Cari amici buongiorno. Mi auguro di cuore che stiate tutti bene in famiglia e che vi siate risvegliati colmi d'amore per la vita.

Il 25 aprile, come tutti gli anni, agli italiani viene riproposta la sceneggiata della “Festa della Liberazione”. 

Ma quale “Liberazione”!

La nostra “Liberazione” si sostanzia e si riduce alla facoltà che ci è concessa, ma che non si esita a revocarla, come è successo recentemente durante la procurata “pandemia di Covid-19”, quando contrasta con l'interesse dei poteri forti che ci comandano, di credere, pensare, dire e scrivere tutto ciò che vogliamo a prescindere dalla fondatezza dei contenuti; di dissentire, protestare e manifestare a prescindere dalla giustezza della causa; di non osservare le regole, non ottemperare ai doveri, rifiutare qualsiasi autorità fino al punto di imporre che il capriccio soggettivo si traduca in un diritto oggettivo.

Ma non è “Liberazione” senza indipendenza della Nazione e senza libertà del popolo. L'Italia è passata dall'occupazione della Germania nazista all'occupazione degli Stati Uniti, iniziata nel 1943 e che perdura da 81 anni.
Così come è passata dalla dittatura del regime fascista, che ha governato per vent'anni legittimato dalle elezioni e dall'investitura della Monarchia che ha fondato lo Stato unitario nel 1861, all'autoritarismo della “partitocrazia consociativa”, che sin dal 1946 con il compromesso tra la Democrazia Cristiana di Alcide De Gasperi e il Partito Comunista di Palmiro Togliatti, hanno imposto il monopolio del potere dei partiti, spartendosi cariche e denaro pubblico, riducendo la “democrazia” alla dimensione formale del rito delle elezioni. 
 
Non è “Liberazione” senza sovranità. Violando l'articolo 11 della Costituisce, laddove sancisce che l'Italia consente «in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni», chi ci ha governato dal 1945 in poi ha arbitrariamente trasformato i limiti costituzionali delle «condizioni di parità» e «limitazioni di sovranità», nella totale sottomissione dell'Italia e nella totale perdita della nostra sovranità legislativa (l'80% delle nostre leggi nazionali sono la trasposizione dei regolamenti e delle direttive dell'Unione Europea); della nostra sovranità giudiziaria (auto-imponendoci la preminenza delle sentenze della Corte di Giustizia dell'Unione Europea sulle sentenze emesse dai Tribunali italiani); della nostra sovranità monetaria e finanziaria (l'abbiamo persa al 100% adottando l'euro e vincolandoci ai parametri contemplati dalle leggi finanziarie europee); della nostra sovranità economica, energetica, industriale, agricola (siamo totalmente assoggettati alla strategia di sviluppo globalista decisa dall'Unione Europea).

Non è “Liberazione” senza sicurezza. Essendo obbligati a affidarci alla “protezione” degli Stati Uniti e della Nato, l'Italia non ha più Forze armate in grado di fare la guerra e di difendere il proprio territorio in caso di aggressione esterna. 
In parallelo, l'Italia non dispone di Forze dell'ordine adeguate e messe nella condizione di poter garantire la sicurezza all'interno dello Stato, per contrastare sia il terrorismo autoctono ed islamico, sia la criminalità organizzata autoctona e straniera. 

Non è “Liberazione” senza civiltà. Il cosiddetto “american way of live”, lo stile di vita all'americana, che ci è stato imposto contemporaneamente al “Piano Marshall” per la ricostruzione post-bellica, ha avviato il processo di disgregazione della nostra civiltà dalle radici giudaico-cristiane. 
Successivamente, la cosiddetta “rivoluzione culturale del Sessantotto”, è culminata nello scardinamento del principio dell'autorità, della certezza della verità, della centralità della famiglia naturale, della sacralità della vita dal concepimento alla morte naturale. 
Oggi, a causa delle leggi europee che legittimano il relativismo valoriale, di cui la cosiddetta “ideologia di genere” è l'aspetto più deleterio, abbiamo del tutto perso la capacità di discernere tra il vero e il falso, tra il bene e il male, tra il buono e il cattivo, tra il giusto e l'ingiusto, tra il bello e il brutto; così come abbiamo del tutto perso la cultura dei doveri, delle regole, della responsabilità e del sacrificio, sfociando nell'arbitrio assoluto della sola cultura dei diritti e delle libertà. 
Soprattutto i nostri giovani vagano nel buio più assoluto, perdendo persino la certezza della loro identità sessuale, che favorisce la loro sterilità; rinnegando la cultura della vita insita nella scelta di costituire la propria famiglia e di mettere al mondo i propri figli; aderendo alla cultura della morte insita nell'aborto e nell'eutanasia.
 
La verità è che non è stata una “Liberazione” e che non c'è nulla da festeggiare. Siamo sottomessi all'occupazione militare degli Stati Uniti da 81anni e, ad oggi, gli italiani ignorano persino i contenuti degli accordi segreti con cui l'Italia fu costretta a sottoscrivere la resa incondizionata il 3 settembre 1943 a Cassibile (Siracusa). 
Siamo sottomessi allo strapotere dell'Unione Europea che ci ha tolto la sovranità legislativa, giudiziaria, monetaria, finanziaria, economica, energetica, industriale e agricola; così come ha destrutturato la nostra società e devastato la nostra civiltà.

Andiamo avanti sulla retta via a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l'aiuto del Signore insieme ce la faremo a realizzare il miracolo per far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l'Italia.

Magdi Cristiano Allam
Fondatore della Casa della Civiltà

Giovedì 25 aprile 2024

La Casa della Civiltà è un'Associazione di Promozione Sociale (APS), fondata da Magdi Cristiano Allam nel 2021. 
Promuove la “Federazione di Comunità locali”, nel contesto dell'Italia elevata a “Nostra amata Patria”. 
Organizza un percorso di Formazione culturale, Mobilitazione civile e Azione politica costruttiva, per dare certezze sul piano dell'informazione responsabile, fortificare gli animi, infondere determinazione, con l'obiettivo di far rinascere la nostra civiltà decaduta, salvare gli italiani dall'estinzione demografica, riscattare lo Stato collassato, trasformando l'Italia nel Paese numero 1 al Mondo per la qualità della vita.

Per aderire alla Casa della Civiltà inviate una e-mail a adesioni@casadellacivilta.it ; o inviate un messaggio tramite Sms o Whatsapp a Marialuisa Bonomo, assistente personale di Magdi Cristiano Allam, al suo numero 335.234430. Trovate tutte le informazioni sul sito www.casadellacivilta.com 

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