I popoli camminano, non corrono: perché se corrono cadono ben presto. Inizialmente, tanti cittadini dei vari Stati europei avevano un’idea romantica, vaga e perciò positiva della UE; nel tempo, questo sostegno e ottimismo preconcetti e acritici sono svaniti.

La massiccia burocratizzazione – centralizzazione europeista, l’arroganza della burocrazia europea, la mancanza di rispetto per l’indipendenza, la storia, la cultura degli Stati nazionali, hanno distrutto la fiducia nel progetto, già di per sé utopistico e smisurato. Dobbiamo ammettere che tanti tra noi hanno perduto troppo tempo prima d’arrivare a riconoscere la vera natura folle e criminale del progetto europeo; e si deve deplorare che molti altri tra noi siano ancora indifferenti, e che i politici ovviamente tacciano ancorché consapevoli.

La grande domanda è se la “ue” sia il problema o la soluzione alla presente crisi. La “moneta unica” ha mostrato la sua reale inconsistenza e chiunque abbia un po’ di raziocinio vede che l’unificazione valutaria è stata un colossale e storico fallimento. Un fallimento che può trascinarci ad altre tremende, fatali conseguenze per la nostra civiltà di fronte al mondo. Una cosa, e una sola, potrebbe salvare l’euro, ed è una molto più completa integrazione fra i Paesi europei = una politica finanziaria comune, la emissione di moneta “a credito e non a debito”, una comune emissione di debito pubblico, la volontà di pagare gli enormi trasferimenti (necessari) dai Paesi ricchi ai poveri, o più precisamente, dalla Germania agli altri stati membri.

Questa sarebbe la rotta teoricamente possibile; ma non è attuabile, poiché non è nelle reali intenzioni degli eurocrati. È venuto il momento di avvertire gli europei onde comprendano che se la Commissione Europea e i suoi occulti organizzatori avranno quel maggiore potere che bramano -e che sono sul punto di conquistare- le reali conseguenze di questa avventura non saranno certo un miglioramento generale per i Cittadini Italiani, anzi.

Più tasse e più povertà. Ci sarebbe un sistema di tassazione uniforme, e di livello molto più alto di oggi. La UE avrà il potere di tassazione diretta, e il gettito andrà direttamente alla “Commissione Europea” e al bilancio UE. Ci saranno barriere contro coloro che volessero uscire dalla UE.

Ci sarà più povertà in una quantità di “regioni” che un tempo si chiamavano Spagna, Italia, Grecia ed altre. Grandi e crescenti poteri saranno concentrati nelle mani dei tedeschi (e dei francesi, per il loro sostegno al progetto). Gli Stati nazionali non avranno alcun diritto di veto, e i piccoli Stati avranno ben poca influenza.

Stagnazione economica. Tutta la UE soffrirà di stagnazione economica. Il settore finanziario si sposterà in USA, Cina, Hong Kong e Singapore. Tanti giovani di talento e con alta istruzione se ne andranno. In compenso, la UE sarà la guida mondiale in attività irrazionali e simboliche: “le più basse emissioni di CO2” le aziende “verdi”, il “fotovoltaico” e altre idee costose ed economicamente perdenti, anzi fallimentari.

Si deprimerà sempre più la libertà d’espressione e di critica e si perseguiranno atteggiamenti “devianti e antisociali” come i richiami alla libertà nazionale, lo scetticismo sui “progetti climatici” o il biasimo per malintesi “diritti sociali” e per il “multiculturalismo”, e così via. La ipocrisia della “political correctness” raggiungerà vertici mai visti in altri Paesi del mondo.

Sul piano internazionale, la UE sarà un attore debolissimo con poca credibilità e poco rispettato, dovrà obbedire alle grandi nazioni creditrici, in quanto l’Unione dipenderà fortemente da esse. Nelle Nazioni Unite, la UE cercherà la collaborazione del terzo mondo siccome i Paesi liberi la terranno a distanza. E in questo si lascerà condizionare fortemente dalle due più potenti e aggressive nazioni islamiche.

Possiamo noi permettere che ciò accada? I Cittadini di Stati già un tempo sovrani faranno la scelta giusta (ossia il rifiuto del folle e criminale progetto europeista/eurocratico) quando avranno chiaro fra quali alternative scegliere: sovranità o servaggio. È tempo di far capire bene agli Italiani quali sono gli esiti futuri probabili della “ue” col rischio che probabilmente tra non molto perderanno la possibilità di decidere da sé il loro destino. E l’imperativo del momento è obbligare i politici a chiedere il parere diretto dei Cittadini. Se riusciremo a fermare la pretesa europeista/eurocratica usciremo dalla mefitica palude chiamata “Unione Europea” (metastasi della Unione Sovietica) nella sua forma attuale e riprenderemo la nostra Libertà. Viva l’Italia !