Un corteo di solidarietà ha sfilato ieri per le vie del centro, partendo da corso Valdocco.
(www.nuovasocieta.it) - Un corteo contro la violenza e a favore della libertà.
Un corteo per l'egiziano Sherif Azer, rappresentante della comunità cristiana copta di Torino, che ieri per la seconda volta è stato aggredito. Colpito nuovamente a calci e pugni perché ha riconosciuto uno dei dieci musulmani che dieci giorni fa lo avevano brutalmente malmenato davanti al bar vicino al suo ufficio.
Ieri la stessa scena: Sherif ha subito la stessa violenza a Porta Palazzo.
«Ero appena uscito dalla banca e ho riconosciuto uno dei mie aggressori - racconta - L'ho fermato con uno spintone. Lui voleva scappare. In un attimo sono arrivate altre tre persone e mi hanno aggredito».
Sherif è riuscito a salvarsi perché si è divincolato ed è corso verso un taxi. Lì vicino c'erano dei poliziotti che accortisi di quanto stava accadendo sono intervenuti. «Se non fossero intervenuti – dice - mi avrebbero ammazzato».
E ieri sera la città ha risposto. Una manifestazione, organizzato dall'associazione di Magdi Cristiano Allam, per dire basta alla violenza e per ribadire il diritto di ogni persona alla libertà di espressione. Anche quella religiosa.

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