Il terrorista islamico diciottenne Abdoullah Abuyezidvich Anzorov, cittadino ceceno residente in Francia con lo status di rifugiato, dopo aver decapitato lo scorso venerdì 16 ottobre Samuel Paty, professore di Storia, Geografia, Educazione civica e morale presso la scuola di Bois d'Aulne di Conflans-Saint-Honorine, vicino Parigi, colpevole di aver mostrato in aula le vignette su Maometto pubblicate da Charlie Hebdo in una lezione sulla libertà d’espressione, fotografò la testa mozzata e la pubblicò sul suo profilo Twitter,  con questa rivendicazione: “In nome di Allah": "da Abdoullah servitore di Allah, a Macron, capo degli infedeli, ho giustiziato uno dei tuoi cani dell'inferno che ha osato offendere Maometto. Calma i suoi simili prima che non vi venga inflitto un duro castigo". Poi urlando “Allah Akbar”, Allah è il più grande, affrontò i poliziotti ricercando la morte da “martire” per poter aver garantito l’accesso al Paradiso islamico.

Il terrorista islamico che domenica scorsa 18 ottobre ha divelto violentemente la croce principale sulla facciata della Chiesa Battista Chadwell Heath a Romford, sobborgo nord-orientale di Londra, arrestato dalla Polizia ma di cui non è stata ancora resa nota l’identità, anch’egli visibilmente giovane e che dall’aspetto e dalle poche parole che ha pronunciato potrebbe essere un marocchino o algerino, ha anche lui voluto farsi riprendere per testimoniare un atto criminale che è assolutamente conforme alla prescrizione dell’iconoclastia contenuta nel Corano e praticata da Maometto. Nel caso specifico la croce, simbolo del cristianesimo, è condannato dall’islam come religione politeista per la fede nella Trinità.

Cari amici, anche se si tratta di fatti sostanzialmente diversi, la decapitazione di un “miscredente blasfemo” e la rimozione di una croce dalla facciata di una chiesa, il fatto che si tratti in entrambi i casi di attentati terroristici islamici perpetrati in Europa, la determinazione a rivendicarli e a diffonderli attraverso le immagini, ci confermano che sono atti efferati maturati in un contesto dove i terroristi islamici si considerano a tal punto forti da scegliere di sfidarci apertamente dentro casa nostra, così come ci considerano a tal punto deboli da essere incapaci di sconfiggere la realtà dell’islam militante radicato in Europa di cui loro sono solo la punta dell’iceberg. L’iceberg, la radice del male, è l’islam che si sostanzia di ciò che Allah prescrive nel Corano e di ciò che ha detto e ha fatto Maometto. Nell’assoluto rispetto dei musulmani autenticamente moderati che rispettano le leggi laiche dello Stato di diritto, che ottemperano alle regole della civile convivenza, che condividono i valori che sostanziano la nostra civiltà, se vogliamo salvaguardare la nostra civiltà che si fonda e legittima la sacralità della vita di tutti, la pari dignità tra uomo e donna, la libertà di scelta individuale, dobbiamo avere l’onestà intellettuale e il coraggio umano di mettere fuori legge l’islam come religione dentro casa nostra. Dobbiamo farlo ora. Siamo in guerra, una guerra scatenata dall’islam che da 1400 anni mira a sottomettere anche l’Europa. E in guerra o si combatte per vincere o finiremo per essere sconfitti e sottomessi alla tirannia dell’islam.