Cari amici buongiorno, buona Domenica del Signore e Buona Festa della mamma. Mi auguro di cuore che stiate bene in salute fisica, mentale e spirituale.
Sappiamo tutti che le ricorrenze istituzionalizzate delle festività, ormai ce n'è una al giorno, sono concepite per la promozione dell'ideologia del sistema di potere egemone e per la vendita di oggettistica varia.
Tuttavia, ci sono delle eccezioni. La prima è la Festa della mamma. Che, convenzionalmente, quest'anno ricorre oggi.
Perché la mamma è la mamma. Perché di mamma ce n'è una sola. Perché, ognuno di noi, a prescindere da qualsiasi considerazione concernente i propri valori, le proprie idee e le proprie opere, deve tutto alla propria mamma, che l'ha messo al mondo e senza la quale non avrebbe mai potuto essere ciò che è.
Questo fatto vale per tutti. Comprese per le giovani donne che lo scorso 9 maggio a Roma hanno impedito al Ministro per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità, Eugenia Roccella, di parlare perché, hanno sostenuto, sono contro la maternità: «Non vogliamo che il corpo della donna venga visto come uno strumento per la riproduzione e non vogliamo che il fine ultimo della donna venga considerato la maternità».
Queste giovani donne che concepiscono la maternità non solo come un problema, ma addirittura come una forma di schiavitù, possono dirlo solo perché hanno avuto una mamma che ha concesso loro il dono supremo e ineguagliabile della vita.
Lo stesso discorso vale per tutti coloro che negano il valore incontrovertibile della natalità naturale, frutto del sodalizio fondato sull'amore tra una madre e un padre, immaginando che la famiglia possa essere formata da due uomini o da due donne. Anche queste persone omosessuali o lesbiche, o delle ennesime categorie di “genere” che s'inventano di tanto in tanto, possono dire e fare ciò che dicono e fanno solo grazie al fatto che sono state generate da una mamma e da un papà.
Il più bel proverbio sulla mamma ce lo regala la saggezza ebraica: «Dio non poteva essere dappertutto, così ha creato le madri».
Per i credenti, Dio ci ha creato e ci ha donato la vita. Per tutti, credenti e non credenti, la mamma ci ha creato e ci ha donato la vita.
Cari amici, andiamo avanti sulla retta via a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l'aiuto del Signore insieme ce la faremo a realizzare il miracolo per far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l'Italia.
Magdi Cristiano Allam
Fondatore della Casa della Civiltà
Domenica 12 maggio 2024
La Casa della Civiltà è un'Associazione di Promozione Sociale (APS), fondata da Magdi Cristiano Allam nel 2021.
Promuove la “Federazione di Comunità locali”, nel contesto dell'Italia elevata a “nostra amata Patria”.
Organizza un percorso di Formazione culturale, Mobilitazione civile e Azione politica costruttiva, per dare certezze sul piano dell'informazione responsabile, fortificare gli animi, infondere determinazione, con l'obiettivo di far rinascere la nostra civiltà decaduta, salvare gli italiani dall'estinzione demografica, riscattare lo Stato collassato, trasformando l'Italia nel Paese numero 1 al Mondo per la qualità della vita.
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