A sorpresa la Banca Centrale Europea critica l’Italia per l’iniziativa del “cashback” finalizzata a incentivare i pagamenti con la carta di credito e l’Italia risponde che la critica è infondata e che proseguirà nella strategia di digitalizzazione delle transazioni finanziarie. La virtualizzazione della moneta consentirà il riciclaggio della valuta speculativa e spianerà l’affermazione del Nuovo Ordine Mondiale. Dobbiamo mobilitarci e aggregarci per salvaguardare la nostra Italia, la nostra umanità e la nostra civiltà.

Buona domenica amici. L’Agi, Agenzia Giornalistica Italia, il 18 dicembre ha reso noto che la Bce (Banca Centrale Europea) ha inviato una lettera al Governo italiano in cui critica l’introduzione del programma noto come “cashback” per incentivare i pagamenti elettronici, sostenendo che “appare una misura sproporzionata alla luce del potenziale effetto negativo che potrebbe avere sul contante, compromettendo l'approccio neutrale verso i vari mezzi di pagamento disponibili”. 

La Bce critica specificatamente il Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri per non essersi consultato con la Bce: “La Bce apprezzerebbe che le autorità italiane tenessero in debita considerazione i rilievi che precedono adempiendo in futuro al proprio obbligo di consultare la Bce”.

La lettera della Bce è firmata da Yves Mersch, Membro del Comitato esecutivo e Vice-Presidente del Consiglio di vigilanza della Bce, Ex Governatore della Banca Centrale del Lussemburgo. 

Ebbene, sempre secondo l’Agi, la risposta del ministro dell’Economia Gualtieri è stata di rifiuto della critica della Bce perché Yves Mersch non rappresenterebbe tutta la Bce. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha sostenuto che le posizioni di Mersch in materia “sono note ed esprimono una corrente d’opinione tradizionale, sempre meno rilevante all’interno della Bce e nel contesto europeo, dove invece è molto forte e incisivo l’impegno per modernizzare il sistema finanziario e per una maggiore diffusione dei pagamenti digitali". Sempre secondo il Ministero dell’Economia e delle Finanze “ i rilievi formali espressi da Mersh non appaiono peraltro fondati, in quanto il cashback italiano non limita minimamente l’utilizzo del contante né penalizza chi lo usa, ma tende unicamente a incentivare gli strumenti di pagamento elettronici”.

Il nostro Ministero dell’Economia e delle Finanze conclude sia escludendo un passo indietro nella strategia del “cashback”, affermando che la lettera della Bce “non desta né preoccupazione né ripensamenti rispetto all’iniziativa del Governo italiano"; sia screditando di fatto Mersch affermando che i suoi rilievi critici “hanno infatti un carattere puramente formale e sono per loro natura non vincolanti". 

Infine il nostro Ministero dell’Economia e delle Finanze sostiene la strategia del “cashback” evidenziando che ha come finalità “di favorire la digitalizzazione del paese, aumentare il livello di sicurezza negli esercizi pubblici e favorire il rispetto delle norme fiscali”. Concretamente significa eliminare il contante dalla circolazione, assicurare che i pubblici esercenti emettano la ricevuta, porre fine all’evasione fiscale.

Siamo di fronte a un fatto inedito nel rapporto tra la Bce e l’Italia. A fronte della condanna da parte della Bce della strategia del “cashback” definita “misura sproporzionata” e della esplicita richiesta di “adempiere in futuro al proprio obbligo di consultare la Bce”, l’Italia condanna la richiesta della Bce qualificandola come infondata e discredita il firmatario della lettera della Bce, Yves Mersch, sostenendo che rappresenta “una corrente d’opinione tradizionale, sempre meno rilevante all’interno della Bce e nel contesto europeo”.

Sorge necessariamente la domanda: è possibile che la Bce consenta a un Membro del Comitato esecutivo e Vice-Presidente del Consiglio di vigilanza, di firmare e inviare a nome della Bce una lettera ufficiale all’Italia come Stato in cui lo si condanna per una iniziativa intrapresa e si esige il rispetto del “proprio obbligo di consultare la Bce”?

Dalla risposta del Ministero dell’Economia e delle Finanze sembra che la Bce sia divisa al proprio interno tra correnti quasi fosse un’istituzione lottizzata sul piano ideologico e politico, in cui Yves Mersch rappresenterebbe “una corrente d’opinione tradizionale”, favorevole al mantenimento del contante, mentre ci sarebbe una corrente maggioritaria favorevole a “modernizzare il sistema finanziario e per una maggiore diffusione dei pagamenti digitali". È evidente che se Yves Mersch avesse agito in modo arbitrario dovrebbe essere sconfessato e allontanato dalla Bce. 

Cari amici tocchiamo con mano il fatto che la sovranità nazionale dell’Italia viene meno di fronte allo strapotere della Bce e dell’Unione Europea. Ma soprattutto prendiamo atto che sta prevalendo la strategia di eliminazione del contante dalla circolazione per imporre il monopolio della moneta virtuale attraverso la digitalizzazione delle transazioni finanziarie, ovvero l’obbligatorietà dell’uso della carta di credito per tutti i pagamenti. Questa strategia sfocerà di fatto in un’unica valuta virtuale globalizzata, unificando la moneta espressione dell’economia reale che produce beni e servizi con la moneta espressione della speculazione finanziaria. Considerando che nel 2018 secondo uno studio della Banca d’Italia l’ammontare dei titoli derivati, moneta virtuale di natura speculativa, era pari a 33 volte il Pil (Prodotto interno lordo) di tutti gli Stati del mondo, la digitalizzazione finanziaria di fatto consentirà il più grande riciclaggio della moneta virtuale speculativa qualificata come “titoli tossici” e “titoli spazzatura”. La verità è che la virtualizzazione della moneta e la digitalizzazione delle transazioni finanziarie sono il fondamento su cui si sta imponendo il Nuovo Ordine Mondiale assoggettato alla grande finanza speculativa globalizzata trainato dal regime capital-comunista della Cina, che opera per l’eliminazione degli Stati nazionali sovrani e per lo scardinamento delle civiltà localistiche, trasformandoci antropologicamente da persone depositarie di valori e ideali in semplici strumenti di produzione e di consumo della materialità al più basso costo possibile. 

Noi dobbiamo mobilitarci ed aggregarci su un fronte culturale e civile per acquisire e diffondere una corretta rappresentazione della realtà, recuperare i valori che ci fortificano dentro, individuare la prospettiva che si traduca nel riscatto della sovranità nazionale dell’Italia, nel miglioramento della qualità di vita degli italiani, nella rinascita della nostra civiltà laica e liberale dalle radici ebraico-cristiane, greco-romane, umaniste e illuministe. Andiamo avanti forti di verità e con il coraggio della libertà. Insieme ce la faremo.