Cari amici, auguro a tutti noi un 2020 colmo di salute, serenità e successo. Di salute sia fisica sia mentale. Ci dicono che circa 250 mila italiani, tra cui ci sono anch’io, sono stati colpiti dall’influenza che li ha costretti a curarsi per recuperare la salute fisica. Ma non ci dicono che circa 46 milioni di italiani sono affetti da un’influenza più grave, estremamente contagiosa e per la quale non esiste un vaccino che la prevenga con certezza: la “denuncite”. Si tratta di una malattia che ha colpito la mente e si è diffusa con una rapidità senza precedenti, al punto che la “denuncite” è diventata il fenomeno sociale più diffuso tra gli italiani dopo il tifo per il gioco del calcio. In Italia tutti denunciano tutti, tutti riversano sugli altri le responsabilità di tutto ciò che non va. La politica è diventata un tutt’uno con la denuncia. Il politico di successo è colui che è più bravo nel denunciare i suoi antagonisti. I giornali e le televisioni danno la caccia alle notizie di denuncia. I cittadini si sfogano sui mezzi di comunicazione virtuali denunciando chi la pensa diversamente. Persino il Papa incentra le sue prediche sulla denuncia.

La denuncia è diventata la principale malattia mentale e la più grave devianza sociale perché è fine a se stessa. Si denuncia per denunciare. La “denuncite” si rivela un comportamento auto-lesionista sul piano personale e distruttivo sul piano sociale. 

Ebbene cari amici il mio augurio è che il 2020 oltre a donarci la salute fisica ci liberi dalla “denuncite”. Personalmente mi impegnerò per promuovere un percorso di formazione culturale che ci consenta di affrancarci dalla disinformazione dilagante per acquisire una corretta rappresentazione della realtà; di liberarci dalla sterile denuncia fine a se stessa per elevarci all’atteggiamento propositivo che individua non solo la causa del problema ma soprattutto la soluzione che si traduca nella costruzione di un’alternativa; di passare dalla fase del dire alla fase del fare, operando concretamente per realizzare il bene di tutti gli italiani. 

Il mio auspicio è che nel 2020 il maggior numero possibile di italiani dallo status subordinato di “gregari” si emancipino allo status autonomo di “protagonisti”. Il protagonista è colui che fa ciò che dice e ciò in cui crede, è l’artefice della propria scelta di vita in modo consapevole, convinta, determinata. Quando i circa 46 milioni di elettori saranno guariti dalla “denuncite” e diventeranno “protagonisti” della scelta di agire per il bene degli italiani, nella consapevolezza che l’Italia è la nostra casa comune e che abbiamo tutti il dovere di contribuire a salvaguardarla a prescindere dalla legittima diversità di valutazione dei fatti, allora l’Italia tornerà ad essere una grande Nazione e si affermerà come il miglior Paese al mondo per la qualità della vita.