Sette ore in un Pronto Soccorso insegnano tanto, tantissimo della nostra amata e disastrata Italia, delle virtù e miserie degli italiani.
Il Pronto Soccorso è un ospedale da campo che accoglie la moltitudine delle vittime della guerra reale e negata, subita nel contesto dell'inciviltà del globalismo materialista e relativista che predilige la moneta alla persona e il profitto ai valori, dei crimini perpetrati dalla Repubblica collassata onerosissima, ladrona, corrottissima, inefficientissima, vessatoria e aguzzina nei confronti dei più deboli.
All'interno sembra di partecipare al tragico spettacolo del dopo-guerra, con una distesa di barelle su cui giace l'umanità più sofferente, che coincide perlopiù con gli anziani, ormai fuoriusciti dal mondo produttivo, esclusi dalla società che rincorre costi quel che costi la crescita illimitata del Pil, emarginati dalla stessa propria famiglia, ospiti sgraditi dall'ospedale-azienda che non può permettersi lunghe degenze improduttive in termini di introiti.
I volti tesi, le mani tremolanti, il lieve e ininterrotto gemito, fa rassomigliare questi anziani come creature rassegnate nel trapasso dalla barella su cui giacciono i più sfortunati alla bara che accoglie tutti a prescindere da qualsiasi considerazione terrena.
Ho conosciuto e ammirato l’eccezionale dedizione e una disarmante disponibilità di diversi medici, a dispetto di un ambiente caotico e turni di lavoro stressanti di 12 ore ininterrotte.
Ho conosciuto e deplorato la riprovevole apatia e un incredibile distacco dalla condizione dei pazienti di altri medici, che hanno ridotto la più nobile delle professioni, occupandosi della salvezza della vita, in una attività burocratizzata al pari di altre attività.
Ho conosciuto e ammirato la straordinaria umanità di alcuni infermieri ospedalieri, della Croce Rossa, delle ambulanze.
Ho conosciuto e deplorato la sconcertante disumanità di altri infermieri e addetti a mansioni di supporto, che passano indifferenti tra l'umanità che geme e manifestano astio per chi si rivolge loro per supplicare un aiuto.
Il Pronto Soccorso è lo specchio dell'Italia. Sette ore in un Pronto Soccorso ci fanno toccare con mano lo spaccato più veritiero della nostra civiltà decaduta e della nostra Repubblica collassata. Ma al tempo stesso ci confortano perché si prende atto che, sotto le macerie, sopravvive una grande umanità degli italiani che non si rassegnano, che hanno una incommensurabile vitalità interiore, una ineguagliabile determinazione ad adempiere al meglio alla propria missione, a dispetto di tutto e di tutti.
Cari amici andiamo avanti a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l’aiuto del Signore insieme ce la faremo a far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l'Italia.
Magdi Cristiano Allam
Fondatore e Presidente della Comunità «Casa della Civiltà»
Venerdì 3 febbraio 2023