Cari amici, Ranieri Guerra, vice-Direttore delle Iniziative strategiche dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, ha messo a confronto l'attuale pandemia di Sars-Cov-2 con quella del 1918 conosciuta come «la Spagnola», per lanciare l'allarme rosso: «L'andamento dell'epidemia di oggi è previsto e prevedibile. La Spagnola ebbe un'evoluzione dello stesso tipo: andò giù in estate per riprendersi ferocemente a settembre e ottobre, facendo 50 milioni di morti durante la seconda ondata. È quello che dobbiamo evitare».
Ebbene mi domando come si possa su un piano logico e scientifico mettere sullo stesso piano due realtà diverse in contesti radicalmente diversi. 
Nel 1918 la popolazione mondiale era di circa 2 miliardi di persone, il virus infettò circa 500 milioni di persone e fece circa 50 milioni di morti. Oggi la popolazione mondiale è di circa 7,7 miliardi di persone, il virus ha finora contagiato 9,6 milioni di persone e ufficialmente i morti sono 491.115. 
La pandemia del 1918 fu causata da un virus influenzale H1N1 di origine aviaria. L'attuale pandemia da Sars-Cov-2 è un ceppo virale della sottofamiglia dei Coronavirus, che provocano sia il comune raffreddore sia malattie più gravi, come la Mers (Sindrome respiratoria mediorientale) e la Sars (Sindrome respiratoria acuta grave). In entrambe le pandemie le morti sono legate alla polmonite bilaterale interstiziale, causata dall'indebolimento del sistema immunitario. Ma nella pandemia del 1918 gran parte delle vittime erano giovani e in buone condizioni di salute. All'opposto gran parte delle vittime dell'attuale pandemia sono persone anziane con patologie pregresse, con rari casi di giovani.
Ma soprattutto nel 1918 non si sapeva che la pandemia fosse causata da un virus e la quasi totalità della comunità scientifica era convinta che la causa fosse di natura batterica. È solo nel 1933 che verrà dimostrata per la prima volta l'origine virale dell'infezione. Gli antibiotici in grado di trattare le polmoniti legate all'influenza, generalmente causate da batteri, verranno scoperti solo 10 anni dopo la pandemia del 1918. I farmaci antivirali verranno sviluppati solo nel 1963.
Gran parte delle vittime della pandemia del 1918 era la popolazione che non aveva accesso alle cure mediche, soffriva di malnutrizione, risiedeva nelle periferie disagiate, in case prive di servizi sanitari e senza una cultura dell'igiene personale. All'epoca solo le classi agiate avevano accesso alle cure mediche. Oggi in Europa tutti i cittadini e i residenti colpiti dal virus hanno potuto beneficiare dell'assistenza sanitaria pubblica.
Nel 1918, anno conclusivo della Prima Guerra mondiale, la comunicazione tra gli Stati colpiti dalla pandemia era inesistente. Oggi possiamo beneficiare di una comunicazione tempestiva in tempo reale a livello mondiale, con il contributo dell'Organizzazione Mondiale della Sanità che non c'era nel 1918 e opera dal 1948. 

Allora domando: assodato che è totalmente infondato sul piano logico e scientifico mettere sullo stesso piano la pandemia del 1918 e quella attuale, com'è possibile che un alto responsabile dell'Organizzazione Mondiale della Sanità lo faccia e arrivi a suonare l'allerta rossa ammonendoci che alla fine dell'estate potremmo avere 50 milioni di morti nel mondo? 
Mi domando com'è possibile che veri o presunti scienziati del cosiddetto «Comitato tecnico-scientifico» costituito dal Governo avessero ad aprile previsto che, qualora si fosse consentito la riapertura delle attività produttive, a fine giugno avremmo avuto 151.231 ammalati gravi in terapia intensiva e a fine anno sarebbero schizzati a 430.866? Com'è possibile che queste previsioni totalmente sbagliate siano state fatte proprie e utilizzate per motivare il rallentamento del ritorno alla vita normale dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte? Ieri, 26 giugno, i malati di Sars-Cov-2 ricoverati in terapia intensiva erano 105 in tutt'Italia. 

Cari amici, fino a quando si consentirà a questi veri o presunti scienziati di diffondere un terrorismo psicologico senza alcun fondamento logico e scientifico? Chi pagherà il conto della catastrofe economica e sociale conseguente a una disastrosa gestione politica della pandemia? Chi risarcirà le centinaia di migliaia di micro e piccole imprese condannate a chiudere? Chi ridarà una sicurezza economica ai milioni di nuovi poveri? Chi restituirà la fiducia in se stessi e nel prossimo e più in generale la voglia di vivere a milioni di italiani che hanno interiorizzato l'incubo dell'untore e la paura della morte?  È ora di dire basta. È ora di riprenderci il diritto alla vita facendo prevalere il sano e legittimo amor proprio, affrancandoci da tutti coloro che stanno spregiudicatamente strumentalizzando un'epidemia per imporre una dittatura sanitaria, che si affianca alla dittatura finanziaria già presente e alla dittatura informatica che suggellerà il compimento del loro Nuovo Ordine Mondiale.