/03/2024 09:29:52 in Ali di Libertà di Magdi Cristiano Allam

"Essere “Testimone” è l'azione concreta più importante"

Cari amici buongiorno. Mi auguro di cuore che stiate bene in salute fisica, mentale e spirituale.

Da lunghi anni, nei miei incontri pubblici, sia di presentazione dei miei libri sia di conferenze tematiche, colgo in modo chiaro e forte che gli italiani credono, restano affascinati e sono pronti a seguire un “Testimone”.

Il “Testimone” è colui che ha il carisma della maestria di chi comunica con eccezionale competenza la corretta e responsabile rappresentazione della realtà; di chi incarna la certezza e la solidità di valori e ideali che si traducono in rettitudine morale e sostanziano la civiltà che ha consentito l'elevazione spirituale e la crescita materiale della Comunità; di chi ha la consapevolezza della Proposta per conseguire una migliore qualità di vita e la fede nel miracolo che realizzerà la salvezza, il riscatto e la rinascita.

La presenza del “Testimone” produce un cambiamento in profondità in ciascuno di chi ascolta e, successivamente, interviene per manifestare la propria condivisione dei contenuti, per confessare la sua adesione ad una missione di affrancamento dello spirito e di rivoluzione del sistema di potere a cui siamo sottomessi.

Grazie al “Testimone”, realizzando la massima di Gandhi «Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo», si genera un processo personale e sociale che concretamente mette in moto il percorso culturale, civile e politico che sfocia nella prospettiva auspicata che sostanzia il bene comune della Comunità a cui si aderisce e l'interesse supremo della Patria in cui ci riconosciamo.

Essere “Testimone” emerge come l'azione concreta più importante. Gli obiettivi che ci proponiamo potranno essere conseguiti solo se ci sarà una base adeguata di “Testimoni” in seno alle Comunità locali e nell'insieme del territorio nazionale.
Sono le “minoranze virtuose” che cambiano il corso della Storia, colmando il vuoto che inevitabilmente si produce per l'implosione dei sistemi di macro-poteri intrinsecamente disumani, perché troppo distanti o persino nemici della micro-dimensione della persona, della famiglia naturale, della Comunità locale.
Ricordiamoci che nella Storia la macro-dimensione degli Imperi e delle Civiltà sono morte non per la forza dei nemici ma per la propria intrinseca fragilità, non è stato un omicidio ma un suicidio.

Cari amici, andiamo avanti sulla retta via a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l'aiuto del Signore insieme ce la faremo a realizzare il miracolo per far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l'Italia.

Magdi Cristiano Allam
Fondatore della Casa della Civiltà

Giovedì 14 marzo 2024

La Casa della Civiltà è un'Associazione di Promozione Sociale (APS), fondata da Magdi Cristiano Allam nel 2021.
Promuove la “Federazione di Comunità locali”, nel contesto dell'Italia elevata a “nostra amata Patria”.
Organizza un percorso di Formazione culturale, Mobilitazione civile e Azione politica costruttiva, per dare certezze sul piano dell'informazione responsabile, fortificare gli animi, infondere determinazione, con l'obiettivo di far rinascere la nostra civiltà decaduta, salvare gli italiani dall'estinzione demografica, riscattare lo Stato collassato, trasformando l'Italia nel Paese numero 1 al Mondo per la qualità della vita.

Per aderire alla Casa della Civiltà inviate una e-mail a adesioni@casadellacivilta.it ; o inviate un messaggio tramite Sms o Whatsapp a Marialuisa Bonomo, assistente personale di Magdi Cristiano Allam, al suo numero 335.234430. Trovate tutte le informazioni sul sito www.casadellacivilta.com

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Postato il 14/03/2024 09:51:27 in Ali di Libertà di Magdi Cristiano Allam

Il macro fagocita il micro: così l'Italia muore

Cari amici buongiorno e buon inizio di settimana. Mi auguro di cuore che stiate tutti bene in famiglia e che vi siate risvegliati colmi d'amore per la vita.

L'Italia è la Patria della micro-dimensione. In Italia il 75% dei Comuni ha meno di 5 mila abitanti, e il 90% del sistema di sviluppo si sostanzia delle micro, piccole e medie imprese.

Ebbene, negli ultimi trent'anni registriamo il collasso dello Stato e dell'economia proprio a causa della fagocitazione della micro-dimensione nella macro-dimensione.

La morte della Giustizia, in parallelo alle cause intrinseche al degrado della Magistratura ideologizzata e politicizzata che ha accumulato uno strapotere sostituendosi e prendendo il sopravvento sui poteri legislativo ed esecutivo, al discredito del sistema giuridico fazioso, arbitrario, inefficiente e vessatorio, è connotata dal drastico taglio dei tribunali.
Con il decreto legislativo del 7 settembre 2012, n. 155 di revisione delle circoscrizioni giudiziarie (cosiddetto “taglia-tribunalini”), che da attuazione alla delega al Governo attribuita dalla legge per la stabilizzazione finanziaria n. 148 del 2011, per ridurre significativamente la spesa pubblica, è stata decisa la soppressione di 31 tribunali, 31 procure, 220 sezioni distaccate di tribunale, 667 uffici dei giudici di pace (Disegno legislativo n. 156/2012).

La Sanità pubblica è collassata a seguito della chiusura di circa 400 ospedali negli ultimi 20 anni, con la perdita di 120 mila posti letto, e la riduzione del personale ospedaliero, medici e infermieri, di 45.783 unità. 
Questa decisione fu presa sempre per ridurre la spesa dello Stato. Il dato che ci fa toccare con mano il livello dello sfacelo e della corruzione presente nella Sanità pubblica, è il costante e inarrestabile aumento del costo della Sanità nonostante il drastico calo degli ospedali, dei posti letto e del personale ospedaliero. Tra il 1998 e il 2018 la spesa per la sanità pubblica, in valore assoluto, è aumentata da meno di 60 miliardi di euro (a prezzi correnti) a 115,4 miliardi di euro, quasi il doppio. 

Secondo il Ministero dell’Istruzione e del Merito in Italia negli ultimi 10 anni sono state chiuse oltre 2.600 scuole, solo nel segmento delle scuole dell’infanzia e primaria (alunni tra 3 e 11 anni). E nei prossimi cinque anni si può stimare che ne chiuderanno almeno altre 1.200, tra statali e paritarie. Secondo le stime dello stesso ministro Valditara – fra dieci anni dai 7,4 milioni di studenti del 2021 si scenderà a poco più di 6 milioni, al ritmo di 110-120.000 ragazzi in meno ogni anno.

Nel 2023 sono stati chiusi 826 sportelli bancari. Alla fine del 2022 gli sportelli chiusi erano stati 677. Questo significa che in due anni sono stati chiusi più di 1.500 sportelli. Un quarto del territorio nazionale, con una superficie che supera quella di Lombardia, Veneto e Piemonte, è stato abbandonato dalle banche. Aumenta anche il numero di persone che non hanno accesso ad una filiale nel Comune di residenza: sono 362 mila in più rispetto ad un anno fa. Sei milioni di persone, invece, vivono in comuni dove è rimasto un solo sportello e rischiano così di trovarsi a breve tagliati fuori dai servizi bancari.

In parallelo alla scomparsa delle piccole imprese, banche, tribunali, ospedali e scuole, spadroneggiano le grandi imprese e banche, mentre i grandi tribunali, ospedali e scuole sono sempre più ingestibili, onerosi, corrotti e inefficienti. Ad aggravare il manifesto degrado è la nostra sottomissione a leggi e regolamenti europei e internazionali, del tutto in contrasto con il bene primario degli italiani e l'interesse supremo dell'Italia.

Così come la rinascita dell’Italia dopo la caduta dell'Impero Romano d'Occidente avvenne grazie alla vitalità della micro-dimensione dei monasteri benedettini e dei Comuni, ugualmente oggi la rinascita dell'Italia potrà realizzarsi a partire dalla mobilitazione e dall’azione della micro-dimensione delle Comunità locali e delle micro-piccole e medie imprese che producono beni e servizi dell'economia reale.

Cari amici, andiamo avanti sulla retta via a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l'aiuto del Signore insieme ce la faremo a realizzare il miracolo per far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l'Italia.

Magdi Cristiano Allam
Fondatore della Casa della Civiltà

Lunedì 11 marzo 2024

La Casa della Civiltà è un'Associazione di Promozione Sociale (APS), fondata da Magdi Cristiano Allam nel 2021. 
Promuove la “Federazione di Comunità locali”, nel contesto dell'Italia elevata a “nostra amata Patria”. 
Organizza un percorso di Formazione culturale, Mobilitazione civile e Azione politica costruttiva, per dare certezze sul piano dell'informazione responsabile, fortificare gli animi, infondere determinazione, con l'obiettivo di far rinascere la nostra civiltà decaduta, salvare gli italiani dall'estinzione demografica, riscattare lo Stato collassato, trasformando l'Italia nel Paese numero 1 al Mondo per la qualità della vita.

Per aderire alla Casa della Civiltà inviate una e-mail a adesioni@casadellacivilta.it ; o inviate un messaggio tramite Sms o Whatsapp a Marialuisa Bonomo, assistente personale di Magdi Cristiano Allam, al suo numero 335.234430. Trovate tutte le informazioni sul sito www.casadellacivilta.com 

Chi fosse interessato a ricevere tramite e-mail “Il Notiziario” quotidiano con gli articoli pubblicati dalla Casa della Civiltà invii una mail a comunicazione@casadellacivilta.it, indicando nome e cognome, data di nascita, Comune di residenza, professione, cellulare, e-mail.

Postato il 11/03/2024 14:25:21 in Ali di Libertà di Magdi Cristiano Allam

Gli italiani vogliono una “Guida autorevole”

Cari amici buongiorno. Mi auguro di cuore che stiate bene in salute fisica, mentale e spirituale.

Alla recente presentazione del mio nuovo libro “Un miracolo per l'Italia” a Nardò, in Provincia di Lecce, e a Cerea, in Provincia di Verona, durante il dibattito, tra i partecipanti c'è chi ha preso la parola per comunicare sostanzialmente l'identico messaggio: «Noi crediamo in lei. La sua proposta per salvare gli italiani ci convince. Lei vada avanti. Noi tutti la seguiremo».

Questo messaggio merita una profonda riflessione. Innanzitutto, trasmette l'aspirazione degli italiani a avere una “Guida autorevole”, che sia in grado di ripristinare l'istituzione e il valore della “autorità”; 
a riaffermare una concezione della vita basata sulla certezza e l'orgoglio di chi siamo sul piano della nostra fede, identità, valori, regole, leggi; 
a infondere la fiducia in se stessi, recuperando la cultura dei doveri, delle regole, della responsabilità e del sacrificio, per essere pienamente noi stessi a casa nostra; 
a consolidare la determinazione a condividere il successo di una comune missione per far rinascere la nostra civiltà decaduta, salvare gli italiani dall'estinzione demografica, riscattare l'Italia dal collasso dello Stato elevandola a nostra amata Patria indipendente, sovrana e libera; 
a credere che il successo della comune missione si realizzerà grazie a un miracolo, a un evento sovrannaturale, che ci consentirà di colmare il vuoto che si verificherà con l'inevitabile implosione del sistema di potere disumano egemonizzato dalla grande finanza virtuale speculativa globalizzata a cui siamo sottomessi, intervenendo al momento giusto, con le persone consapevoli, fortificate e determinate, con la proposta adeguata per ricostruire dalle fondamenta l'Italia elevandola a Paese numero 1 al Mondo per la qualità della vita.

Al tempo stesso questo messaggio ci fa toccare con mano che gli italiani, più o meno consapevolmente, più o meno responsabilmente, sono pronti a fare la propria parte ma solo in un secondo tempo. Sta alla saggezza della “Guida autorevole” prevenire che questo comportamento non degrada nella massima “Armiamoci e partite”. È fondamentale che ognuno faccia la propria parte per il successo della comune missione, ognuno secondo i propri “talenti”, come ci insegna la parabola evangelica.

Chiunque sarà investito della storica funzione di essere la “Guida autorevole”, dovrà in primo luogo essere consapevole che si tratta di una responsabilità epocale, dove l'onore che gli si attribuisce è conseguente all'onere che adempie nel modo compiuto. Sarà il “destino”, laicamente inteso, o la “Provvidenza”, cristianamente concepita, a donare agli italiani la “Guida autorevole”, il “Padre della Patria”, per promuovere il percorso della nostra salvezza, riscatto e rinascita. 

Cari amici, andiamo avanti sulla retta via a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l'aiuto del Signore insieme ce la faremo a realizzare il miracolo per far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l'Italia.

Magdi Cristiano Allam
Fondatore della Casa della Civiltà

Martedì 5 marzo 2024

La Casa della Civiltà è un'Associazione di Promozione Sociale (APS), fondata da Magdi Cristiano Allam nel 2021. 
Promuove la “Federazione di Comunità locali”, nel contesto dell'Italia elevata a “nostra amata Patria”. 
Organizza un percorso di Formazione culturale, Mobilitazione civile e Azione politica costruttiva, per dare certezze sul piano dell'informazione responsabile, fortificare gli animi, infondere determinazione, con l'obiettivo di far rinascere la nostra civiltà decaduta, salvare gli italiani dall'estinzione demografica, riscattare lo Stato collassato, trasformando l'Italia nel Paese numero 1 al Mondo per la qualità della vita.

Per aderire alla Casa della Civiltà inviate una e-mail a adesioni@casadellacivilta.it ; o inviate un messaggio tramite Sms o Whatsapp a Marialuisa Bonomo, assistente personale di Magdi Cristiano Allam, al suo numero 335.234430. Trovate tutte le informazioni sul sito www.casadellacivilta.com 

Chi fosse interessato a ricevere tramite e-mail “Il Notiziario” quotidiano con gli articoli pubblicati dalla Casa della Civiltà invii una mail a comunicazione@casadellacivilta.it, indicando nome e cognome, data di nascita, Comune di residenza, professione, cellulare, e-mail.

Postato il 05/03/2024 09:57:28 in Ali di Libertà di Magdi Cristiano Allam

Fondatore e Padre della Casa della Civiltà

Cari amici buongiorno e Shabbat Shalom. Mi auguro di cuore che stiate bene in salute fisica, mentale e spirituale.

“Abate”, ha origine dall'aramaico “abba”, che significa “padre”, traslitterato nel greco “abbás” e nel latino “abbas-atis”. 

Nei monasteri benedettini l'abate è il superiore di un'abbazia o di un monastero, eletto da tutti i monaci, dirige tutta la vita materiale e spirituale dei monaci, conformandosi alla “Regola” di San Benedetto da Norcia (480 - 547), Fondatore e  Padre della Comunità e dell'Ordine dei Benedettini.

La Casa della Civiltà si ispira laicamente sul piano ideale e valoriale alla realtà dei monasteri benedettini che a partire dal Sesto secolo, dopo il crollo nel 476 dell’Impero Romano d’Occidente, che rappresentava la macro-dimensione del mondo globalizzato della sua epoca, si costituirono in micro-cosmi al cui interno si diede vita a una nuova spiritualità cristiana codificata dalla «Regola» di San Benedetto e sintetizzata nel motto «Ora et Labora», coniugando la preghiera con il lavoro pratico finalizzato a rendere le comunità dei monaci autonome ed autosufficienti nelle necessità alimentari e materiali; a un nuovo modello di sviluppo considerato come l’antesignano della moderna organizzazione aziendale; a un nuovo modello politico a cui si ispirò anche la Repubblica di Venezia (697-1797), paragonabile a una monarchia costituzionale; a un nuovo modello di difesa testimoniato dalla costruzione dei monasteri alla stregua di roccaforti con alte mura, posizionati sui punti alti del territorio dove sorgevano i presidi delle legioni romane, per potersi difendere dalle efferatezze dei barbari invasori. 

Grazie a questi microcosmi promotori di un nuovo modello di spiritualità, di sviluppo economico, di modello politico e di sistema di difesa, e dopo la loro diffusione ovunque in un'Europa che adottò la “Regola” di San Benedetto come propria Costituzione, si affermò la nuova civiltà cristiana che ebbe la sua istituzionalizzazione nella proclamazione del “Sacro Romano Impero” con Carlo Magno nell'800, incoronato da Papa Leone III nella Basilica di San Pietro a Roma, affermandosi come Fondatore e Padre dell'Europa.

Grazie alla nuova civiltà cristiana, l'unica al Mondo che sancisce la sacralità della vita di tutti, la pari dignità tra le persone, la libertà di scelta individuale, l'Europa ha potuto beneficiare per oltre 1500 anni di una civiltà laica e liberale dalle radici ebraico-cristiane, che ha recepito l'eredità della filosofia greca e del diritto romano, ha fatto propri la cultura umanistica del Rinascimento e l'amore per la Patria del Risorgimento.

San Benedetto realizzò il miracolo di colmare il vuoto provocato dalla dissoluzione della macro-dimensione del Mondo globalizzato dell'Impero Romano d'Occidente, grazie all'adesione dei monaci a una proposta di vita qualitativamente migliore, emulando la sua testimonianza di vita ispirata alla fede in Gesù; conformandosi alla sua “Regola” e confidando totalmente nella guida dell'abate; al radicamento sul territorio della micro-dimensione delle Comunità localistiche dei monasteri; al successo politico nell'affermazione della nuova Europa cristiana.

Noi, aderenti alla Casa della Civiltà, coltiviamo l'ambizione di dare un contributo significativo per colmare il vuoto che inevitabilmente si verificherà dal collasso dell'attuale sistema di potere globalizzato, forgiato dal sedicente “Nuovo Ordine Mondiale”, che rappresenta la macro-dimensione intrinsecamente disumana. 
La Casa della Civiltà è la micro-dimensione, di cui sono il Fondatore, che sta costruendo la sua base di Protagonisti, che condividano i valori, le idee e la proposta per realizzare il miracolo della rinascita della nostra civiltà decaduta, della salvezza del popolo italiano dall'estinzione demografica, del riscatto dell'Italia come Patria indipendente e sovrana.
La fiducia e la lealtà al Fondatore della Casa della Civiltà, unitamente alla sincera adesione alla proposta della nostra Comunità locale, è la condizione per il successo di un processo che possa sfociare nella realizzazione del miracolo che solo il Signore potrà compiere. È con questo spirito che io assumo l'onore e l'onere di concepirmi come il “Padre della Casa della Civiltà”, ispirandomi all'esempio di San Benedetto e di Carlo Magno.    

Cari amici, andiamo avanti sulla retta via a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l'aiuto del Signore insieme ce la faremo a realizzare il miracolo per far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l'Italia.

Magdi Cristiano Allam
Fondatore e Padre della Comunità “Casa della Civiltà”

Sabato 17 febbraio 2024 

La Casa della Civiltà è un'Associazione di Promozione Sociale (APS), che si concepisce come Comunità locale, fondata da Magdi Cristiano Allam nel 2021. Promuove un percorso di Formazione culturale, di Mobilitazione civile e di Azione politica costruttiva per dare la certezza sul piano dell'informazione corretta, fortificare gli animi, infondere determinazione per far rinascere la nostra civiltà decaduta, salvare gli italiani dal tracollo demografico, riscattare lo Stato collassato, con l'obiettivo di elevare la nostra amata Italia nel Paese numero 1 al Mondo per la qualità della vita.

Chi fosse interessato a ricevere tramite e-mail “Il Notiziario” quotidiano con gli articoli pubblicati dalla Casa della Civiltà, invii una e-mail a comunicazione@casadellacivilta.it, indicando nome e cognome, data di nascita, Comune di residenza, professione, cellulare, e-mail. 

Per aderire alla Casa della Civiltà inviate una e-mail a adesioni@casadellacivilta.it Trovate tutte le informazioni sul sito www.casadellacivilta.com 
Potete chiedere ulteriori chiarimenti inviando un messaggio tramite Sms o Watsapp a Marialuisa Bonomo, assistente personale di Magdi Cristiano Allam, al suo numero 335.234430

Postato il 17/02/2024 11:39:12 in Ali di Libertà di Magdi Cristiano Allam

Il declino demografico dell'Impero Romano e quello dell'Europa

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Intervento al Convegno in Parlamento - Sala Matteotti, martedì 6 febbraio 2024

Cari amici, ci troviamo di fronte allo stesso bivio in cui si trovò l'Impero Romano, che rappresentò il Mondo globalizzato della sua epoca, durato come Impero Romano d'Occidente circa 503 anni, dal primo Imperatore Augusto nel 27 a.C. fino alla sua caduta fissata dagli storici nel 476, anno in cui Odoacre, generale barbaro in seno all'esercito romano, depose l'ultimo Imperatore Romano d'Occidente Romolo Augustolo che aveva appena quindici anni.

Anche all'epoca l'Impero Romano fu colpito dalla più micidiale pandemia della Storia antica tra il 165 e il 180, nota come «Peste Antonina» o «Peste di Galeno», dal medico Galeno che la descrisse, che nel corso di quasi 30 anni provocò tra i 5 e i 30 milioni di morti su una popolazione complessiva stimata tra i 70 e i 90 milioni, cioè decimò tra il 7 e il 30 per cento della popolazione.
Il 21 luglio del 365 l'Impero Romano fu colpito dal «Terremoto di Creta» o «Terremoto di Alessandria», provocando un maremoto con onde di nove metri di altezza che devastarono le coste del Mediterraneo. Si stima in 45 mila i morti.
Il declino iniziò nel 212 quando l'Imperatore Caracalla, berbero di Leptis Magna come il padre l'Imperatore Lucio Settimio Severo, pubblicò la «Constitutio Antoniana» con cui concesse la cittadinanza romana a tutti gli abitanti dell’Impero.
L'Impero aveva urgente bisogno di soldati e di contadini a causa di un tracollo demografico dovuto non solo alle guerre, alle carestie e alle epidemie, ma anche al calo della natalità per il venir meno della certezza dei valori, delle regole e la diffusione della dissolutezza sul piano morale, oltreché della corruzione sul piano della pubblica amministrazione.
In parallelo c'era una crisi strutturale dell'economia dovuta alle tasse sempre più cospicue che gravavano sui ceti produttivi, in particolare sui contadini, che sfociò nell'esodo dalle campagne, il crollo dei traffici commerciali, l'inflazione galoppante, il ritorno ai pagamenti in natura.
Fu così che degli imperatori e un Senato dominati da berberi africani scelsero di riequilibrare la bilancia demografica spalancando le porte allo straniero, favorendo le invasioni germaniche e accrescendo la presenza dei barbari in seno all'esercito romano. La verità storica è che l’Impero Romano d’Occidente si estinse non per la forza dei nemici ma per la sua intrinseca debolezza, non fu un omicidio ma un suicidio.

Giacomo Leopardi (1798-1837) nello «Zibaldone» descrisse in modo magistrale la fine dell’Impero Romano d’Occidente a causa della concessione della cittadinanza a tutti i sudditi dell’Impero: «Quando tutto il mondo fu cittadino romano, Roma non ebbe più cittadini; e quando cittadino romano fu lo stesso che cosmopolita, non si amò né Roma né il mondo: l’amor patrio di Roma divenuto cosmopolita, divenne indifferente, inattivo e nullo: e quando Roma fu lo stesso che il mondo, non fu più Patria di nessuno, e i cittadini romani, avendo per Patria il mondo, non ebbero nessuna Patria, e lo mostrarono col fatto».

Il tracollo demografico è alla base dell'analogia tra il crollo dell'Impero Romano d'Occidente e il declino dell'Occidente contemporaneo, in particolare dell'Europa. Le popolazioni dell'Unione Europea in generale e dell'Italia in particolare sono a rischio di estinzione perché hanno cessato di fare figli. E senza figli muoiono non solo la popolazione autoctona ma l'insieme della civiltà che abbraccia la cultura, lo stato di diritto, il sistema dello sviluppo. 

Su circa 500 milioni di abitanti dell’Unione Europea (il dato è del 2018 e comprende la popolazione del Regno Unito), solo il 16%, pari a 80 milioni di abitanti, hanno meno di 30 anni. Viceversa su circa 500 milioni di abitanti della sponda orientale e meridionale del Mediterraneo, sommando le popolazioni dei 22 Stati arabofoni più quelle della Turchia e dell’Iran, ben il 70% ha meno di 30 anni, pari a 350 milioni di abitanti. Quando si mettono su un piatto della bilancia 80 milioni di giovani europei, cristiani in crisi d’identità che convivono con una minoranza di europei musulmani, e sull’altro 350 milioni di mediorientali, al 99% musulmani convinti che l’islam è l’unica «vera religione» che deve affermarsi ovunque nel mondo, il risultato indubbio è che gli europei sono destinati ad essere sopraffatti e colonizzati demograficamente dagli islamici. A quel punto i musulmani non avranno più bisogno di farci la guerra o ricorrere al terrorismo. Potranno sottometterci all’islam limitandosi ad osservare le regole formali della nostra democrazia, che premia il soggetto politico più vitale, organizzato ed influente, in grado di condizionare e di accaparrare il consenso della maggioranza, senza entrare nel merito dei contenuti delle ideologie e delle religioni, soprattutto dell’islam.
Già oggi ci sono cinque capitali europee, Londra, Berlino, Bruxelles, Amsterdam e Oslo, in cui tra i nuovi nati il primo nome è Maometto. Bruxelles, la capitale dell'Unione Europea, è di fatto la capitale islamica dell'Unione Europea scristianizzata e globalista. A Bruxelles i musulmani sono il 24% della popolazione e ben il 40% della popolazione al di sotto dei 30 anni.

L'arma demografica islamica per conquistare l'Europa era stata profetizzata dal Presidente algerino Houari Boumedienne in un discorso all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1974: «È il ventre delle nostre donne che ci darà la vittoria».
Il Presidente turco Recep Tayyip Erdogan, in un comizio del 17 marzo 2017 a favore del Referendum che l'ha incoronato a presidente a vita, reagendo aggressivamente al divieto posto dalla Germania e dall'Olanda alla presenza sul proprio territorio di ministri turchi per fare propaganda elettorale in seno alla cospicua comunità turca residente, sollecitò i turchi in Europa a fare cinque figli a testa, precisando che i musulmani saranno il futuro dell'Europa: «Faccio un appello ai miei fratelli in Europa. Vivete in quartieri migliori. Comprate le auto migliori. Vivete nelle case migliori. Non fate tre figli, ma cinque. Perché voi siete il futuro dell'Europa. Questa sarà la migliore risposta all'ingiustizia che vi è stata fatta».

Dobbiamo ammettere che la Storia non ci insegna nulla. Stiamo ripetendo gli stessi errori dei romani nella fase della decadenza dell’Impero Romano d’Occidente, che rappresentava il mondo globalizzato dell’epoca. 
Oggi, così come accadde a partire dal III secolo fino alla caduta di Costantinopoli nel 1453, registriamo un insieme di fatti che determinano il declino della società e la fine della civiltà, a partire dal tracollo demografico, il venir meno dei valori e delle regole, i conflitti intestini, la crisi economica. 
In Italia prendiamo atto di questo quadro complessivo: 
– tra i più bassi tassi di natalità al mondo, con un numero medio di nascite per donna dell’1,3 rispetto al 2,1 necessario per salvaguardare l’equilibrio demografico; 
– l’aggressione all’istituto della famiglia naturale come pilastro della costruzione sociale, marginalizzando la finalità della procreazione e dell’educazione sana dei figli con un padre e una madre, diffondendo l’«ideologia di genere» che legittima il diritto delle coppie omosessuali, lesbiche, transessuali, intersessuali al matrimonio e all’adozione dei figli;
- la crisi della famiglia per il venir meno della sua quintessenza che è la procreazione dei figli e la missione di educazione dei figli, per la perdita dell'identità e del ruolo operativo del padre e della madre, in aggiunta alla crescente labilità del rapporto tra i coniugi che si traduce in vite separate all'interno della stessa casa e nell'aumento dei divorzi;
- la crisi della scuola per l'imperversare del relativismo culturale e valoriale che sfocia nell'imposizione dell'ideologia globalista, europeista, pacifista, immigrazionista, multiculturalista, omosessualista e islamofila, presente innanzitutto nelle direttive del Ministero dell'Istruzione che recepisce le direttive dell'Unione Europea, nei testi scolastici e nel convincimento della maggioranza dei docenti di estrazione sessantottina;
- l'omologazione dei mezzi di comunicazione di massa, dalle principali piattaforme di comunicazione e socializzazione della Rete, dai colossi della Rete che diffondono film e sceneggiati spesso di propria produzione, dalle televisioni più viste fino ai principali giornali nazionali all'ideologia globalista, europeista, pacifista, immigrazionista, multiculturalista, omosessualista e islamofila;
– la legalizzazione della cultura della morte, dall’aborto, all'eugenetica fino all’eutanasia, elevati a diritti della persona; 
– la diffusione della cultura della morte, tramite le droghe e l’alcol, specie tra i giovani, compreso lo sballo da discoteca; più recentemente le sfide estreme sulle piattaforme virtuali di socializzazione che culminano nel suicidio di ragazzini; 
– l’emigrazione forzata dei nostri giovani migliori, perché di fatto è preclusa loro la stabilità lavorativa, senza cui non hanno accesso al credito e, pertanto, non possono disporre di una casa indipendente, mettere su la propria famiglia, mettere al mondo i propri figli, avviare un’attività produttiva; 
– l’apertura incondizionata delle frontiere a un’invasione di clandestini che sono in stragrande maggioranza musulmani, tra cui ci sono dei terroristi islamici, a cui garantiamo servizi basilari pari a 1200-1400 euro al mese, in aggiunta ad altri costi quali la sanità e l’istruzione; 
– la priorità data agli stranieri rispetto agli italiani nell’attribuzione delle risorse e dei servizi, quali le case popolari, i sussidi sociali, i posti all’asilo nido; 
– l’abbandono dei valori e delle regole insite nell’istituzione della cittadinanza, concedendola indistintamente agli stranieri, compresi coloro che sono dichiaratamente ostili alla nostra civiltà; 
– l’islamofilia, che ci porta a riconoscere l’islam come religione di pari valore del cristianesimo, nonostante che ad oggi l'islam non è una religione riconosciuta dallo Stato perché non ottempera all'articolo 8 della Costituzione, per la totale incompatibilità dei contenuti del Corano, del pensiero e delle opere di Maometto con le nostre leggi e la nostra civiltà, configurandosi come un’ideologia che legittima l’odio, la violenza e la morte nei confronti dei non musulmani; 
– la moschea-mania, che ci porta a concedere ai musulmani sempre più moschee, scuole coraniche, enti assistenziali e finanziari islamici, macellerie e alimentari halal, centri studi e di formazione, e ancor di più, la sottomissione delle nostre leggi alla sharia, come nel caso del velo e delle conversioni per ragioni matrimoniali, con la prospettiva di riconoscere l’«islamofobia» come reato penale; 
– l’affermazione del relativismo etico, che ci porta alla perdita della certezza della verità e a illuderci che tutto e il contrario di tutto siano pari a prescindere dai loro contenuti; 
– l’affermazione della cultura dei soli diritti e delle sole libertà, facendo venir meno la cultura dei doveri, delle regole e della responsabilità; 
– la crisi della Chiesa, sia come «faro di spiritualità» sia come «autorità morale», per le posizioni relativiste e buoniste assunte dopo il Concilio Vaticano II, accentuate da Papa Francesco; 
– la finanziarizzazione dell’economia, ovvero la prevalenza della dimensione virtuale della moneta rispetto all’economia reale, che trasforma la moneta in uno strumento di schiavizzazione della persona anziché essere al servizio della persona; 
– il suicidio monetario dello Stato, che è costretto a indebitarsi per disporre dell’euro, una moneta venduta da una società per azioni chiamata Banca centrale europea, per ripianare il debito contratto forzosamente nei confronti delle banche, arrivando a svendere i beni reali in cambio di moneta virtuale; 
– l’acuirsi della conflittualità sociale dovuta alla diffusione della povertà, della disoccupazione e della precarietà occupazionale, finendo per assottigliare il ceto medio e accrescere la sperequazione nella distribuzione delle risorse; 
– il crescente discredito nei confronti dello Stato e dell’insieme delle istituzioni pubbliche, diventati di fatto una Casta onerosa e corrotta, dedita a vessare i cittadini con tasse esose e inique pur di salvaguardare i propri privilegi; 
– la sostanziale violazione della democrazia, trasformata in partitocrazia, negando ai cittadini la possibilità di essere coinvolti nella determinazione del proprio destino e instaurando di fatto un regime autoritario, diventato palese con l’avvento al governo di Mario Monti nel 2011; 
– la perdita di autonomia e d’identità dei Comuni, per la sottrazione delle loro risorse, per l’orientamento a inglobare la micro-dimensione nella macro-dimensione, per la presenza di ghetti su base etnica e confessionale; 
– l’impennata della violenza e l’incapacità ad assicurare l’ordine pubblico, per il venir meno della coesione sociale a causa della proliferazione di comunità estranee se non ostili alla cultura e alla tradizione autoctona;
– la crisi d’identità, la sfiducia in se stessi, la diffidenza nei confronti del prossimo, che generano un tale disorientamento, specie tra i giovani, al punto da indurre alcuni di loro a scegliere di aderire all’islam, il nemico dichiarato della nostra civiltà. 
Concretamente ci stiamo comportando come se avessimo scelto di non usare la ragione e di rinunciare al sano amor proprio. I poteri finanziari globalizzati ci hanno spogliato della nostra dignità, limitato nella nostra libertà, messo a repentaglio la nostra stessa vita. All’opposto noi accordiamo loro una delega in bianco, nell’illusione che a salvarci saranno i custodi del tempio del dio denaro, gli adoratori del mercato e gli apologeti del profitto costi quel che costi. 


Dopo la caduta dell'Impero Romano d'Occidente, grazie alla micro-dimensione dei monasteri benedettini e dei Comuni, in Italia si affermò il cristianesimo quale portato di civiltà che, recependo e assimilando l'eredità della filosofia greca e del diritto romano, seppe promuove la cultura dell'Umanesimo, del Rinascimento, ma anche provocare la razionalità dell'Illuminismo. È così che noi oggi in Europa beneficiamo di una civiltà laica e liberale, l’unica civiltà al mondo che si fonda e legittima la sacralità della vita di tutti, la pari dignità tra uomo e donna, la libertà di scelta individuale. 
Il rischio è che a quest'Europa possa seguire l'islam, che più che una fede a cui si aderisce volontariamente, è una ideologia che s'impone in modo autoritario, invasivo e violento. 

Noi crediamo che ci sarà un “miracolo”, una crepa che si produrrà inevitabilmente in seno al sistema di potere disumano che ha preso il sopravvento a livello globale. Ebbene, noi dobbiamo essere pronti al momento giusto, con la proposta giusta e con gli uomini giusti per edificare un nuovo sistema di potere che corrisponda a una migliore qualità di vita. Noi non abbiamo altra scelta che credere che questo miracolo si compirà e che ciascuno di noi darà il proprio contributo per il successo della comune missione che realizzerà il legittimo bene nostro, dei nostri figli e nipoti. 
Non potremmo in alcun modo guardarci dentro, guardare negli occhi i nostri figli e nipoti, dicendo: «Mi dispiace, mi sono rassegnato alla sottomissione senza aver reagito, mi considero sconfitto senza aver combattuto». 
Amo concludere con il testamento spirituale di Paolo Borsellino: «È bello morire per ciò in cui si crede; chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola».

Cari amici, andiamo avanti sulla retta via a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l'aiuto del Signore insieme ce la faremo a realizzare il miracolo per far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l'Italia.

Magdi Cristiano Allam
Fondatore della Comunità «Casa della Civiltà»

Martedì 6 febbraio 2024

www.casadellacivilta.com

Postato il 08/02/2024 15:47:38 in Ali di Libertà di Magdi Cristiano Allam

Essere concilianti con il nostro carnefice è un atto di suicidio

Cari amici buongiorno. Mi auguro di cuore che stiate tutti bene in famiglia e che vi siate risvegliati colmi d'amore per la vita.

Sabato 3 febbraio, alle ore 18,30, la Sala della Biblioteca comunale di Portogruaro, in Provincia di Venezia, era gremita con un centinaia di persone per ascoltare la mia conferenza su “Le ragazze e le donne nell'islam”, organizzata dall'Associazione di Promozione Sociale Humanitas D.I.U (Diritto Internazionale Umanitario), presieduta da Enrico Santinelli.

Poco prima dell'inizio della conferenza, hanno fatto irruzione, tutti insieme per evidenziare la loro compattezza, una ventina di islamici, identificabili da oltre una decina di donne tutte velate, dalle più anziane a una bambina di circa nove anni. Gli uomini, guardiani e tutori delle donne, erano giovanotti robusti, con la tipica barbetta dei “Fratelli Musulmani”. Per gli agenti della Digos presenti nella Sala, sono “persone tranquille”, frequentatori della locale moschea, interlocutori legittimati dalle istituzioni pubbliche, con cui si dialoga e ci si mette d'accordo sulle istanze che, man mano, gli islamici avanzano.

Si trattava di un chiaro gesto di sfida. La mia conferenza era stata pubblicizzata da un enorme manifesto posto in una zona centrale di Portogruaro. Per mia fortuna, e a tutela di tutti i partecipanti, in Sala c'era una significativa presenza di Forze dell'ordine, carabinieri e poliziotti, alcuni in divisa, altri in borghese, tutti comunque riconoscibili. Solo questa presenza ha, da subito, smorzato le focose intenzioni degli islamici, facendo capire loro che non avrebbero potuto sabotare la mia conferenza, pena il loro allontanamento forzoso. Qualcuno ha comunque inscenato una fugace manifestazione di protesta, attivando per diverse volte dal cellulare una nenia con la recitazione di versetti del Corano. 

La loro irruzione ha comprensibilmente provocato preoccupazione tra gli italiani presenti. È da rilevare che, mentre gli islamici erano prevalentemente giovani, gli italiani erano prevalentemente anziani. 
Si tocca con mano come il vuoto demografico provocato dal tracollo demografico degli italiani, e più in generale degli europei, lo colmano innanzitutto gli islamici. 
L'arma demografica è in assoluta la più forte ed irresistibile con cui gli islamici stanno conquistando l'Italia e l'Europa. 
Siamo noi i responsabili del nostro tracollo demografico, avendo scelto, a prescindere dalle motivazioni, di non mettere al mondo i nostri figli. 
Siamo noi i responsabili della folle strategia di auto-invasione, indicata enfaticamente come “accoglienza” di “migranti”, tramite cui abbiamo consentito l'insediamento del loro “Cavallo di Troia” islamico dentro casa nostra. 

Mi sono domandato: «Cosa devo fare? Devo auto-censurarmi per “calmare le acque”, per prevenire la reazione, forse violenta, degli islamici? È opportuno che io non dica nulla che possa alimentare la preoccupazione dei partecipanti italiani e possa mettere in difficoltà le Forze dell'ordine?»
Alla fine ho deciso che avrei detto ciò che aveva deciso di dire, comportandomi come se in Sala non ci fossero gli islamici. 
Mi sono detto: «Siamo in Italia. Siamo a casa nostra. E dentro casa nostra dobbiamo essere pienamente noi stessi. Costi quel che costi. Perché se dovessimo auto-censurarci dentro casa nostra per paura della reazione degli islamici, ciò si tradurrebbe nella nostra morte interiore, che è la morte peggiore. Il risultato sarebbe comunque controproducente perché gli islamici percepirebbero la nostra paura e la nostra auto-censura come un segno manifesto della nostra fragilità, si sentirebbero ancor più sollecitati ad accelerare la loro opera di conquista dell'Italia e di sottomissione degli italiani all'islam».

È così è stato. Ho letto senza alcuna censura il testo della mia relazione. Alla fine della mia conferenza, gli italiani si sono sentiti sollevati. Ero stato la loro voce. Avevamo vinto. Non ci eravamo lasciati sopraffare dalla paura. Avevamo salvaguardato la nostra dignità e non avevamo rinunciato alla nostra libertà.  
In queste circostanze in cui mi trovo a dover scegliere tra l'essere pienamente me stesso o auto-censurarmi per non urtare la suscettibilità altrui, mi sono di conforto le esortazioni di Gesù «Sia il vostro parlare sì sì, no no», «Conoscerete la verità e la verità vi renderà liberi». Così come m'ispira il testamento spirituale di Paolo Borsellino: «È bello morire per ciò in cui si crede; chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola».

L'Italia e l'Europa stanno ripetendo, nei confronti dell'islam, l'errore commesso nel 1938 a Monaco quando autorizzarono Hitler ad occupare la Regione dei Sudeti in Cecoslovacchia, immaginando che si sarebbe ritenuto soddisfatto e avrebbe accantonato le sue mire egemoniche su tutta l'Europa. 
L'atteggiamento dell'Europa di resa a Hitler si riassume in due celebri aforismi di Winston Churchill,  Primo ministro del Regno Unito tra il 1940 e il 1945, protagonista della vittoria degli Alleati contro il nazi-fascismo. Entrambi gli aforismi sono una critica al comportamento del suo predecessore Neville Chamberlain, per la sua resa a Hitler: 
«Una persona conciliante è come uno che dà da mangiare a un coccodrillo perché spera che questo lo mangi per ultimo». 
«Potevano scegliere fra il disonore e la guerra. Hanno scelto il disonore e avranno la guerra».
Ebbene, lo stesso comportamento si verifica oggi con il “potere islamico”. Quest'Europa dalla civiltà decaduta e con la popolazione autoctona condannata all'estinzione, si comporta in modo sempre più accondiscendente con gli islamici, pur di rinviare il più possibile l'inevitabile scontro frontale e l'esito indubbio della nostra sottomissione all'islam. Ed è così che l'Europa sceglie il disonore, anziché combattere da subito il nemico che mira sopraffarci e a sottometterci, ma ciò non ci salverà dal dover subire la guerra. È una guerra in atto, scatenata dal “potere islamico” sui vari fronti militare e terroristico, demografico, ideologico, finanziario, economico, culturale, sociale e politico. In guerra o si combatte per vincere, o la si subisce comunque e si verrà sconfitti e sottomessi.

È da 1400 anni che l'islam, dopo aver sottomesso le popolazioni cristiane della sponda meridionale e orientale del Mediterraneo, non ha mai rinunciato a sottomettere anche la sponda settentrionale. Se gli eserciti cristiani non avessero combattuto e sconfitto gli islamici a Poitiers nel 732, con la Reconquista in Spagna nel 1492, a Lepanto il 7 ottobre 1571, a Vienna l'11 e il 12 settembre 1683, anche l'Europa sarebbe già stata sottomessa all'islam. 
Maometto profetizzò che anche Roma, dopo Costantinopoli, sarà sottomessa all'islam. Nell'830 e nell'846 per due volte gli islamici invasero Roma e saccheggiarono la Basilica di San Pietro. Le Mura che cingono lo Stato del Vaticano, si chiamano “Mure Leonine” perché furono edificate nell'848 dall'allora Pontefice Leone IV, per prevenire nuove aggressioni islamiche.

La mattina dopo la mia conferenza, ho casualmente incrociato due delle donne velate che avevano inscenato una loro tacita protesta alla mia conferenza. Quando sono passato vicino, la più anziana mi ha guardato schifata. Se non ci fossero stati i carabinieri della scorta, mi avrebbe come minimo sputato in faccia. 

Cari amici, siamo in guerra. Una guerra in atto ad opera dei terroristi taglia-gole e dei terroristi taglia-lingue. I più pericolosi non sono quelli che ci uccidono una volta sola decapitandoci, ma quelli che ci uccidono tutti i giorni impedendoci di essere pienamente noi stessi dentro casa nostra. Noi possiamo sconfiggerli continuando a dire la verità in libertà sull'islam.

Andiamo avanti sulla retta via a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l'aiuto del Signore insieme ce la faremo a realizzare il miracolo per far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l'Italia.

Magdi Cristiano Allam
Fondatore della Casa della Civiltà

Martedì 6 febbraio 2024


La Casa della Civiltà è un'Associazione di Promozione Sociale (APS), fondata da Magdi Cristiano Allam nel 2021. Promuove un percorso di Formazione culturale, di Mobilitazione civile e di Azione politica costruttiva per dare certezze sul piano dell'informazione corretta, fortificare gli animi, infondere determinazione per far rinascere la nostra civiltà decaduta, salvare gli italiani dal tracollo demografico, riscattare lo Stato collassato, con l'obiettivo di elevare la nostra amata Italia nel Paese numero 1 al Mondo per la qualità della vita.

Dal lunedì 5 febbraio Magdi Cristiano Allam ha iniziato un nuovo ciclo del Corso di Formazione culturale, che si articola in 10 lezioni di base e in conferenze tematiche riservate agli iscritti alla Casa della Civiltà.

Per aderire alla Casa della Civiltà inviate una e-mail a adesioni@casadellacivilta.it ; o inviate un messaggio tramite Sms o Whatsapp a Marialuisa Bonomo, assistente personale di Magdi Cristiano Allam, al suo numero 335.234430. Trovate tutte le informazioni sul sito www.casadellacivilta.com

Postato il 06/02/2024 09:59:28 in Ali di Libertà di Magdi Cristiano Allam

Israele combatte lo stesso nemico che vuole sottomettere l’Europa: uniti vinceremo (Relazione alla videoconferenza nel “Giorno della Memoria”, 27 gennaio 2024)

Cari amici, così come il più clamoroso e sanguinoso attentato della Storia contemporanea che ha colpito al cuore della superpotenza mondiale, venne valutato come «fantasioso» dagli Stati Uniti prima che i terroristi islamici di Al Qaeda lo perpetrassero l'11 settembre del 2001; anche il più clamoroso e sanguinoso attacco militare che ha colpito all'interno della potenza regionale che vanta tra i migliori eserciti al Mondo, venne valutato come «fantasioso» da Israele prima che i terroristi islamici di Hamas lo perpetrassero lo scorso 7 ottobre. 
Ebbene, noi oggi commetteremmo un errore gravissimo qualora bocciassimo come «fantasiosa» la possibile prossima conquista islamica dell'Europa.

Il successo dei terroristi islamici dei Taliban nel costringere alla fuga gli Stati Uniti da Kabul il 15 agosto 2021, ha ispirato l'attacco dei terroristi islamici di Hamas contro Israele lo scorso 7 ottobre. Ed è probabile che, a loro volta, i terroristi islamici con cittadinanza europea o residenti in Europa, ispirandosi ai Taliban e a Hamas, stiano preparando una insurrezione armata finalizzata alla conquista islamica dell'Europa. 

Qualora Israele non riuscisse a eliminare Hamas, il solo fatto che Hamas sopravviva, verrebbe concepito come una vittoria dei terroristi islamici. Si innescherebbe un processo psicologico, politico e militare in Medio Oriente che, ritenendo che Israele abbia perso la guerra, incentiverebbe tutte le forze islamiche e arabe a coalizzarsi per realizzare l'obiettivo storico e religioso di annientare lo Stato del popolo ebraico. Israele non può perdere nessuna guerra, perché sarebbe l'ultima guerra. 
Subito dopo l'eventuale sconfitta di Israele, i terroristi e gli estremisti islamici in Europa scatenerebbero il “Jihad”, la Guerra santa, per sottomettere l'Europa all'islam, completando con successo la strategia di conquista islamica avviata dallo stesso Maometto ancor prima della sua morte nel 632, concretizzatasi con la sottomissione all'islam della sponda meridionale e orientale del Mediterraneo che fino al Settimo secolo erano al 97% terre cristiane.
Se gli europei non avessero combattuto e sconfitto gli eserciti islamici a Poitiers nel 732, con la Reconquista in Spagna nel 1492, a Lepanto il 7 ottobre 1571, a Vienna l'11 e il 12 settembre 1683, anche l'Europa sarebbe stata sottomessa all'islam. Maometto profetizzò che anche Roma, dopo Costantinopoli, sarà sottomessa all'islam.  

Se nel 2001 l’Occidente, nel bene e nel male, sosteneva sulla sponda meridionale e orientale del Mediterraneo dei regimi autocratici sostanzialmente laici, Saddam Hussein in Iraq e Gheddafi in Libia, oggi l'Occidente è ovunque schierato al fianco dei Fratelli Musulmani, nemici giurati della laicità e della democrazia sostanziale.
L'Occidente è caduto nella trappola micidiale dell'illusione che per affrancarsi dal terrorismo islamico dei “tagliagole”, coloro che disprezzano la sacralità della vita propria ed altrui, si possa o addirittura si debba allearsi con i terroristi islamici dei “taglialingue”, coloro che, bontà loro, ci risparmiano la vita, promettono che non metteranno le bombe e non si faranno esplodere dentro casa nostra, ma in cambio chiedono ed ottengono la loro piena legittimazione politica come potere egemone nei Paesi a maggioranza islamica e della concessione di “roccaforti islamiche” all'interno stesso dell’Occidente.

L’Occidente non ha compreso che la dittatura islamica si afferma sia con il terrorismo dei “tagliagole”, coloro che sgozzano, decapitano e massacrano uccidendoci fisicamente, sia con il terrorismo dei “taglialingue”, coloro che ci impongono di non dire e di non fare nulla che sia in contraddizione con l’islam, reprimendoci interiormente. Entrambi convergono nell’obiettivo di sottometterci all’islam, ma divergono e confliggono tra loro perché si contendono il potere, perseguendo lo stesso obiettivo con modalità diverse. 
L’Occidente ingenuamente teme i primi e asseconda i secondi, per quanto il nemico più insidioso siano proprio i terroristi “taglialingue”, coloro che dall’interno di casa nostra camuffandosi all’occorrenza all’insegna del precetto della dissimulazione, la taqiya, sancito dal Corano, sono convinti di poterci sottomettere strumentalizzando le nostre stesse leggi democratiche.   

Secondo l’università più prestigiosa del mondo musulmano, Al Azhar, con sede al Cairo, gli oltre 1.200 civili israeliani brutalmente massacrati da Hamas il 7 ottobre 2023, hanno ottenuto ciò che meritavano. Una fatwa, un responso giuridico islamico, emesso il 19 ottobre 2023 dal “Dipartimento della Fatwa” di Al Azhar, afferma:
«Il termine “civili” non si applica ai coloni sionisti della terra occupata. Piuttosto, sono occupanti della terra, usurpatori di diritti, deviatori dalla retta via incarnata dai profeti e palesi disprezzatori della santità del passato storico, la città di Gerusalemme, che comprende la rispettabile eredità islamica e cristiana della città di Gerusalemme.»
Il 4 aprile 2002 lo sheikh Mohammad Sayed Tantawi, nella sua veste di Grande imam dell’Università islamica di Al Azhar, ricevendo al Cairo il deputato arabo-israeliano Abdel Wahhab Darawsheh, pronunciò la seguente fatwa: 
«Le operazioni di martirio contro qualsiasi israeliano, inclusi i bambini, le donne e i giovani, sono legittime dal punto di vista della legge islamica. Il popolo palestinese intensifichi le operazioni di martirio contro il nemico sionista, in quanto la manifestazione più alta del Jihad». 
Il “Jihad” è essenzialmente la “Guerra santa islamica”, attuata principalmente con la guerra e il terrorismo, ma anche con altri strumenti demografici, ideologici e finanziari, che convergono nell'obiettivo di sottomettere l'intera umanità all'islam.
L'attuale “Grande imam” dell’Università islamica di Al Azhar, Ahmed Al Tayeb, concepito come il “Papa dell'islam maggioritario sunnita”, individuato da Papa Francesco come il suo principale interlocutore islamico, è un apologeta del terrorismo suicida. Il 4 aprile 2002 Al Tayeb, quando all’epoca era il Mufti d’Egitto, massimo giureconsulto islamico, legittimò il terrorismo suicida affermando: 
«La soluzione al terrore israeliano risiede nella proliferazione degli attacchi suicidi che diffondono terrore nel cuore dei nemici di Allah. I paesi, governanti e sovrani islamici devono sostenere questi attacchi». 
Nel 2003 Al Tayeb confermò: 
«Le operazioni di martirio in cui i palestinesi si fanno esplodere sono permesse al cento per cento secondo la legge islamica».

La strage efferata di 1200 ebrei in Israele da parte dei terroristi islamici di Hamas lo scorso 7 ottobre, è stata ribattezzata “Tempesta Al-Aqsa”, dal nome della moschea di Gerusalemme dove, secondo il Corano nel 621 Maometto, arrivato dalla Mecca in sella a un cavallo alato, sarebbe asceso al Settimo cielo per incontrare Allah. 
Il fatto che nel 621 a Gerusalemme non ci fosse nessuna moschea, non altera il convincimento islamico che quel viaggio notturno di Maometto sarebbe effettivamente avvenuto, che tutta Gerusalemme sarebbe islamica, anzi tutto il territorio su cui sorge Israele sarebbe islamico, da “liberare” con il Jihad, la guerra santa islamica, più esplicitamente distruggendo Israele e sterminando gli israeliani. 

Ebbene, proprio quando la guerra dell’islam per eliminare Israele e sottomettere l’Europa si manifesta in modo inconfutabile, l’Europa mostra la sua fragilità e la sua vocazione al suicidio innalzando la bandiera bianca della resa all’islam, condividendo l’odio degli ebrei e criminalizzando Israele propugnati dagli islamici, affiancati acriticamente dai pacifinti dell’arcobaleno, emblema della civiltà decaduta, sostenuti pregiudizialmente da Papa Francesco e da parte delle Chiese evangeliche, protestanti e ortodosse.

Oggi più che mai ebrei e cristiani sono chiamati a unirsi e a combattere insieme una comune battaglia per la propria sopravvivenza. Mentre a dividere ebrei e cristiani sono ragioni teologiche, a dividere gli islamici dagli ebrei e dai cristiani sono ragioni esistenziali. La disputa tra ebrei e cristiani si risolve seduti attorno a un tavolo, quella tra gli islamici contro ebrei e cristiani sul campo di battaglia. 

È ora che gli europei e gli occidentali si sveglino dal sonno della ragione che li porta a ripetere «l'islam è una religione d'amore e di pace», «nessuna religione predica l'odio, la violenza e la morte». 
È ora che comprendiamo che la radice del male non sono tanto i terroristi islamici che massacrano, decapitano e si fanno esplodere; non sono tanto i predicatori che dal pulpito delle moschee per 17 volte al giorno, nel corso delle cinque preghiere obbligatorie, condannano di miscredenza gli ebrei e i cristiani; ma che la radice del male è l'islam che si sostanzia di ciò che Allah prescrive nel Corano e di ciò che ha detto e ha fatto Maometto.
Ecco perché se vogliamo, dentro casa nostra, sradicare il male del terrorismo e del radicalismo islamico, dobbiamo avere l'onestà intellettuale e il coraggio umano di mettere fuori legge l'islam all'interno del nostro stato di diritto. Solo così potremo salvaguardare la civiltà della vita, dignità e libertà e garantire ai nostri figli di poter essere pienamente se stessi nella nostra casa comune.

Il tema della guerra e della pace non possono essere decontestualizzati, perché il vissuto di ciascuno di noi è contestualizzato in uno spazio e in un tempo specifico, i cui contenuti sostanziano i concetti che rappresentano i fatti e, successivamente, determinano le azioni assunte per salvaguardare il proprio interesse.
Un conto è sostenere il valore morale della sacralità della vita di tutti; un altro conto è l'atteggiamento concreto a cui siamo costretti quando la nostra vita e la vita dei nostri figli è negata e ci viene tolta da chi pregiudizialmente disconosce il nostro diritto ad esistere. 

È del tutto evidente che il valore della sacralità della vita non può sussistere nei confronti dei terroristi islamici che, dopo aver subito un lavaggio di cervello che li ha trasformati in “robot della morte” e li porta a dirci «così come voi amate la vita, noi amiamo la morte», odiano pregiudizialmente e uccidono spietatamente tutti i «miscredenti», a cominciare dagli ebrei e dai cristiani, ottemperando letteralmente e integralmente a ciò che Allah prescrive nel Corano e a ciò che ha detto e ha fatto Maometto.

La Storia attesta che la guerra è una necessità a cui si è costretti per salvaguardare il nostro diritto alla vita. Recentemente anche la Chiesa cattolica ha affermato il concetto di “guerra giusta” e“guerra umanitaria”. 
La Storia ugualmente attesta che la pace autentica, stabile e duratura, può sussistere solo se una comunità dispone della forza adeguata per salvaguardare il proprio diritto alla vita, confermando la massima tratta dalle “Leggi” di Platone, «Igitur qui desiderat pacem, praeparet bellum», letteralmente «Dunque, chi aspira alla pace, prepari la guerra», sintetizzata dai romani in «Si vis pacem, para bellum», «se vuoi la pace, prepara la guerra».

In questa guerra non possiamo essere neutrali, anche se inconsapevolmente. La guerra c'è e la subiamo comunque. O combattiamo per vincere o saremo comunque sconfitti e sottomessi alla tirannia dell'islam.
In questo contesto sostenere, come fa Papa Francesco, che la guerra è di per sé il male e che «ogni guerra è una sconfitta»; inscenare delle oceaniche manifestazioni “per la pace”, anche se di fatto sono schierate con il nostro nemico e spesso svolte violentemente, si traduce nella scelta di suicidarci, rassegnandoci a non combattere e a farci sottomettere dentro casa nostra.

Solo chi non conosce la realtà dell'islam, che si sostanzia di ciò che Allah prescrive nel Corano e di ciò che ha detto e ha fatto Maometto; solo chi non conosce o comunque non considera la realtà di 1400 anni di guerre islamiche per sottomettere l'Europa e l'insieme dell'umanità; solo chi è ignorante, irresponsabile e votato al suicidio può immaginare che innalzare la bandiera palestinese o quella arcobaleno possa magicamente tradursi nell'affermazione della “Pace” dentro casa nostra e ovunque nel Mondo. All'opposto, soprattutto ora che il terrorismo islamico di Hamas ha scatenato la guerra contro Israele con la finalità esplicita di distruggerlo in quanto Stato del popolo ebraico, innalzare la bandiera palestinese o quella arcobaleno equivale a innalzare la bandiera bianca della resa incondizionata dentro casa nostra all'islam, il nemico storico dell'Europa, dell'ebraismo, del cristianesimo e del Mondo libero.

Oggi l'Europa è sottomessa a un “potere islamico” che si prefigura simile a quello del nazismo. Anche nei confronti del “potere islamico” l'Europa ha scelto di essere conciliante e di non combatterlo, pur ritrovandosi sempre più sottomessa all'islam dentro casa propria. 
Il “potere islamico” è un insieme diverso e apparentemente conflittuale, in cui i terroristi islamici sono solo la punta dell'iceberg, l'aspetto più appariscente ed eclatante. Ma l'iceberg, che è la realtà di maggior peso, si sostanzia innanzitutto di una umanità prevalentemente giovane, stranieri naturalizzati ma non integrati, che colma il vuoto del tracollo demografico delle popolazioni europee prevalentemente anziane, scristianizzate e relativiste, condannate all'estinzione e votate al suicidio della propria civiltà. 
Il “potere islamico” è già saldamente insediato come un Cavallo di Troia all'interno dell'Europa, grazie a una fitta e incontenibile rete di moschee e scuole coraniche dove si pratica il lavaggio di cervello trasformando le persone in soldati di Allah e in robot della morte; banche islamiche, associazioni umanitarie per la raccolta fondi; macellerie e alimentari halal; centri studi e di formazione dove si insegna l'arte di colpevolizzare gli europei accreditando il reato di “islamofobia”; l'infiltrazione e l'assalto alle istituzioni dello Stato di diritto, strumentalizzando un sistema elettorale spoglio di valori, per sostituire la democrazia con la sharia quando conquistano il potere; il controllo del territorio nelle aree a maggior densità islamica con milizie armate e addestrate alla guerriglia urbana che impongono a tutti i residenti la sottomissione alla sharia, prefigurando la nascita di uno Stato islamico in nuce.

L'atteggiamento dell'Europa di resa a Hitler si riassume in due celebri aforismi di Winston Churchill,  Primo ministro del Regno Unito tra il 1940 e il 1945, protagonista della vittoria degli Alleati contro il nazi-fascismo. Entrambi gli aforismi sono una critica al comportamento del suo predecessore Neville Chamberlain, per la sua resa a Hitler: 
«Una persona conciliante è come uno che dà da mangiare a un coccodrillo perché spera che questo lo mangi per ultimo». 
«Potevano scegliere fra il disonore e la guerra. Hanno scelto il disonore e avranno la guerra».
Ebbene, lo stesso comportamento si verifica oggi con il “potere islamico”. Quest'Europa dalla civiltà decaduta e con la popolazione autoctona condannata all'estinzione, si comporta in modo sempre più accondiscendente con gli islamici, pur di rinviare il più possibile l'inevitabile scontro frontale e l'esito indubbio della nostra sottomissione all'islam. Ed è così che l'Europa sceglie il disonore, anziché combattere da subito il nemico che mira sopraffarci e a sottometterci, ma ciò non ci salverà dal dover subire la guerra. È una guerra in atto, scatenata dal “potere islamico” sui vari fronti militare e terroristico, demografico, ideologico, finanziario, economico, culturale, sociale e politico. In guerra o si combatte per vincere, o la si subisce comunque e si verrà sconfitti e sottomessi.

Oggi come mai difendere, senza se e senza ma, il diritto di Israele a salvaguardare la propria esistenza come Stato del popolo ebraico, corrisponde a difendere il diritto alla sacralità della vita in seno all'intera umanità. La salvaguardia di questo diritto comporta necessariamente combattere e sconfiggere le forze del Male che perseguono ciecamente e ostinatamente l'obiettivo di distruggere Israele e sterminare il popolo ebraico, conformemente a ciò che Allah prescrive nel Corano e a ciò che ha detto e ha fatto Maometto. 
Oggi come mai la retta via è schierarsi al fianco di Israele e al popolo ebraico. Pur nella consapevolezza che siamo in minoranza. Pur prendendo atto che la maggioranza dei “pacifinti” monopolizzano le piazze, le loro urla prevalgono sulla ragione, la loro violenza calpesta il valore della sacralità della vita, mettendo sullo stesso piano il terrorismo islamico e lo Stato di diritto, l'azione e la reazione, il pregiudizio e l'obiettività, il falso e il vero, il male e il bene, l'ingiustizia e la giustizia. 
Am Israel Chai! Viva Israele!

Cari amici, andiamo avanti sulla retta via a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l'aiuto del Signore insieme ce la faremo a realizzare il miracolo per far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l'Italia.

Magdi Cristiano Allam
Fondatore della Casa della Civiltà

Sabato 27 gennaio 2024


La Casa della Civiltà è un'Associazione di Promozione Sociale (APS), fondata da Magdi Cristiano Allam nel 2021. Promuove un percorso di Formazione culturale, di Mobilitazione civile e di Azione politica costruttiva per dare certezze sul piano dell'informazione corretta, fortificare gli animi, infondere determinazione per far rinascere la nostra civiltà decaduta, salvare gli italiani dal tracollo demografico, riscattare lo Stato collassato, con l'obiettivo di elevare la nostra amata Italia nel Paese numero 1 al Mondo per la qualità della vita.

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Postato il 28/01/2024 12:17:22 in Ali di Libertà di Magdi Cristiano Allam

Viva Israele! Solo riconoscendo lo Stato del popolo ebraico si garantisce la sacralità della vita di tutti

Cari amici buongiorno e Shabbat Shalom. Mi auguro di cuore che stiate bene in salute fisica, mentale e spirituale.

Nella ricorrenza del “Giorno della Memoria”, vi ripropongo un estratto dell'Introduzione al mio libro “Viva Israele” (Mondadori, 2007), pubblicato quando, da musulmano, ero già stato condannato a morte nel 2003 dai terroristi islamici di Hamas per la mia strenua denuncia degli attentati terroristici suicidi e per la mia ferma difesa del diritto alla vita di Israele e degli ebrei.


Cari amici, ciò che vi accingete a leggere è una testimonianza di fede. La mia fede profonda e incrollabile nella sacralità della vita. La vita di tutti, la mia, la tua, la sua, la nostra, la vostra, la loro. Dei musulmani in mezzo a cui sono cresciuto dibattendomi tra il bene e il male; dei cristiani che mi hanno educato a coniugare la fede e la ragione; degli ebrei che si sono inverati in me come la straordinaria metamorfosi di pacifici spiriti ingiustamente perseguitati in fiere persone giustamente risolute; di tutti gli uomini di buona volontà di cui ho scoperto il fascino della vitalità interiore che aspira ai nobili ideali della fratellanza e dell’amore. 
Degli egiziani tra i quali il destino ha voluto che nascessi con l’orgoglio di un passato sublime e la fragilità di un presente inquietante; degli italiani che ho scelto come sintesi felice del senso di umanità, a cui non intendo rinunciare, e del bene della libertà che mi sono impegnato a conquistare; dei popoli arabizzati con cui mi sono lungamente confrontato con la passione giovanile per l’ebbrezza della fraternità condivisa e la delusione adulta per il dissolvimento di un mito artefatto e deleterio; del popolo d’Israele che ho inconsciamente odiato tra le nebbie della tirannia e consapevolmente amato alla luce della democrazia; dei popoli del mondo intero che sogno di abbracciare nella realizzazione della gioia interiore e della pace universale. 

In queste pagine ho voluto raccontarvi il mio lento e sofferto percorso esistenziale dall’ideologia della menzogna, della dittatura, dell’odio, della violenza e della morte alla cultura della verità, della libertà, dell’amore, della pace e della vita. Fino a maturare il convincimento pieno che, oggi più che mai, la difesa del valore della sacralità della vita coincida con la difesa del diritto di Israele all’esistenza. Perché io posso testimoniare che nel momento in cui, nell’Egitto degli anni Cinquanta e Sessanta, si è negato il diritto di Israele all’esistenza, si è messo in moto un processo nefasto e irrefrenabile che ha coinvolto tutti coloro che vengono catalogati come “diversi”, finendo per condannarli come “nemici”. 
Si è cominciato, all’epoca di Gamal Abdel Nasser, con la criminalizzazione di Israele qualificata come “un cancro trapiantato nel cuore del mondo arabo dal colonialismo e dall’imperialismo”, che deve essere “estirpato e annientato” con la forza delle armi, promuovendo una guerra ad oltranza “fino al riscatto dell’ultimo pollice dei territori arabi occupati”. 
Subito dopo, con una indiscriminata e impietosa azione repressiva all’indomani della sconfitta degli eserciti arabi nella guerra del 5 giugno 1967, è toccato agli ebrei superstiti, anche se cittadini egiziani, accusati di essere una quinta colonna dello Stato di Israele in quanto intimamente partecipi dell’ideale sionista, infliggendo loro una sentenza capitale da eseguire in questa e in quell’altra vita, dannati all’eternità perché sarebbero al maghdub alayhim, «coloro contro cui Dio si è adirato» (Corano - 1,7). 
Si è passati, in concomitanza con il processo di islamizzazione avviato dall’alleanza tra Anwar al Sadat e i Fratelli Musulmani negli anni Settanta, con l’aggredire i cristiani copti, pur essendo gli autentici autoctoni, i discendenti degli antichi egizi che non si sono mescolati ai conquistatori dell’Arabia quando a partire dal settimo secolo imposero l’islamizzazione, perché considerati affini e sospettati di simpatizzare con la civiltà occidentale, un corpo separato che viola l’integrità della Umma, intesa come Nazione islamica, comunque da combattere e redimere perché sarebbero al-dallin, «coloro che vagano nell’errore» (Corano – 1,7). 
Quindi, con la crescita del potere religioso, culturale, sociale, politico ed economico degli integralisti e degli estremisti islamici, ci si è scagliati contro i non credenti e i musulmani eterodossi, cioè gli agnostici, i laici, i non praticanti, i semi-praticanti, i trasgressori della morale islamica, con particolare accanimento nei confronti delle donne, “l’altro” per antonomasia, da sottomettere in tutto e per tutto per ricostruire dalle fondamenta una nuova società assolutamente conforme alla sharia, la legge di Allah, che deve essere imposta con ogni mezzo. 
Infine, quando il clima di esaltazione islamica ha raggiunto il culmine generando il fenomeno del terrorismo globalizzato nel nome di Allah, si è arrivati alla demonizzazione dell’insieme della società musulmana, colpevole in modo indistinto di apostasia per il semplice fatto che non è a immagine e somiglianza dei detentori dell’unico e indiscutibile “Vero islam”, ciò che si traduce nella legittimazione coranica di un massacro generalizzato dei musulmani che non fanno parte della nuova comunità purificata e integerrima dei servi e degli adoratori di Allah, ispirata esclusivamente al modello di società delle tribù beduine ai tempi di Maometto. 

Proprio perché sono stato testimone di un graduale e irrefrenabile processo di involuzione della religione, della cultura e dei costumi, partecipe in un primo tempo di un islam percepito a misura d’uomo e rispettoso della laicità delle istituzioni e, successivamente, spettatore di un islam sempre più repressivo sul piano dei diritti umani e invasivo della sfera pubblica, ho potuto rilevare la dimensione essenzialmente ideologica del degrado etico che, nel nome dell’islam, è alla fine  precipitato nel nichilismo, ossia nella negazione dei valori comuni, in particolar modo del valore supremo della vita. 
Ed è a quel punto, quando si è caduti nel baratro etico che viola la sacralità della vita ed eleva la morte violenta propria e altrui a valore spirituale supremo, santificando il terrorista suicida alla stregua di un “martire”, che ho compreso l’equazione più importante dell’umanità: la sacralità della vita o vale per tutti o non vale per nessuno. Ed è quando ho constatato che il ciclo delle barbarie scatenato dai monopolisti della Verità, auto-eletti ad incarnazione del Verbo di Allah mentre lui stesso si è limitato umilmente a “incartarsi” nel Corano, è sfociato nella negazione del diritto alla vita dei credenti nello stesso Dio, che ho capito che per porre fine a questa deleteria spirale di violenze bisognava ripartire dal punto d’inizio. Ovvero dal riconoscimento del diritto d’Israele all’esistenza. 

Ho preso atto che nel momento in cui i musulmani hanno infierito contro Israele, hanno scatenato un perverso e implacabile effetto boomerang che si sta ritorcendo contro loro stessi, con il rischio del loro auto-annientamento fisico e civile, dopo aver colmato la fossa mortale del nichilismo dei cadaveri umani e nel decadimento etico degli israeliani, degli ebrei, dei cristiani, dei non credenti, dei musulmani eterodossi e infine di tutti i musulmani.  
Ho così maturato la certezza che per salvaguardare il diritto alla vita di tutti quanti noi, si debba principalmente salvaguardare il diritto alla vita di Israele. Una certezza che si è consolidata sempre più grazie alla sincera amicizia con tanti ebrei italiani e diversi israeliani. Proprio la scoperta del sentimento di fraternità per il tuo simile infrange definitivamente ogni pregiudizio e te lo fa amare per quello che è, così come ciascuno di noi ama se stesso per ciò che è. 
È la stessa esperienza della nostra storia contemporanea che ci insegna che, così come l’ideologia della morte poggia principalmente sull’antiebraismo, sull’antisionismo e sull’anti-israelismo, il fulcro della cultura della vita risiede inequivocabilmente nel rispetto del diritto alla vita degli ebrei, nella legittimazione dell’ideale del sionismo e nel riconoscimento del diritto di Israele all’esistenza. Ecco perché Israele emerge come un valore da difendere e da diffondere, Israele diventa il parametro etico che segna la linea di confine tra gli amanti della cultura della vita e gli apologeti dell’ideologia della morte, Israele si afferma come il discrimine tra la civiltà e le barbarie. 


Cari amici, andiamo avanti sulla retta via a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l'aiuto del Signore insieme ce la faremo a realizzare il miracolo per far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l'Italia.

Magdi Cristiano Allam
Fondatore della Comunità “Casa della Civiltà”

Sabato 27 gennaio 2024 

Chi fosse interessato ad aderire alla Casa della Civiltà, “Associazione di Comunità locali - Per l'Italia nostra amata Patria”, a condividere il successo della missione per essere pienamente noi stessi dentro casa nostra, elevare l'amata Italia nel Paese numero 1 al Mondo per la qualità della vita, può farlo sottoscrivendo la nostra Proposta e compilando il Modulo di adesione presenti nel nostro sito www.casadellacivilta.com

Postato il 27/01/2024 09:09:24 in Ali di Libertà di Magdi Cristiano Allam