Cari amici, In soli tre giorni, mercoledì, giovedì e venerdì della scorsa settimana sono morti circa 700 clandestini di fronte alle coste libiche mentre tentavano di raggiungere l'Italia a bordo di imbarcazioni fatiscenti che sono affondate. Il dato viene comunicato dall'Alto Commissariato per i Rifugiati delle Nazioni Unite. Contemporaneamente sono stati tratti in salvo circa 13 mila clandestini.

Eppure ieri Papa Francesco ha nuovamente insistito per continuare ad accogliere i clandestini dicendo che "sono in pericolo, non un pericolo”.

Eppure il capo del Governo Matteo Renzi ripete che non si tratta né di una invasione né di un'emergenza: "Salviamo quante più vite umane possibili, sapendo che non c’è nessuna invasione: i numeri sono sempre gli stessi, più o meno. Quello che un po' stride, e talvolta mi sembra meschino, è l’atteggiamento di chi grida e urla. Di chi usa sui media, e non solo, parole come: sistema al collasso, emergenza, invasione. I numeri nella percezione mediatica sembrano molto più grandi. Ma sono in media con il passato e non superiori a altri Paesi".

Eppure per il ministro dell'Interno Alfano la situazione è normale: "I numeri sono analoghi a quelli dello scorso anno. Ma la fatica dell'accoglienza sta nel fatto che sono arrivati così tanti in pochissimi giorni".

Eppure il Presidente della Camera Laura Boldrini dice che colpa è nostra e spetta a noi fare di più affinché i clandestini stiano meglio: "Non è un' invasione, non è un fenomeno inaspettato. Fino a che ci saranno guerre e violazioni dei diritti umani ci saranno fughe. Ogni volta che si chiude una strada se ne apre un'altra. Bisogna impegnarsi di più nella soluzione dei conflitti e bisogna dare prospettive di vita in loco a queste persone. Per questo è necessario un nuovo piano Marshall".

Cari amici, se 700 morti in 3 giorni denunciati dalle Nazioni Unite non solo non portano a capire che bisogna bloccare questo infame traffico di esseri umani, ma coloro che ci governano ci dicono che dobbiamo accoglierne sempre di più, vuol dire che siamo governati da chi non solo non vuole del bene ma vuole del male agli altri e a noi stessi. In questo caso non abbiamo solo il diritto di denunciare chi ci vuole del male, ma abbiamo il dovere di ribellarci.