La Confesercenti denuncia che a fine 2021 i redditi dei lavoratori privati saranno inferiori di 22,8 miliardi rispetto al 2019, mentre nel settore pubblico l’incremento dei redditi salirà a 9,4 miliardi. È una follia suicida soffocare chi produce il pane e foraggiare chi si limita a mangiarlo. Abbiamo bisogno di un nuovo modello di Stato meno oneroso e più efficiente che promuova lo sviluppo grazie a una moneta sovrana affidandosi agli imprenditori locali che hanno a cuore il proprio denaro e si limiti a definire le linee guide atte a salvaguardare l’interesse supremo della Nazione e a garantire la solidarietà sociale

Cari amici buona domenica. L’ennesima attestazione delle devastanti conseguenze economiche della gestione che definisco criminale della pandemia di Covid-19 viene da un rapporto della Confesercenti (Confederazione Italiana Esercenti Attività Commerciali, Turistiche e dei Servizi). L’agenzia Agi lo sintetizza rilevando che a un anno dallo scoppio della crisi pandemica, alle famiglie italiane, nonostante i numerosi ristori, sono venuti a mancare in media 1.650 euro di redditi. E le prospettive di recupero sono lente e strettamente legate gli esiti della campagna vaccinale, attualmente in ritardo sugli obiettivi fissati: continuando così, a fine 2021, il reddito medio delle famiglie sarà ancora inferiore di 512 euro ai livelli pre-crisi. 

Il dato che mi ha maggiormente colpito e scandalizzato è quello che registra un drastico calo degli introiti dei lavoratori autonomi e dei dipendenti privati, mentre sono significativamente aumentati gli introiti dei dipendenti pubblici. Ecco il testo pubblicato dall’Agi: “La crisi, però, non si è abbattuta con la stessa forza su tutte le categorie e le attività. A soffrire di più sono i lavoratori autonomi, per i quali la perdita di reddito a fine 2020 avrebbe avvicinato i 44 miliardi e risulterebbe ancora pari a -27 miliardi nel 2021, e i lavoratori dipendenti del settore privato, che registrano una caduta di 43 miliardi, cui si è contrapposto un aumento di 2,5 miliardi per i dipendenti pubblici, trainato dalle assunzioni nel comparto sanitario. A fine 2021, secondo Confesercenti, i redditi dei lavoratori privati saranno ancora inferiori di 22,8 miliardi rispetto al 2019, mentre nel settore pubblico l’incremento dei redditi salirà a 9,4 miliardi”.

La Presidente della Confesercenti Patrizia De Luise denuncia l’inadeguatezza e la lentezza degli aiuti governativi al settore privato: “La crisi da pandemia non ha colpito dunque tutti allo stesso modo: l’impatto, come i dati sui redditi dimostrano, si è concentrato quasi completamente sui lavoratori autonomi e sui loro dipendenti, con perdite decisamente superiori ai ristori diretti elargiti fino ad ora. Anche perché l’ultima tranche dei sostegni, quella che avrebbe dovuto arrivare con il Ristori V forte di 32 miliardi di risorse, ancora non si è materializzata, ad oltre 60 giorni dall’annuncio. Una situazione incredibile ed inaccettabile, che crea sconcerto e sfiducia negli imprenditori e nei loro dipendenti e che blocca qualsiasi prospettiva di ripresa”.

Per uscire dalla crisi la Presidente della Confesercenti Patrizia De Luise chiede due cose: aiuti governativi immediati e vaccinazione di tutta la popolazione: “Chiediamo con forza al governo di accelerare sui sostegni promessi: le imprese sono al limite e non possono aspettare un altro mese. Ma dobbiamo anche cambiare modello: se si parla di possibili nuovi lockdown è perché le restrizioni alle imprese non bastano a contenere l’epidemia, oltre ad essere una soluzione insostenibile per l’economia sul lungo periodo. Dobbiamo puntare con maggior forza sul vaccino: è ormai improcrastinabile che l’azione di governo si sposti dalla successione di decreti di chiusura all’organizzazione di una campagna vaccinale a tappeto che permetta all’economia di normalizzarsi. A oggi, ha ricevuto almeno una dose di vaccino solo il 6,6% della popolazione italiana. Negli Stati Uniti è stato vaccinato oltre il 20% degli abitanti, nel Regno Unito quasi il 30%, in Israele oltre il 90%. Questi paesi stanno uscendo dall’incubo pandemico, noi ci stiamo ripiombando proprio quando i vaccini avrebbero dovuto proteggerci”.

Ribadisco che la gestione politica della pandemia di Covid-19 è criminale per due evidenti ragioni. Innanzitutto perché in ogni caso non si può bloccare la produzione di uno Stato, a maggior ragione se la percentuale della popolazione interessata alla pandemia è contenuta in una percentuale pari al 2%. In secondo luogo perché si è devastata soprattutto la realtà delle micro, piccole e medie imprese che in Italia rappresentano oltre il 90% del sistema produttivo. Il Governo sta soffocando chi produce il pane e sta foraggiando chi non lo produce e si limita a mangiarlo. È una follia suicida condannare a morte gli imprenditori che producono beni e servizi e dare più soldi al settore pubblico che sopravvive grazie alle tasse pagate dai cittadini. 

Cari amici dobbiamo acquisire e diffondere la consapevolezza che questo Stato ha fallito, è strutturalmente marcio, onerosissimo, corrotto, inefficiente, vessatorio e aguzzino. Dobbiamo mobilitarci per dare vita a un nuovo modello di Stato meno oneroso e più efficiente che sia al servizio dei cittadini e non i cittadini asserviti allo Stato; che metta al centro il bene primario degli italiani; che promuova lo sviluppo grazie a una moneta sovrana affidandosi agli imprenditori locali che hanno a cuore il proprio denaro e si limiti a definire le linee guide atte a salvaguardare l’interesse supremo della Nazione e a garantire la solidarietà sociale. 

Noi italiani che amiamo l’Italia andiamo avanti forti di verità e con il coraggio della libertà. Insieme ce la faremo.

Magdi Cristiano Allam

28 febbraio 2021