Cari amici Buona Domenica del Signore. Una democrazia costituzionale e uno Stato di diritto rispettano la separazione dei tre poteri legislativo, esecutivo e giudiziario. All’opposto una dittatura che governa con leggi speciali e lo Stato d’emergenza reprime il potere legislativo e viola il potere giudiziario.
Ebbene, prendiamo atto che la sentenza emessa dalla Corte Suprema degli Stati Uniti il 24 giugno 2022, che ha statuito che l’aborto non è un diritto costituzionale e che, di conseguenza, ogni Stato federale ha la facoltà di legiferare autonomamente al riguardo, ha subìto una condanna netta da parte del Presidente degli Stati Uniti Joe Biden, del Presidente della Camera Nancy Pelosi, delle Nazioni Unite, del Parlamento Europeo, del Primo ministro britannico Boris Johnson, del Presidente francese Emmanuel Macron.
La Corte Suprema degli Stati Uniti è il massimo organo giudiziario della superpotenza concepita come la maggiore democrazia e il principale Stato di diritto al Mondo. Eppure a infrangere l’autonomia del potere giudiziario sono stati il massimo rappresentante del potere esecutivo e il massimo rappresentante del potere legislativo. Biden ha chiarito che non riconosce la sentenza emessa dalla Corte Suprema, definendola «un tragico errore», frutto di una «ideologia estrema». Pelosi ha ugualmente rinnegato la sentenza definendola «crudele», «scandalosa», «un insulto» per le donne.
Al di fuori degli Stati Uniti, la condanna della sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti è stata pronunciata dalle Nazioni Unite, la maggiore assise internazionale a cui aderiscono tutti gli Stati del Mondo, definendola «un colpo terribile ai diritti umani delle donne».
Il Parlamento Europeo, che è formalmente l’organo legislativo dell’Unione Europea, si è spinto a chiedere al Congresso degli Stati Uniti di approvare un progetto di legge che tuteli l'aborto a livello federale, e ha chiesto che venga inserito nella «Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea» il testo «ogni persona ha diritto all'aborto sicuro e legale». «Persona», genere neutro, non «donna», genere femminile, come se l’aborto potesse non essere correlato esclusivamente alla donna e che a restare «incinti», quindi a abortire, potessero essere anche gli uomini, biologicamente genere maschile.

Cari amici, tocchiamo con mano la deriva totale in cui versano le istituzioni dello Stato in Occidente, al punto da obbligarci a prendere atto che questo Occidente non è più una realtà ascrivibile né a una democrazia costituzionale né a uno Stato di diritto. Negli Stati Uniti i tre poteri dello Stato si scontrano e si rinnegano. L’Unione Europea, il Regno Unito e la Francia aggrediscono la sentenza emessa da un potere giudiziario di uno Stato estero, operando una indebita interferenza. Le Nazioni Unite confermano di essere una istituzione allo sbando, inutile, corrotta, asservita al potere del miglior pagatore.
In questo contesto dobbiamo riesaminare radicalmente le relazioni internazionali dell’Italia, affrancandoci da questa Unione Europea e da queste Nazioni Unite, mettendo al centro l’interesse supremo dell’Italia e il bene primario degli italiani.
Andiamo avanti a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l’aiuto del Signore insieme ce la faremo.

Magdi Cristiano Allam
Fondatore e Presidente della Comunità Casa della Civiltà

Domenica 10 luglio 2022