Cari amici buongiorno. Condivido il messaggio centrale “No Green Pass” della manifestazione indetta oggi alle ore 15 a Roma in Piazza San Giovanni. Non condivido il concepire l’insieme dei soggetti politici che vi partecipano come “Fronte del dissenso”, che si presenta come un calderone dove dentro c’è tutto e il contrario di tutto sul piano delle idee, dei valori e della prospettiva.

Il dissenso è un atto legittimo in una sana democrazia sostanziale. Le manifestazioni di protesta sono legittime in uno Stato di diritto dove il Governo, espressione della maggioranza della volontà popolare, si confronta con le istanze critiche sollevate dalla minoranza o comunque presenti in seno alla popolazione. 

Ma in un contesto in cui lo Stato di diritto è collassato sottomettendosi allo strapotere della grande finanza speculativa globalizzata; la democrazia sostanziale è inconsistente fagocitata dal consociativismo della partitocrazia; la nostra civiltà è decaduta travolta dall’ideologia del relativismo al punto che abbiamo perso la certezza e l’orgoglio di chi siamo; ebbene in questo contesto il dissenso non può essere scisso dalla proposta perché non si tratta di riformare dall’interno una istituzione che permane strutturalmente sana, ma bensì di ricostruire dalle fondamenta un nuovo modello di etica personale, di Stato, di sviluppo, di società e di civiltà.

Apprezzo coloro che dissentono contro un lasciapassare che è uno strumento di controllo sociale e di repressione della libertà personale denominato “Certificato verde digitale” o Green Pass. Ammiro le madri e i padri che sfilano in prima fila nelle manifestazioni spingendo la carrozzina dei propri neonati scandendo le parole d’ordine “Libertà”, “No Green Pass”, “Basta dittatura”.

Tuttavia questo legittimo dissenso e queste legittime manifestazioni risultano inconcludenti e frustranti se alle parole non seguono dei fatti concreti. Ebbene se il messaggio implicito nel dissenso e nella manifestazione ha di fatto come referente lo stesso Potere che ha causato il collasso dello Stato di diritto, la fine della democrazia sostanziale e la morte della nostra civiltà, è del tutto velleitario immaginare un esito positivo.

Ma allora qual è l’alternativa? Preso atto che queste seppur legittime, apprezzabili e ammirevoli manifestazioni di dissenso sono inconcludenti e frustranti, ancor di più se ci si aggrega in un’unica piazza da tutt’Italia illudendosi che i mezzi di comunicazione a diffusione nazionale le rappresenteranno in modo positivo o quantomeno imparziale, dobbiamo avere l’onestà intellettuale, la saggezza politica e il coraggio umano di intraprendere il percorso che ci consenta di passare dalla menzogna alla verità, dalla denuncia alla proposta, dalle parole ai fatti.

Si tratta di una missione di vita in cui ci impegniamo per affrancarci dalla condizione di gregari, che affida e confida in un “salvatore della Patria” a cui si delega la soluzione di tutti i problemi, per elevarci allo status di protagonisti, chi si impegna in prima persona per il successo della comune missione; in cui ci liberiamo dalla “denuncite”, che è la pandemia più grave che ci devasta interiormente avviluppandoci nella sterile spirale della denuncia fine a se stessa, per trasformarci in esseri propositivi e costruttivi; in cui soprattutto ci affranchiamo dall’idea che si possano ancora riformare dall’interno l’insieme delle istituzioni pubbliche, convergendo sulla proposta che sostanzi un’alternativa qualitativamente migliore.

Nell’augurare che la manifestazione di oggi a Roma possa avere successo nel contribuire a diffondere le ragioni per cui dobbiamo opporci al Green Pass, a prescindere dal fatto se siamo vaccinati o meno, il mio impegno continuerà sul fronte della formazione culturale, della mobilitazione civile, dell’azione politica in seno ad una comunità che converge su una piattaforma di idee, valori e prospettiva, a partire dalla sacralità della vita; la centralità della persona, della famiglia naturale e della comunità locale; la scelta dell’economia reale affidata ai micro, piccoli e medi imprenditori; il riscatto dell’Italia come Stato nazionale indipendente e sovrano; la rinascita della nostra civiltà laica e liberale dalle radici ebraico-cristiane, greco-romane, umaniste e illuministe. 

Cari amici questo mio impegno proseguirà in seno alla nuova comunità “Casa della Civiltà - Noi amiamo l’Italia”, confrontandoci e collaborando con tutti i soggetti individuali e collettivi con cui vi è una sostanziale convergenza sul piano delle idee, dei valori e della proposta. Andiamo avanti forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l’aiuto del Signore insieme ce la faremo.

Magdi Cristiano Allam 

Sabato 25 settembre 2021

 

 

 

 


 

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