Buongiorno amici. Il tema vero esploso finalmente in Parlamento e che riguarda tutti noi cittadini è se la nostra Italia sia ancora governata in modo democratico o se siamo di fatto sottomessi a una dittatura che si ammanta di emergenza sanitaria. Il dibattito oggi alla Camera e ieri al Senato sulla proroga dello Stato di emergenza fino al 15 ottobre ha fatto emergere a livello ufficiale il tema cruciale della costituzionalità e della legalità della decisione assunta dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte lo scorso 31 gennaio con una delibera che fa riferimento all’Ordinamento della Protezione civile. Da cui ne consegue la domanda vitale se questo Governo opera nel contesto della democrazia sostanziale oppure se opera in un contesto di arbitrio costituzionale e giuridico che concretamente corrisponde a una “dittatura sanitaria” giustificata dall’emergenza della pandemia di Sars-Cov-2. 

Nella sua replica al Senato, Conte ha detto che "non dobbiamo confondere il fatto che non ci sia un percorso ad hoc nella nostra Costituzione con il fatto che non bisogni adottare misure nel segno della tempestività e dell'efficacia. Quando si dice che nella Costituzione non c'è uno stato di emergenza, non significa che questo sia illegittimo. Lo stato di emergenza è previsto. Dal 2014 a oggi è stato dichiarato 154 volte e prorogato 84".  

Prendiamo atto che Conte, che è Professore ordinario di diritto privato, ammette che lo stato di emergenza non è contemplato dalla nostra Costituzione. Tuttavia sostiene che lo stato di emergenza non è illegittimo. Qui si pone una prima riflessione: può sussistere una legittimazione da parte della legge dello Stato, oltretutto su un atto giuridico di estrema rilevanza e gravità qual è sicuramente lo stato di emergenza, che prescinda dalla Costituzione che è la fonte primaria della legge dello Stato? 

In secondo luogo evidenziamo che lo stato di emergenza è stato deliberato da Conte lo scorso 31 gennaio con una semplice delibera del Presidente del Consiglio che fa riferimento all’Ordinamento della Protezione civile, come lui stesso ha confermato oggi alla Camera. Ebbene lo stato di emergenza contemplato dall’ordinamento della Protezione civile concerne lo stato di calamità naturale o conseguente all’azione dell’uomo, come il terremoto, il dissesto idro-geologico, i nubrifagi, le alluvioni, le trombe d’aria, gli incendi estesi su un’ampia superficie. Inoltre il soggetto detentore dei poteri speciali conferiti dallo stato d’emergenza è il Capo della Protezione civile. Infine lo stato di emergenza può essere dichiarato solo nell’area geografica interessata alla calamità naturale e può protrarsi per 90 giorni rinnovabili una sola volta di altri 60 giorni previo assenso del Governo. 

Invece lo stato di emergenza deliberato da Conte non concerne una calamità naturale ma una epidemia, che non rientra nelle funzioni attribuite alla Protezione civile ma che è un fenomeno di pertinenza delle istituzioni sanitarie.

In ogni caso l’ordinamento della Protezione civile attribuisce i poteri speciali conseguenti alla proclamazione dello stato di emergenza al Capo della Protezione civile e non al Presidente del Consiglio.

Così come l’ordinamento della Protezione civile delimita nel tempo e nello spazio l’esercizio dei poteri speciali, non ne prevede l’estensione a sei mesi e sull’insieme del territorio nazionale.

Va inoltre rilevato che quando lo scorso 31 gennaio Conte deliberò lo stato di emergenza per sei mesi, in Italia ufficialmente non vi era un solo caso di contagiato, ammalato o morto di Sars-Cov-2. Conte giustificò la delibera su un piano preventivo, considerando che 24 ore prima l’Organizzazione Mondiale della Sanità aveva proclamato lo stato di emergenza.

Anche ieri Conte, non potendo giustificare la richiesta della proroga dello stato d’emergenza con la reale situazione sanitaria dell’Italia che registra un livello bassissimo di contagi, malati e morti di Sars-Cov-2, l’ha giustificata con il fatto che la pandemia persiste altrove nel mondo e che non è stata debellata ovunque. 

Oggi alla Camera Conte ha sostenuto che lo stato d’emergenza è necessario “per motivazioni tecniche”: “La proroga dello stato di emergenza, se tiriamo via le polemiche e le posizioni ideologiche, è una scelta obbligata basata su motivazioni tecniche". Le “motivazioni tecniche” sono i poteri straordinari conferiti al Commissario straordinario Domenico Arcuri, al Comitato tecnico-scientifico costituito dal Governo, ai Presidenti della Regione. Concretamente sono poteri straordinari per la produzione e la distribuzione delle mascherine, per rendere obbligatorio l’uso della mascherina e sanzionare chi non l’indossa, forse per accelerare l’acquisto dei banchi monoposto con le rotelline per le scuole.

In ogni caso Conte ha escluso che la proroga dello stato d’emergenza sia dovuto alla volontà di reimporre la chiusura delle attività produttive e l’isolamento coatto degli italiani nelle loro abitazioni: “La proroga viene decisa non certo perché si vuole fare un uso strumentale per atteggiamento liberticida, reprimere il dissenso o ridurre la popolazione in uno stato di soggezione. Non si faccia confusione davanti alla popolazione, c'è qualcuno che è stato convinto che la proroga dello stato di emergenza significhi il ritorno al lockdown, non è affatto così".

Francamente non comprendo la ragione di uno stato d’emergenza che, se si esclude il ripristino della chiusura generalizzata, si riduce di fatto a far rispettare l’obbligo della mascherina. Mi domando a questo punto se lo stato d’emergenza non sia finalizzato a tenere in vita un Governo perennemente in conflitto al suo interno, anche sullo stato d’emergenza. Mi domando se la ragione ulteriore non sia la volontà di imporre l’obbligatorietà del nuovo vaccino nel contesto di un giro d’affari miliardario e dubbi sulle conseguenze per la nostra salute, obbligatorietà che diventerebbe difficile giustificare in assenza dello stato d’emergenza. 

Cari amici, i fatti indicati da Conte per giustificare la proroga dello stato d’emergenza non convincono l’opposizione ma la stessa maggioranza è perplessa, al punto che ha limitato lo stato d’emergenza al 15 ottobre, ha chiesto a Conte di smetterla di governare con i “Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri” e di operare con gli strumenti legislativi ordinari coinvolgendo il Parlamento. Se persino i partiti della maggioranza sono preoccupati per la gestione solitaria del potere da parte di Conte, c’è ragione da vendere per cui tutti noi cittadini dobbiamo preoccuparci.

I fatti attestano che Conte è l’esecutore di una “dittatura sanitaria” che si sposa con la “dittatura finanziaria” avviata da Mario Monti nel 2011, e che prelude a una “dittatura informatica” di cui il M5S è il principale artefice. Sono passaggi decisivi per fagocitare l’Italia nel Nuovo Ordine Mondiale. Mobilitiamoci per far fallire questo crimine immane nei confronti dell’Italia e degli italiani. Andiamo avanti forti di verità e con il coraggio della libertà. Insieme ce la faremo.