Cari amici buona domenica. Venerdì scorso 25 settembre i siti delle agenzie di stampa e dei giornali hanno pubblicato una polemica sollevata formalmente dal presidente dei senatori di Italia Viva Davide Faraone, che ha annunciato un'interrogazione al ministro per l'Istruzione, per un disegno ritratto in un libro di letture per la seconda elementare "Le avventure di Leo", in cui si vede un bimbo di colore che dice: “Quest'anno io vuole imparare l'italiano bene". Il Ministero dell’Istruzione ha subito formalmente chiesto spiegazioni all'Associazione Italiana Editori.

Il Gruppo Editoriale Raffaello si è subito scusato sostenendo che "non era nostra intenzione offendere" e ha annunciato che il libro "sarà modificato in sede di ristampa".

Le autrici del disegno, delle insegnanti, negano qualsiasi intento razzista e spiegano di aver rappresentato correttamente la realtà di “un bimbo da poco arrivato in Italia, quale desiderio può avere più grande di quello di imparare in fretta la lingua per poter comprendere quello che lo circonda e per poter comunicare e giocare con i nuovi amici?Vediamo tutti i giorni sui visi dei nostri bimbi questi desideri, la fatica di cogliere qualsiasi messaggio, la motivazione a farcela per essere accolti nel gruppo al pari degli altri bambini. E questo nella realtà scolastica quotidiana non fa indignare, non ci fa pensare ai cliché, quelli sì stereotipati di film e programmi di anni fa sullo 'straniero'. I bambini per fortuna non hanno stereotipi".

L’agenzia di stampa Ansa riporta il fatto riproducendo il testo che compare nella pagina Facebook dell’associazione “Educare alle differenze”, in cui si legge: “Un libro che entra in classi interculturali in cui bambine e bambini nati e cresciuti in Italia hanno colori diversi, famiglie miste, adottive, genitori che provengono da altri Paesi ma vivono qui da anni o che sono a loro volta nati e cresciuti qui. Ma anche bambini arrivati da poco che portano con sé le loro culture d'origine e che costruiscono in quelle classi nuove identità meticce fatte di incontri e reciproche contaminazioni. Bambini che continuiamo attraverso rappresentazioni come questa ad additare come stranieri, come altro rispetto a una presunta normalità italica e a scimmiottare con un linguaggio imbarazzante che sembra preso da un pessimo film degli anni Trenta".

Fin qui la cronaca del fatto. Queste sono le mie valutazioni. Prendo atto che in questa vicenda è considerato reato rappresentare correttamente la realtà di un bambino straniero che inizia a imparare la lingua italiana. Prendo atto che se la realtà viene concepita come un’offesa allo straniero, la realtà va negata e chi l’ha rappresentata deve scusarsi e deve essere sanzionato come razzista. Prendo atto che l’ideologia dominante che ispira la negazione della realtà e impone di sanzionare chi la rappresenta correttamente è l’ideologia globalista, multiculturalista, relativista. Questa ideologia vuole sostituire la “presunta normalità italica” con “nuove identità meticce”, che significa eliminare la civiltà italiana espressione dell’Italia come Stato nazionale sovrano con l’ideologia di una umanità omogeneizzata in un meticciato universale espressione del Nuovo Ordine Mondiale.

Cari amici, quarantasei anni fa arrivai in Italia da straniero immigrato per ragioni di studio perché ero affascinato dalla civiltà italiana, ho scelto di vivere in Italia e di diventare cittadino italiano perché amo l’Italia. Non voglio che la civiltà italiana venga eliminata e sostituita dall’ideologia del meticciato universale. Non voglio che l’Italia scompaia come Stato nazionale sovrano e venga fagocitata dal Nuovo Ordine Mondiale. Tutti gli stranieri che abbandonano volontariamente il proprio Paese e che scelgono di venire in Italia lo fanno perché sono consapevoli che in Italia possono vivere meglio da tutti i punti di vista. E noi italiani dobbiamo essere certi e orgogliosi di chi siamo. Non siamo una “presunta normalità italica”, ma siamo una civiltà millenaria che è stata un faro per l’umanità. Il nostro impegno deve essere di salvaguardare l’Italia e di far rinascere la nostra civiltà affinché continui ad essere per i nostri figli una casa comune con la certezza della vita, dignità e libertà.