Cari amici, mi auguro di cuore che il Presidente del Consiglio Mario Draghi  prima di decretare l’estensione a tutt’Italia della “zona rossa” e un nuovo “lockdown”, ovvero il confinamento degli italiani nelle proprie case e il blocco dell’attività produttiva, presti la massima attenzione non solo allo studio pubblicato dalla prestigiosa rivista scientifica americana “Scienze” che spiega perché è sbagliato e controproducente il “lockdown”, ma soprattutto alla realtà dell’India dove non c’è stata una seconda ondata della pandemia di Covid-19 perché buona parte della popolazione ha acquisito naturalmente l’immunità proprio grazie al fatto che il virus ha potuto circolare liberamente. L’India registra una netta regressione della pandemia con sempre meno contagiati e morti, nonostante le attività pubbliche proseguano normalmente, solo lo 0,8% del miliardo e 380 milioni di abitanti è stato vaccinato, in un contesto in cui l’accesso ai medicinali non è generalizzato, scarseggiano le condizioni igieniche, dilagano la povertà estrema e la malnutrizione.

La rivista “Science”, in uno studio di tre esperti, Jennie Lavine e Rustom Antia, del Dipartimento di Biologia della Emory University di Atlanta, e Ottar Bjornstad, del Centro dinamica delle malattie infettive della Pennsylvania State University, pubblicato lo scorso 12 febbraio, dice sostanzialmente che se si allenteranno le misure restrittive anti-Covid e si smetterà con lockdown e zone rosse, favorendo un’immunità acquisita nelle giovani generazioni, fascia in cui il Coronavirus decorre nella stragrande maggioranza dei casi in maniera lieve o asintomatica, potremo arrivare a ottenere prima l’immunità di gregge. Il messaggio esplicito è che più lasciamo il virus libero di circolare, prima lo sconfiggeremo, proteggendo le fasce più esposte e vulnerabili, come gli anziani. Mentre se si continuerà con l’attuale linea dura del “lockdown”, fasce rosse e coprifuoco, avremo a che fare con il virus ancora per moltissimo tempo, dieci o forse vent’anni.

L’India con 1,38 miliardi di persone, lo Stato più popoloso al mondo dopo la Cina, ha finora registrato circa 158 mila morti attribuite al Covid-19, pari allo 0,01% della popolazione, rispetto ai 100 mila morti dell’Italia che ha 60 milioni di abitanti, pari allo 0,1% della popolazione. In proporzione l’Italia ha avuto un totale di decessi dieci volte superiore a quello dell’India. Ebbene come è possibile che l’Italia pur vantando un miglior sistema sanitario, con la popolazione che gode di una migliore qualità di vita e di condizioni igieniche decisamente superiori, pur avendo in passato e continuando a imporre delle pesanti misure dal confinamento nelle proprie case, il blocco delle attività produttive, il divieto degli assembramenti, il coprifuoco dalla sera all’alba, gli accertamenti diagnostici per scovare i positivi al virus Sars-Cov-2, la quarantena, l’obbligo delle mascherine e del distanziamento fisico, abbia in proporzione un totale di decessi dieci volte superiore a quello dell’India?

La verità è che l’India, proprio grazie agli assembramenti impossibili da vietare in aree urbane che sono le più densamente abitate del mondo, ha raggiunto naturalmente l’immunità che, proprio nelle aree più affollate come Mumbai concerne il 60% dei residenti adulti, a Delhi il 56% , mentre si stima che il 21,5% di tutta la popolazione indiana abbia naturalmente sviluppato gli anticorpi al Covid-19. Il vero vantaggio dell’India rispetto all’Italia è la popolazione di gran lunga più giovane. La metà della popolazione indiana ha meno di 25 anni mentre solo il 6% ha oltre 65 anni, viceversa in Italia circa il 15% della popolazione ha meno di 30 anni e circa il 23% ha più di 65 anni. Essendo i giovani prevalentemente asintomaci, la pandemia è più facilmente transitata dalla fase pandemica alla fase endemica, con la prospettiva di trasformarsi in una comune influenza stagionale da raffreddore.

La realtà dell’India dovrebbe suggerire ai nostri veri o presunti scienziati che tutti i giorni stanno in televisione a urlare che il Governo deve chiudere tutto e subito, di domandarsi se sin dall’inizio non abbiano sbagliato tutto, dalla diagnosi alla terapia fino alle attuali misure di prevenzione, e che sarebbe ora di cambiare l’insieme della strategia di contrasto al Covid-19. Mi auguro che il Governo Draghi, nel nome dell’interesse supremo dell’Italia e del bene prioritario degli italiani, ponga fine a una strategia che oltre ad avere provocato un numero di decessi tra i più alti al mondo, ha devastato la nostra economia condannando a morte le micro e piccole imprese, ha destrutturato la nostra società con la crescita della povertà e l’ulteriore calo della natalità, ha destabilizzato la nostra personalità inculcando in noi la paura del presente e la sfiducia nel futuro. Ma se il Governo Draghi dovesse continuare nella strategia del “lockdown”, fasce rosse, coprifuoco e vaccinazione obbligatoria per tutti, compresi quelli che stanno bene e che hanno già gli anticorpi, allora vorrà dire che opera non nel nome dell’Italia ma del Nuovo Ordine Mondiale, non nel nome degli italiani ma della grande finanza speculativa globalizzata che gestisce le maggiori aziende farmaceutiche produttrici dei vaccini. 

Cari amici, io non nego la realtà del virus Sars-Cov-2 anche se mi interrogo sulla sua origine; non nego la realtà della pandemia Covid-19 anche se sono perplesso sulla gestione sanitaria e sono indignato per le conseguenze economiche, sociali e personali; non ho un pregiudizio sui vaccini anche sono preoccupato per le tecniche innovative dei vaccini della Pzifer, Moderna e Astrazenica che si configurano come una terapia genica. Ebbene a un anno e mezzo dalla sua comparsa, ora che abbiamo delle cure certe per sconfiggere la malattia soprattutto se si interviene non appena si manifesta, è veramente arrivato il momento di cambiare strategia anteponendo l’interesse dell’Italia e il bene degli italiani a qualsiasi altra considerazione. Se proprio i nostri veri o presunti scienziati televisivi non dovessero cambiare idea, propongo di imbarcarli su un aereo diretto a Mumbai, Delhi o Calcutta affinché imparino sul campo come solo consentendo al virus di circolare liberamente la popolazione acquisisce naturalmente l’immunità senza forzatamente essere sottoposta alla vaccinazione, ad eccezione delle persone immunodepresse o comunque fisiologicamente fragili.