Cari amici, l’Unione Europea nello scontro politico con implicazioni economiche esploso tra l'Italia, che è uno Stato membro e un pilastro dell'Unione Europea, e il regime dittatoriale del Presidente della Turchia Erdogan, e nello scontro nucleare con implicazioni militari tra Israele, lo Stato del popolo ebraico costretto a difendersi dalla stragrande maggioranza degli Stati arabi ed islamici che negano il suo diritto all'esistenza, e il regime teocratico islamico degli ayatollah che non perde occasione per chiarire la sua volontà di cancellare Israele dalla carta geografica, ebbene l'Unione Europea si è schierata con la Turchia contro l'Italia e con l'Iran contro Israele.

L'Unione Europea ha preso le distanze e implicitamente condannato l’affermazione del Presidente del Consiglio italiano Mario Draghi in cui, commentando lo sgarbo al Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen in visita ufficiale in Turchia, ha qualificato il Presidente turco Erdogan «un dittatore». Così come ha condannato di fatto Israele che avrebbe verosilmente sabotato con un cyber-attacco il sito nucleare iraniano di Natanz, causando l'interruzione per almeno nove mesi del programma di arricchimento dell'uranio e delle mire atomiche, in un contesto in cui il regime teocratico islamico dell'Iran ha reiterato la minaccia di «radere al suolo Tel Aviv e Haifa».

Contraddicendo l'affermazione di Draghi, un portavoce della Commissione Europea ha dichiarato: «La Turchia è un Paese che ha un Parlamento eletto e un presidente eletto, verso il quale nutriamo una serie di preoccupazioni e con il quale cooperiamo in molti settori. Si tratta di un quadro complesso, ma non spetta all’Unione Europea qualificare un sistema o una persona». 

Ugualmente l’Unione Europea ha condannato l’attacco al sito nucleare iraniano di Natanz. Il portavoce della Commissione Europea Peter Stano ha detto: «Respingiamo ogni tentativo di distruggere gli sforzi diplomatici per il dialogo sul nucleare iraniano.  Bisogna chiarire subito tutte le circostanze di questo incidente. Non vi è alternativa alla via diplomatica per risolvere tutti i problemi concernenti il nucleare in Iran». Ebbene è assurdo che l'Unione Europea difenda una «via diplomatica» quando anche lo scorso 7 marzo il ministro della Difesa iraniano Amir Hatami ha minacciato di «radere al suolo Tel Aviv e Haifa». 

L'Unione Europea si è di fatto piegata al ricatto del regime dittatoriale di Erdogan di far invadere l'Europa con i quattro milioni di profughi siriani presenti sul proprio territorio, costretti alla fuga dalla Siria per una guerra ordita dallo stesso Erdogan che è il principale sostenitore degli estremisti islamici dei “Fratelli Musulmani” ed è stato il principale sostenitore dei terroristi islamici dell'Isis; così come ha paura sia per i contraccolpi ai propri interessi economici, commerciali e energetici in Turchia, sia per una possibile destabilizzazione interna da parte di milioni di turchi residenti in Europa. Ugualmente l'Unione Europea ha paura per i contraccolpi ai propri interessi energetici, economici e commerciali con l'Iran.

L'Unione Europea si sta comportando come fecero il Regno Unito, la Francia e l'Italia con il dittatore tedesco Adolf Hitler nel 1938 a Monaco, dove dopo aver annesso l'Austria gli fu consentito di annettersi la Cecoslovacchia, immaginando che così facendo avrebbero soddisfatto le mire di Hitler. Ebbene Winston Churchill denunciò la politica di «accondiscendenza» degli Stati europei dicendo: «Una persona conciliante è come uno che dà da mangiare al coccodrillo sperando di essere mangiato per ultimo». Così come denunciò la resa degli Stati europei a Hitler dicendo: «Potevano scegliere fra il disonore e la guerra. Hanno scelto il disonore e avranno la guerra». 

Cari amici, la Storia insegna che i tiranni fanatici e guerrafondai vanno fermati affrontandoli con la schiena dritta, impiegando tutti i mezzi necessari e accettando di pagare un costo per prevenire il deterioramento della situazione, che nel caso specifico del dittatore turco Erdogan potrebbe sfociare in una guerra contro la Grecia e in gravi disordini all'interno degli Stati europei, mentre nel caso del regime teocratico islamico iraniano potrebbe sfociare in una guerra atomica contro Israele. L'Unione Europea ha confermato per l'ennesima volta la sua inconsistenza politica e militare, di essere una realtà appiattita su interessi finanziari a discapito del bene dei cittadini europei. E per l'ennesima volta noi traiamo la conclusione che prima usciamo da questa Unione Europea e meglio sarà per noi italiani; prima recupereremo la nostra sovranità monetaria, legislativa, giudiziaria, sul piano della difesa e della sicurezza, nonché alimentare, energetica e informatica, e prima potremo realizzare l'interesse autentico dell'Italia e il bene primario degli italiani.

Noi amiamo l'Italia. Andiamo avanti forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l'aiuto del Signore insieme ce la faremo.