Buongiorno amici. Chiunque ami l’Italia, abbia a cuore la sovranità nazionale dell’Italia, coltivi l’interesse supremo dell’Italia e persegua il bene primario degli italiani non può non riconoscersi nell’operato dell’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini denunciato per “sequestro di persona” e “abuso in atti d’ufficio” perché avrebbe “privato della libertà personale 131 migranti a bordo dell’unità navale Gregoretti della Guardia costiera italiana dalle 00:35 del 27 luglio 2019 fino al pomeriggio del 31 luglio", quando fu disposta l’autorizzazione allo sbarco nel porto di Augusta, nell’ambito di un accordo per la distribuzione dei migranti in altri cinque paesi dell’Unione Europea. L’udienza preliminare inizia oggi a Catania e potrebbe portare o al processo o all’archiviazione della richiesta di rinvio a giudizio.

Voglio innanzitutto rilevare che c’è uno stravolgimento della realtà. Quelli che enfaticamente vengono ormai ufficialmente indicati come “migranti” sono in realtà dei clandestini. Migrante è il participio presente del verbo migrare, è usato come aggettivo per indicare l’azione del migrare, ma non connota l’identità del soggetto. Si dice “uccelli migranti”. Nel nostro caso si potrebbe parlare di “persone migranti”. Ma queste persone vanno sostanziate, contestualizzate nel tempo e nello spazio. Nel diritto internazionale chiunque si introduce nello spazio territoriale di un altro Stato senza un regolare documento d’identità e un visto ufficiale d’ingresso è un clandestino. Ebbene tutti coloro che sbarcano sulle nostre coste o si introducono dalla frontiera nord-settentrionale friulana sono sprovvisti di documenti d’identità e di visto d’ingresso e sono pertanto da considerarsi clandestini. Il diritto internazionale riconosce e sanziona il reato di clandestinità. L’Italia è l’unico Stato al mondo che di fatto ha legalizzato la clandestinità al punto da vietare ai giornalisti, come prescritto dalla “Carta di Roma”, di usare la parola “clandestino” e di sostituirla con “migrante”. L’Italia è diventata l’unico Stato al mondo in cui il modo più sicuro e più vantaggioso per entrarvi è di arrivare a bordo di un gommone, un barcone o sulle navi delle Ong finanziate da miliardari globalisti che promuovono un Nuovo Ordine Mondiale senza più frontiere, eliminando gli Stati nazionali e sradicando le identità localistiche, con la prospettiva di una umanità omologata e omogeneizzata, in cui ciascuno di noi sarà ridotto a semplice strumento di produzione e di consumo della materialità al più basso prezzo possibile.

Conosco personalmente Salvini e da parlamentari europei siamo stati nello stesso Gruppo dell’Europa della Libertà e della Democrazia, indicato come “euroscettico”. L’ho apprezzato quando nel 2014 alle elezioni europee inserì nel logo della Lega Nord la scritta “Basta euro”, ma non l’ho apprezzato quando alle successive elezioni politiche del 2018 e europee del 2019 ha detto che non intende più uscire dall’euro. Non ho condiviso la sua alleanza con il M5S, pur di andare al potere, dopo essere stato eletto nella coalizione del Centrodestra. Ritengo che sia stato riprovevole aver utilizzato i diciotto mesi di permanenza al Governo per farsi una ininterrotta campagna elettorale, andando in tutt’Italia come ministro dell’Interno indossando la spilla della Lega. Chiarito ciò, non potrei non sostenere Salvini nella sua difesa dell’inviolabilità dei confini nazionali e nell’opposizione all’ingresso arbitrario dei clandestini con il raggiro semantico dell’accoglienza dei migranti.

Cari amici, non faccio parte della Lega anche se ho tantissimi amici della Lega, non ho la tessera di nessun partito anche se condivido delle iniziative promosse dai partiti con cui c’è una convergenza sul piano delle idee e dei valori. È da cittadino orgogliosamente italiano che oggi sono decisamente schierato a difesa di Salvini accusato sostanzialmente di aver salvaguardato la sovranità nazionale, ottemperando alla Costituzione e nel rispetto del diritto internazionale che contempla e sanziona il reato di clandestinità. Il procedimento contro Salvini sia l’occasione per riscattare l’Italia come Stato nazionale sovrano e indipendente, per ripristinare l’inviolabilità delle nostre frontiere, per porre fine all’illegalità dell’ingresso dei clandestini camuffati dal raggiro semantico di “migranti”, per riaffermare l’interesse supremo dell’Italia e il primato del bene degli italiani. Andiamo avanti forti di verità e con il coraggio della libertà. Insieme ce la faremo.