Il portavoce dei Taliban si chiama Zabihullah, letteralmente «Sgozzatore di Allah». Un nome e un fatto che attesta la tragica realtà della ferocia omicida prescritta da Allah e praticata da Maometto 

 

Cari amici buongiorno e buon inizio di settimana. Il biglietto da visita del regime terroristico islamico dei Taliban, che ieri ha riportato indietro l'Afghanistan di venti anni riesumando l'Emirato Islamico dell'Afghanistan, è Zabihullah Mujahid, il suo portavoce ufficiale. Zabihullah si traduce letteralmente «Sgozzatore di Allah», mentre Mujahid è «Combattente della Guerra santa islamica». 

Una delle due principali feste religiose islamiche si chiama «Id al adha», che si traduce «Festa del sacrificio» o «Festa dello sgozzamento», che si celebra alla fine del pellegrinaggio alla Mecca, nel ricordo del sacrificio di un montone da parte di Abramo in sostituzione del figlio Ismaele, così come gli aveva prescritto Allah. Ebbene ai musulmani è prescritto lo sgozzamento di un montone che deve essere cosciente, affilando il coltello, facendo stendere l’animale sul suo lato sinistro orientandolo verso la Mecca, e dopo aver pronunciato «Nel nome di Allah» e «Allah è il più grande», si recide con il coltello la faringe che è la via respiratoria, l’esofago che è la via alimentare, le arterie carotide fino al suo totale dissanguamento. Maometto lo definì «il giorno più sacro per Allah». 

Lo sgozzamento dei nemici è stato praticato da Maometto, assurgendo a modello di comportamento per i terroristi islamici che imitandolo hanno sgozzato i «nemici dell'islam». Nel 627 a Medina, ottemperando a un ordine rivelatogli da Allah, Maometto partecipò allo sgozzamento e alla decapitazione di circa 900 ebrei maschi adulti della tribù dei Banu Qurayza e lui personalmente sgozzò e decapitò i capi della tribù dei Banu Qurayza. Nella Sunna, la raccolta dei detti e dei fatti attribuiti a Maometto, si precisa che Maometto sgozzò e decapitò con le proprie mani i dignitari ebrei Kaab ibn Asad, Nabbash ibn Qays, Ghazzal ibn Samuel. Maometto decapitò anche Huyayy ibn Akhtab, capo dei Banu Nadir. Poi si rivolse a Sa’ad ibn Muadh e gli cedette il posto dicendogli: «A te i restanti». Tutti i circa 900 ebrei furono sgozzati e decapitati prima del crepuscolo. Maometto ordinò di ricoprire i corpi mutilati con la terra che era stata scavata, trasformandola in una terrificante fossa comune.

Lo sgozzamento dei «miscredenti» è prescritto da Allah nel Corano: «E quando il tuo Signore ispirò agli angeli: “Invero sono con voi: rafforzate coloro che credono. Getterò il terrore nei cuori dei miscredenti: colpiteli tra capo e collo, colpiteli su tutte le falangi! E ciò avvenne perché si erano separati da Allah e dal suo Messaggero”. Allah è severo nel castigo con chi si separa da lui e dal suo Messaggero...! Assaggiate questo! I miscredenti avranno il castigo del Fuoco! O voi che credete, quando incontrerete i miscredenti in ordine di battaglia non volgete loro le spalle. Chi in quel giorno volgerà loro le spalle - eccetto il caso di stratagemma per meglio combattere o per raggiungere un altro gruppo - incorrerà nella collera di Allah e il suo rifugio sarà l’Inferno. Qual triste rifugio! Non siete certo voi che li avete uccisi: è Allah che li ha uccisi. Quando tiravi non eri tu che tiravi, ma era Allah che tirava, per provare i credenti con bella prova. In verità Allah tutto ascolta e conosce. Ecco quello che avvenne: Allah vanificò l’astuzia dei miscredenti.» (8, 12-18)

Lo sgozzamento dei «nemici dell'islam» è stato praticato dai terroristi islamici ottemperando a ciò che Allah prescrive nel Corano e emulando le gesta di Maometto, nella convinzione che la testa decapitata non potrà più ricongiungersi al corpo nel Giorno del Giudizio e che i «nemici dell'islam» saranno inesorabilmente condannati all'Inferno. Il 7 maggio 2004 in Iraq, Abu Musab Al Zarqawi, l'allora luogotenente di Osama Bin Laden, si fece immortalare mentre sgozzava e decapitava il giovane ebreo americano Nick Berg. Dopo aver urlato ripetutamente insieme ad altri terroristi «Allah Akhbar!», «Allah è il più grande», Al Zarqawi pronunciò il versetto coranico «Uccideteli ovunque li incontriate, e scacciateli da dove vi hanno scacciati: la persecuzione è peggiore dell’omicidio. Se vi assalgono, uccideteli. Questa è la ricompensa dei miscredenti» (2, 191). Poi impugnò il coltello e con una ferocia disumana lo infilzò nella gola di Berg. Quindi Al Zarqawi, a giustificazione dello sgozzamento di un «nemico dell'islam» disse: «Sia gloria ad Allah, che ha onorato l'islam con il suo sostegno, ha umiliato gli infedeli con il suo potere». Poi evocò Maometto: «Il profeta, Signore della grazia, ha ordinato di tagliare la testa ad alcuni dei prigionieri di Badr (allusione alla battaglia di Badr, combattuta da Maometto nel 624, ndr). Egli è il nostro esempio e il nostro modello di buon comportamento».

I terroristi islamici di Al Qaeda e dell'Isis hanno immortalato in video e in immagini le teste sgozzate e decapitate per radicare il terrore nei «nemici dell'islam», affinché facendosi sopraffare dalla paura di fare quella fine atroce, finiscano per sottomettersi senza reagire e per arrendersi senza combattere.

Cari amici, gli antichi romani dicevano «Nomen omen», che significa «Il nome è un presagio», nella convinzione che nel nome fosse indicato il destino della persona. Oggi si dice che una persona è tale «di nome e di fatto». Che cosa dobbiamo aspettarci di buono dal portavoce ufficiale dei terroristi islamici dei Taliban, che di nome fa Zabihullah, «Sgozzatore di Allah»? È vero che le persone vanno rispettate nella loro individualità e valutate sulla base dei loro fatti. Ma è altrettanto vero che ci troviamo di fronte a dei terroristi islamici che ottemperano letteralmente e integralmente a ciò che Allah prescrive nel Corano e a ciò che ha detto e ha fatto Maometto. Il ritorno dei Taliban al potere in Afghanistan, concordato con gli Stati Uniti, ci fa toccare con mano la tragica realtà della resa dell'Occidente all'islam.

Magdi Cristiano Allam

Lunedì 16 agosto 2021