Cari amici, come è possibile che chi difende la salvaguardia dell’Italia come Stato nazionale, ovvero rispetta il fondamento della nostra Costituzione, e di conseguenza promuove il riscatto della sovranità monetaria, legislativa, giuridica e sul piano della difesa e della sicurezza, viene criminalizzato al punto che lo stesso concetto di “sovranista” è diventato una fattispecie di reato, assimilabile al reato dell’eversione, della cospirazione, della sovversione, del colpo di stato? Come è possibile che se un partito dice di voler uscire dall’euro e dall’Unione Europea viene apertamente condannato come “nemico dell’Italia” e criminalizzato come chi vorrebbe ridurre in povertà gli italiani? E perché se un partito è piccolo riesce a rivendicare a viva voce l’uscita dell’Italia dall’euro e dall’Unione Europea, mentre se lo stesso partito diventa grande cambia radicalmente posizione e si prodiga nel rassicurare l’opinione pubblica che non vuole uscire dall’euro e dall’Unione Europea? 

Lo spunto a questa riflessione mi è data da due recenti interventi politici. Ieri alla Camera il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, intervenendo sulla riforma del Mes (Meccanismo di stabilità europea) ha detto: "Bisogna stare attenti a insinuare dubbi e paure nei cittadini italiani, tanto più che quantomeno alcune delle posizioni che si sono delineate nel corso del dibattito pubblico hanno disvelato il malcelato auspicio di portare il nostro Paese fuori dall'euro-zona o, addirittura, dall'Unione europea. Se questo è l'obiettivo allora converrebbe chiarirlo in modo esplicito, affinché il dibattito pubblico sia trasparente e i cittadini italiani possano essere informati di tutte le implicazioni che tali posizioni portano con sé".

Il 5 dicembre il Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha detto: “E' noto che Borghi e la Lega sono per l'uscita dall'euro e quindi si confermano nemici degli interessi dell'Italia, della tutela dei risparmi. Se si facesse quello che dice Borghi gli italiani perderebbero molti soldi, il valore dei loro stipendi e delle loro pensioni, verrebbe drasticamente ridotto, quindi l'Italia sarebbe un Paese molto più povero, è una ricetta fallimentare che per fortuna non incontra il favore degli italiani".

Claudio Borghi, Presidente della Commissione Bilancio alla Camera della Lega, aveva detto circa l’ipotesi di uscire dall’euro: "Se una posizione politica è condivisa da un numero sufficiente di persone, il 25/30 per cento, è vietato presentare, e rappresentare le istanze di questo 25 per cento di persone? Io penso che sia un dovere rappresentare le istanze di un 25 per cento di persone. Poi, per fare qualsiasi cosa ci vuole la maggioranza".

Il Segretario nazionale della Lega Matteo Salvini è subito intervenuto per rassicurare: : "Nessuna uscita dall'euro o dall'Europa, la Lega vuole solo fermare un governo che mette a rischio la democrazia, la sovranità e i risparmi degli italiani".

Eppure Salvini alle elezioni europee del 2014, quando la Lega aveva meno del 5 per cento dei consensi, aveva sostituito il logo della Lega con la scritta “Basta Euro”, proponendosi come il soggetto politico italiano che rivendica principalmente l’uscita dell’Italia dall’euro. Alle elezioni europee del 2019, quando la Lega si è aggiudicata il 34 per cento dei consensi, Salvini ha chiarito che la Lega non vuole più l’uscita dell’Italia né dall’euro né dall’Unione Europea, ma mira esclusivamente a riformarla dall’interno.

Anche Fratelli d’Italia alle elezioni europee del 2014, quando godeva del consenso di meno del 4 per cento del consenso dell’elettorato, promise di “farsi promotore nel prossimo Parlamento europeo di una Risoluzione comune a tutti i gruppi “eurocritici”, per spingere la Commissione europea a procedere allo scioglimento concordato e controllato dell’Eurozona. Nel caso questa strada non fosse perseguita dalle Istituzioni e dalle cancellerie europee e venisse confermata l’indisponibilità ad un cambio di rotta radicale, l’Italia deve avviare una procedura di recesso unilaterale dall’Eurozona”.

Ebbene il Presidente nazionale di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, intervenendo il 9 dicembre a Bruxelles nella manifestazione contro la riforma del Mes davanti alla sede del Consiglio Europeo, ha anche lei rassicurato: "Il ministro Gualtieri sa di malafede, noi non abbiamo mai chiesto l'uscita unilaterale dell'Italia dall'euro, ma tra uscire dall'euro e stare nell'euro in ginocchio a portare i soldi agli interessi di qualcun altro le comunico che c'è una gamma infinita e intermedia di possibilità". E rispondendo più specificatamente sulla sua posizione sull’euro, la Meloni ha detto: “Tipo stare in una moneta e in una zona unica nella quale tutti quanti abbiano interessi a stare, quindi non impoverendo qualcuno per arricchire degli altri".

Cari amici, uno Stato è tale solo se è sovrano sul piano monetario, legislativo e della sicurezza. L’Italia ha perso tutti e tre questi pilastri e di fatto non è più uno Stato sovrano. Dovrebbe essere assolutamente legittimo e logico nel contesto di una sana democrazia che in Italia ci sia un soggetto o più soggetti politici che fondano la loro strategia sul riscatto della sovranità nazionale. È sconcertante che siano invece legittimati solo i soggetti politici che promuovono la fine dell’Italia come Stato nazionale sovrano, la sua fagocitazione da parte della macro-dimensione degli Stati Uniti d’Europa e il suo assoggettamento al Nuovo Ordine Mondiale imposto dalla grande finanza speculativa globalizzata. È incomprensibile il fatto che i soggetti politici sovranisti quando crescono sul piano del consenso e si apprestano ad assumere il Governo dello Stato, rinneghino la volontà di riscattare la sovranità nazionale e si allineino sulle posizioni degli europeisti e dei globalisti, come se fosse una conditio qua non per poter accedere nel Palazzo del potere. Ebbene visto che ci sono dei limiti all’azione dei partiti, noi tutti, cittadini che amiamo l’Italia e siamo dediti al bene degli italiani, a prescindere dall’appartenenza partitica, dobbiamo a maggior ragione mobilitarci per conseguire il legittimo traguardo del riscatto della sovranità nazionale, del rimettere al centro il bene primario degli italiani, della rinascita della nostra civiltà decadente. Andiamo avanti forti di verità e con il coraggio della libertà. Insieme ce la faremo.