Cari amici buongiorno e buon inizio di settimana. È stata l'apoteosi della protesta degli italiani contro il sistema di potere e, in parallelo, la chiara richiesta di una alternativa che si sostanzi non di protesta ma di proposta. È questo il messaggio essenziale espresso alle elezioni legislative svoltesi ieri, domenica 26 settembre 2022.

Questo messaggio è attestato da quattro fatti:
1) La maggioranza netta degli elettori, pari al 36,09%, il più alto livello di astensionismo nella Storia della Repubblica italiana, ha scelto di non recarsi alle urne per testimoniare il rifiuto di tutti i partiti e dell'insieme del sistema di potere;
2) Fratelli d'Italia, unico partito del Centrodestra rimasto all'opposizione, ha sestuplicato i propri voti ed è diventato il primo partito in Parlamento;
3) Il Centrodestra ha ottenuto la maggioranza assoluta dei seggi alla Camera e al Senato, venendo investito del diritto ma anche del dovere di governare, bocciando la partitocrazia consociativa che ha governato l'Italia negli ultimi 11 anni, da Mario Monti nel 2011 fino all'attuale governo dimissionario di Mario Draghi;
4) I partiti cosiddetti “antisistema”, presentatisi divisi e con dirigenti riciclati e screditati, tronfi di protesta ma vuoti di proposta, assetati di poltrone ma poveri di idealità, sono stati esclusi con una netta bocciatura.

Alle elezioni legislative di ieri i votanti sono stati il 63,91% e gli astenuti il 36,09%. Alle precedenti elezioni del 4 marzo 2018 i votanti furono il 73,68% e gli astenuti il 26,32%. Dal 2018 al 2022 gli astenuti sono aumentati del 9,77%.
Gli astenuti sono in assoluto la realtà politica più cospicua degli italiani che emerge dalle elezioni, espressione della scelta deliberata di oltre un terzo dei cittadini di non andare a votare. Mai come oggi è del tutto palese che l'astensionismo è stata una scelta e non invece espressione di disinteresse; una scelta a cui si è costretti quando non ci si sente rappresentati da nessun partito e non ci si riconosce nell'insieme del sistema di potere concepito non più che democrazia ma come dittatura; una scelta che è la manifestazione della protesta ma è anche la rivendicazione della proposta di un’alternativa radicale all’insieme di questo sistema di potere condannato come immorale sul piano dei valori e ostile sul piano politico in quanto contrario all'interesse supremo dell'Italia e al bene primario degli italiani.

Fratelli d’Italia ha sestuplicato i consensi rispetto alle precedenti elezioni del 2018, passando dal 4,3% al 26,4%. È la prima volta nella Storia della Repubblica italiana che un partito diventa il primo partito alla Camera e al Senato, si aggiudica la Presidenza del Consiglio dei ministri sestuplicando i propri voti. È un chiaro voto di protesta che premia la scelta di Fratelli d'Italia di restare all'opposizione del Governo Draghi insediatosi nel febbraio 2021, nonostante il fatto che Fratelli d’Italia abbia in realtà approvato i principali provvedimenti adottati dal Governo Draghi, sia nella gestione criminale della pandemia di Covid-19 che ha devastato l'economia e destabilizzato la società; sia nell'adozione del cosiddetto “Piano nazionale di ripresa e di resilienza” che sta dando il colpo di grazia a ciò che resta della nostra sovranità, dignità e libertà nazionale; sia nella scelta di partecipare alla guerra contro la Russia inviando armi all'Ucraina e nostre Forze armate lungo la frontiera bellica, assecondando una strategia suicida imposta dall'irresponsabile Presidente americano Joe Biden che rischia di scatenare un conflitto nucleare di cui l'Europa sarà la principale vittima, ignorando la realtà delle comunità russe residenti, discriminate, represse e oggetto di stragi in Ucraina sin dal 2014, provocando e sfidando la Russia dislocando armi di distruzione di massa ai suoi confini.

Il Centrodestra ha la maggioranza assoluta alla Camera dei deputati e al Senato della Repubblica. Secondo le ultime proiezioni del voto, al Senato il Centrodestra avrà tra i 114 e i 126 seggi, ben oltre la maggioranza assoluta di 101 seggi; alla Camera avrà tra 232-252, ben oltre la maggioranza assoluta di 201 seggi.Questa scelta degli elettori è di fatto di protesta e di rottura con la partitocrazia consociativa che ha raggiunto la sua massima espressione con il Governo Draghi.
Il Centrodestra ha già avuto la maggioranza assoluta dei seggi del Parlamento nel 2008, alle elezioni svoltesi domenica 13 e lunedì 14 aprile, con la vittoria relativa alla coalizione composta da Il Popolo della Libertà, Lega Nord e Movimento per l'Autonomia, ma in base alla legge elettorale del 2005 nota come “Porcellum”, bocciata dalla Corte Costituzionale nel 2014, il Centrodestra ottenne la maggioranza assoluta degli eletti. Ebbene, nonostante quella maggioranza assoluta dei parlamentari, l'allora Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi non riuscì a realizzare le riforme che aveva promesso e la sua maggioranza si frantumò dopo la rottura nel 2010 con Gianfranco Fini, Presidente di Alleanza Nazionale e all'epoca Presidente del Parlamento.
Ebbene, questo scenario di conflittualità e di rottura all'interno del Centrodestra tra Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi non è del tutto da escludere, anche se la batosta elettorale della Lega che dal 17,37% del 2018 è crollata all'8,5%, e di Forza Italia che dal 14,01% del 2018 è crollata all'8%, imporrebbero a Salvini e a Berlusconi di mantenersi calmi e di assecondare la guida politica della Meloni.

I partiti cosiddetti “antisistema” sono stati indubbiamente votati da elettori contrari a questo sistema di potere, ma sono stati bocciati dall’insieme degli elettori in quanto non credibili sul piano della rappresentanza e della proposta, essendosi presentati divisi in quattro soggetti partitici (Italexit di Gianluigi Paragone che ha ottenuto l'1,9%, Italia Sovrana e Popolare di Francesco Toscano e Marco Rizzo che ha ottenuto 1,2%, Vita e Alternativa per l'Italia che hanno ottenuto risultati risibili), facendo prevalere i personalismi e l’ambizione alla poltrona rispetto all’idealismo sul piano dei contenuti e all’abnegazione sul piano del ruolo individuale.


Concludo questa prima analisi delle elezioni legislative augurando successo e ogni bene a Giorgia Meloni, che considero un'amica pur non condividendo la sua scelta politica. Voglio ricordare alcune parole da lei dette ieri e che condivido: «Non abbiamo mollato, non ci siamo abbattuti, abbiamo capito, come gli italiani, che le scorciatoie sono una illusione». «In uno dei primi eventi di Fratelli d’Italia citai una frase di San Francesco che diceva: “Tu comincia a fare quello che è necessario, poi quello che è possibile. Alla fine, ti scoprirai a fare l’impossibile”. È quello che abbiamo fatto noi».

Cari amici, noi andiamo avanti lungo la retta via, la strada che porta alla rinascita della nostra civiltà decaduta, alla salvezza degli italiani dall'estinzione demografica, al riscatto dell'Italia per trasformarla nello Stato numero 1 al Mondo per la qualità della vita, con la schiena dritta e la testa alta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l'aiuto del Signore insieme ce la faremo.

Magdi Cristiano Allam
Presidente della Comunità «Casa della Civiltà»

Lunedì 26 settembre 2022