I musulmani (o islamici) non sono radicalizzati da povertà, ignoranza, ozio, discriminazione, razzismo (cosa c’entra il “razzismo” con l’islam?) o mancanza di integrazione. Come invece millantano i santoni / pagliacci del progressismo-multiculturalismo-relativismo autolesionista diffusi come le ortiche in tutti i Paesi dell’Occidente.
I musulmani (o islamici) sono radicalizzati dall’islam, niente altro. E’ nella loro natura.
E ribadisco: esistono soltanto DUE categorie di islamici:
gli “islamici-veri” = coloro che mettono in pratica le prescrizioni coraniche;
gli “islamici-falsi” = coloro che non mettono in pratica le prescrizioni coraniche.
Altre definizioni degli islamici sono solo manipolazione del linguaggio. Ricercare la verità dai fatti.

Ruhollah Mousavi-Khomeini era un insegnante e intellettuale-umanista di talento, formatosi sin da giovane età alla scuola coranica dei più dotti esegeti della corrente islamo-sciita iraniana;
Osama Bin Laden era un ricchissimo studente borghese, rampollo di una famiglia appartenente all’alta società ortodossa saudita, religiosamente devoto islamico;
Ayman al-Zawahiri è un medico e scrittore poliglotta, appartenente a nota famiglia dell’alta borghesia egiziana;
Abu Musab al-Zarqawi era di modesta famiglia giordana, lavorò nel commercio e fu un tenace autodidatta in letteratura islamica;
Abu Bakr al-Baghdadi è un laureato in legge islamica, specializzato in economia, nato in una famiglia irachena benestante.
[ Che ne dite? Hanno tutti quelli “frainteso” il Corano? E come si sono comportati? ]

Il che conferma la già dimostrata “eziologia” (origine) delle religioni / ideologie violente (o rivoluzionarie): esse nascono o per lo meno vengono accolte ed esaltate essenzialmente nella mente dei “borghesi” non già in quella dei “proletari”. Lo ripetiamo da tempo.
Lo conferma, tra gli altri, una ricerca di Marion van San, Senior Researcher presso RISBO, un istituto olandese indipendente di ricerca, attivo nel campo della formazione e della sociologia, affiliato alla Facoltà di Scienze Sociali presso l’Università Erasmus di Rotterdam e consulente, tra l’altro, della maledetta “u.e.” e di vari enti pubblici. E voi tromboni progressisti non potrete respingere quello che dice una esperta di Scienze Sociali pure consulente della “u.e.”, giusto?
Dal 2009, il suo gruppo ha condotto studi etnografici su famiglie di giovani immigrati. Secondo la ricerca, i giovani immigrati, di seconda e terza generazione, che lasciano i paesi europei per la Siria, non sono vittime di una società che non li accetta, e che non offre loro opportunità sufficienti.
Il contrario: più sono apparentemente “integrati” e concretamente benestanti, più diventano estremisti invasati. Andate a vedere cosa ha pubblicato RISBO sulla Rete Informatica.

L’islam-vero, e non sorprende, imita vagamente il percorso compiuto dal terrorismo “rosso” europeo del secolo scorso, ma con la variante (oltre ad essere esogeno, a differenza del comunismo, endogeno) che è più diffuso, più feroce, e colpisce alla cieca;
ma possiamo affrontarlo per eliminarlo anche con tre tattiche relativamente semplici:
- bloccando la ulteriore immigrazione di islamici;
- interdicendo la “islamizzazione” a casa nostra, cioè esigendo severamente dai musulmani già presenti (inclusi i “convertiti” nostrani, anzi, proprio loro sono particolarmente pericolosi siccome spesso animati dall’ulteriore mefitico “zelo del neofita”) il rispetto della nostra Legge, eliminando certi privilegi talvolta avventatamente già concessi loro, e tenendoli costantemente sotto controllo da parte delle Forze dell’Ordine;
- insegnando nelle scuole pubbliche le inconciliabili differenze tra la Società moderna e l’ “islam” (vero) pietrificato nella sua primitiva, oscena, aggressiva barbarie;

Pertanto, quelli che dicono “dobbiamo dargli la cittadinanza per non farli sentire esclusi, sennò si radicalizzano e ci sparano”, non solo sono eticamente turpi, sono anche praticamente idioti: questo, lungi dall’evitare che si “radicalizzino”, li incoraggerà e renderà loro ancora più facile colpirci.
Tra l’altro, ci sarà sempre più “Eurabia”, e sempre più dimostrazione dei danni sconvolgenti del folle istituto dello “Ius Soli”.
Recentemente, tra gli aspiranti terroristi bloccati in Turchia (e rispediti a “casa”) mentre stavano per raggiungere la Siria –per combattere con l’ISIS– anche un “britannico” studente di sociologia presso l’Università di Manchester, Waheed Ahmed, figlio ventiduenne di Shakil Ahmed, medico, assessore laburista intimo di Edward S. Miliband (un altro borghese, violinista, giornalista, e ovviamente “progressista”, alto esponente del partito laburista = partito notoriamente “de sinistra” alleato del PD in “u.e.”…guarda caso!) che rappresenta il Labour Party al Rochdale Borough Council. 

Sono tra noi. Infiltrati nella società o, talvolta, da essa generati. E uno dei fatti assurdi è che invece di lasciarli partire (facendo sì che mai ritornino), li blocchino alle nostre frontiere: ma nella direzione di marcia sbagliata. Quando tornano, anziché respingerli revocando loro la cittadinanza causa “alto tradimento”, li accolgono. Dobbiamo caso mai interdire loro l’ingresso, o il ritorno. Non già l’uscita.

Sono proposte da “Stato di Polizia”? Può darsi. Tuttavia preferisco vivere in uno Stato con Forze dell’Ordine efficienti, severe, patriottiche, piuttosto che in uno Stato degenerato forse irreversibilmente nella barbarie islamica a-nazionale. E sarà meglio che in Italia i musulmani, comunque, mai vengano assunti tra i ranghi delle Forze dell’Ordine.