Cari amici buongiorno e buona Domenica del Signore. Mi auguro di cuore che stiate bene in salute fisica, mentale e spirituale.

Se assistiamo o se siamo coinvolti in un conflitto, che mette a repentaglio la vita, la dignità e la libertà nostra e dei nostri figli, su quale base perveniamo alla decisione sull'azione concreta da adottare, che sia corretta sul piano razionale, morale sul piano valoriale, legittima sul piano giuridico, soddisfacente sul piano operativo?

Ho sempre sostenuto che, nell'ambito della gnoseologia o teoria della conoscenza, è innanzitutto necessario rappresentare correttamente la realtà, individuando i suoi contenuti oggettivi, assoluti e universali. La realtà, così definita, corrisponde  ontologicamente, ovvero nella sua intrinseca essenza, sul piano sostanziale e al livello trascendente, al concetto di verità, che è la sublimazione del pensiero, univocamente tale per l'insieme dell'umanità in ogni spazio e in ogni tempo.

Tuttavia l'esperienza della Storia attesta che la verità, pur sostanziandosi della realtà oggettiva, assoluta e universale, si veste dell'umanità di chi traduce la verità teorica in fatto concreto, calandosi nella specificità di un vissuto che è soggettivo, relativo e contingente.
La valutazione della realtà con gli occhi della parte in causa, spiega perché le divergenze e i conflitti possono sussistere anche se gli interlocutori o i contendenti si trovano di fronte agli stessi dati oggettivi, assoluti e universali.

Ciò non deve portarci a ritenere che la verità sia relativa, sfociando nella negazione ontologica della verità, finendo per sostenere che ciascuno di noi sia depositario della propria verità e che tutte le verità vadano messe sullo stesso piano.
La verità c'è e, in parallelo, c'è l'interesse della parte in causa, che non può essere ignorato qualora le conseguenze dovessero incidere sul presente e sul futuro suo e dei suoi figli. Dobbiamo, pertanto, essere capaci sia di rappresentare correttamente la realtà oggettiva, assoluta e universale, sia di considerare l'implicazione che la specifica valutazione teorica o conseguenza concreta può avere sul vissuto delle persone coinvolte in contesti spazio-temporali diversi.  

La conclusione è che la nostra scelta, che corrisponde a una scelta di vita, deve  coincidere con il nostro autentico bene e il sano amor proprio, salvaguardando la certezza della vita, dignità e libertà nostra e dei nostri figli, assicurando la prospettiva di essere pienamente noi stessi dentro casa nostra.

Cari amici, andiamo avanti sulla retta via a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l'aiuto del Signore insieme ce la faremo a realizzare il miracolo per far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l'Italia.

Magdi Cristiano Allam
Fondatore della Comunità “Casa della Civiltà”

Domenica 26 novembre 2023