Manifestazione cristiana contro l'Islam in corso Valdocco, Due aggressioni a Sherif Azer a Porta Palazzo
„Ieri sera un centinaio di persone hanno manifestato per le vie del centro per chiedere solidarietà all'egiziano aggredito a Porta Palazzo

Due aggressioni nello spazio di cinque giorni, l’ultima ieri mattina all’uscita da una banca San Paolo quando due uomini lo hanno aspettato e minacciato. Prima di passare dalle parole ai fatti. Sherif Azer, cittadino italiano nonché cristiano copto nato in Egitto, è diventato la vittima del mondo islamico che gravita attorno alla zona di Porta Palazzo. Sherif in quanto rappresentante della comunità cristiana copta di Torino e vice-presidente dell'associazione “Salviamo i cristiani” è stato aggredito e tratto in salvo da alcuni militari che da ventiquattro ore stanno indagando sul caso. Motivi sufficienti a scatenare la protesta di un quartiere che non vuole piegare la testa alle minacce e che ieri sera si è dato appuntamento al Rondò della Forca, all’angolo con corso Valdocco, per dare il via ad un corteo pacifico nel nome di Sherif.

Una manifestazione di solidarietà contro la violenza islamica e in favore della legalità a Porta Palazzo voluta, oltre che dalla vittima di questa storia, anche dal parlamentare europeo e presidente di “Io amo l'Italia” Magdi Cristiano Allam. Allam, proprio ieri sera, ha lanciato un appello chiedendo allo Stato di assicurare una protezione a Sherif Azer in quanto simbolo della libertà religiosa e della difesa della civiltà cristiana dell'Italia. Sherif, infatti, non osserva il Ramadam e il digiuno islamico e questo è bastato per attirarsi le antipatie di tutto il mondo islamico che vedono in lui una sorta di traditore. “Non chiniamo la testa a questi soprusi – ha commentato l’onorevole -. A Porta Palazzo, come in ogni altro posto d’Italia, tutti hanno diritto di pregare per il Dio in cui credono. Questo genere di rappresaglie non sono tollerabili”.

Dello stesso avviso anche Sherif Azer. “Chi non è islamico è visto come un venduto – spiega l’uomo -. Io non posso nemmeno portare il crocifisso altrimenti rischio le botte. Questo è terrorismo, un cancro che Torino deve combattere”. Al corteo che ha attraversato tutto il centro hanno partecipato anche numerosi politici. Dall’assessore alle Periferie Ilda Curti passando per il capogruppo di FdI in Comune di Torino Maurizio Marrone, il vicepresidente del Pdl cittadino Silvio Magliano e i consiglieri regionali Augusta Montaruli e Giampiero Leo

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