Cari amici, un altro italiano ha raggiunto un prestigioso traguardo nelle Scienze. Il fisico Giovanni Gallavotti è il primo italiano a vincere il Premio Poincaré, il maggiore riconoscimento internazionale per la Fisica matematica, paragonabile al “Nobel per la Fisica matematica”.  È un premio che viene assegnato ogni tre anni. Gallavotti è stato premiato per le sue ricerche sulla meccanica statistica, sulla teoria quantistica dei campi, la meccanica classica e i sistemi caotici.

Nato a Napoli il 29 dicembre 1941, Gallavotti si è laureato in fisica nell'Università Sapienza di Roma nel 1963 e due anni più tardi si è perfezionato nell'Università di Firenze, dove ha insegnato dal 1965 al 1966. Quindi ha lavorato in Francia, nell'Institut des Hautes Études Scientifiques dal 1966 al 1968, e poi negli Stati Uniti, presso la Rockfeller University di New York, dal 1968 al 1970. Al ritorno in Italia, ha insegnato alla Sapienza, poi nell'Università di Napoli, dal 1972 al 1975 e di nuovo alla Sapienza. Ha insegnato inoltre nell'olandese Rutgers University e nel Dipartimento di Matematica dell'Università americana di Princeton. Ha vinto premi prestigiosi, come il premio del "Presidente della Repubblica" , che gli ha assegnato nel 1997 l'Accademia dei Lincei, e la medaglia Boltzman (2007).

Il primo agosto un giovane italiano di 34 anni, Alessio Figalli, è stato insignito della «Medaglia Fields», il maggiore riconoscimento mondiale per la Matematica, pari al “Nobel per la Matematica”. Si tratta del più prestigioso premio internazionale relativo alla Matematica e viene assegnato ogni quattro anni. Figalli è nato a Roma il 2 aprile 1984, ha studiato al liceo classico Vivona, nel 2002 è stato ammesso alla Scuola Normale di Pisa, dove si è laureato in meno di quattro anni, contro i cinque previsti dal piano di studio, seguito da Luigi Ambrosio, docente di Analisi matematica, con il quale ha conseguito il dottorato di ricerca nell'ottobre 2007, in un solo anno, svolgendo il secondo semestre del corso di perfezionamento presso l'École Normale Supérieure di Lione. Nel 2008 ha avuto la docenza all'École Polytechnique di Parigi e nel 2009 nell'Università del Texas ad Austin, dove nel 2011 è diventato professore ordinario. Dal 2016 insegna nel Politecnico di Zurigo.

Cari amici, invito il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a rendere omaggio ai nostri illustri connazionali che onorano l’Italia nel mondo. Sarebbe più che mai opportuno che non solo inviasse loro un messaggio pubblico di congratulazioni, di apprezzamento e di gratitudine per il prestigio che danno all’Italia, ma che li ricevesse ufficialmente al Quirinale in una solenne cerimonia come spetta ai Grandi che danno lustro alla nostra Italia. E ci aspetteremmo da Mattarella l’annuncio di un impegno, a nome delle istituzioni dello Stato che rappresenta al massimo livello, affinché si ponga fine alla “fuga dei cervelli” italiani, a creare le condizioni affinché tutti gli italiani dotati possano dare il proprio contributo alla crescita dell’Italia operando in Italia. Più in generale, se veramente Mattarella amasse l’Italia e perseguisse il bene degli italiani, sarebbe auspicabile che invitasse tutti gli italiani a non emigrare e agli italiani emigrati di rientrare in Italia, creando le condizioni lavorative e sociali per una vita dignitosa, anziché prodigarsi per farci invadere da giovani africani, asiatici e mediorientali.