Draghi parla di «sovranità condivisa» cedendo la «sovranità nazionale». La Meloni aspira a una «Confederazione di Stati sovrani» anziché la «Federazione di Stati che cedono la sovranità». Ma non esistono né la «sovranità condivisa» né la «Confederazione di Stati sovrani». Esiste solo la dittatura delle banche e della burocrazia dell'Unione Europea. Non abbiamo alternativa che riscattare l'Italia come Stato indipendente e sovrano depositario esclusivo della propria moneta, delle proprie leggi e della propria sicurezza

Cari amici buongiorno. Il neo-Presidente del Consiglio Mario Draghi nel suo discorso programmatico al Senato il 17 febbraio ha detto: «Gli Stati nazionali rimangono il riferimento dei nostri cittadini, ma nelle aree definite dalla loro debolezza cedono sovranità nazionale per acquistare sovranità condivisa».

Giorgia Meloni, Presidente di Fratelli d'Italia, nella sua replica alla Camera il 18 febbraio ha detto: «La nostra Europa non è l'Europa federale, con le sue continue cessioni di sovranità. La nostra idea di Europa è confederale, che significa mantenere la sovranità degli Stati nazionali e cooperare su alcune grandi materie».

Negli interventi di Draghi e della Meloni il concetto di «sovranità» viene indicato in quattro versioni distinte: 1) Sovranità nazionale. 2) Sovranità condivisa. 3) Europa federale con la cessione della sovranità. 4) Europa confederale con gli Stati nazionali sovrani.

Chiariamo innanzitutto che la sovranità sussiste solo quando uno Stato nazionale o una entità sovranazionale sono i titolari esclusivi della moneta, delle leggi e della sicurezza. Sono questi i tre pilastri che sostanziano la sovranità.

L'Italia ha perso la propria sovranità monetaria al 100% avendo adottato l'euro che è una moneta emessa dalla Banca Centrale Europea; ha perso la propria sovranità legislativa all'80% dato che l'80% delle leggi italiane sono la semplice trasposizione delle direttive e dei regolamenti dell'Unione Europea; ha perso la propria sovranità giudiziaria perché le sentenze emesse dalle Corti Europee (la «Corte di Giustizia dell’Unione Europea» con sede a Lussemburgo e la «Corte Europea dei Diritti dell’uomo» con sede a Strasburgo, a cui aderiscono in tutto 47 Stati tra cui quelli dell'Unione Europea) prevalgono sulle sentenze definitive emesse dai tribunali nazionali, operando come un quarto livello di giudizio; ha perso la propria sovranità in materia di sicurezza e soprattutto di difesa dato che dall'ultimo dopoguerra l'Italia ha delegato tali funzioni alla Nato e agli Stati Uniti. Di fatto l'Italia non è più uno Stato sovrano e di conseguenza non è più uno Stato indipendente.

Ecco perché la «sovranità condivisa» di cui ha parlato Draghi, proprio perché la sovranità si fonda sulla esclusività, è concettualmente una contraddizione, è un raggiro semantico, ed è comunque concretamente impossibile.

La sovranità dell'Italia è stata in gran parte alienata all'Unione Europea che è un'anomalia nel diritto internazionale. L'Unione Europea non è uno Stato sovrano, non è una Federazione di Stati, non è una Confederazione di Stati. Sostanzialmente è un'istituzione che rappresenta degli Stati formalmente sovrani, simile alle Nazioni Unite. Con la differenza che l'Unione Europea, a differenza delle Nazioni Unite, esercita un potere impositivo, invasivo e coercitivo con l'avvallo della nostra classe politica e del nostro Parlamento, decidendo la politica monetaria, finanziaria, economica, sociale e culturale dell'Italia, al punto da ridurre l'Italia a uno Stato che non è né sovrano né indipendente.

Di fatto l'Unione Europea è e si comporta come una dittatura che si esercita essenzialmente tramite l'euro, che più che una moneta è un sistema di potere che ci obbliga a sottometterci di fronte all'arma del debito perpetuo, incontenibile e inestinguibile provocato da una moneta emessa dalla Banca Centrale Europea, che è l'unica banca centrale al mondo che non fa riferimento ad uno Stato, e che obbliga lo Stato a indebitarsi per ripianare il debito.

La Meloni sbaglia quando attribuisce a Draghi l'adesione a una «Europa federale», perché la federazione significa uno Stato unitario depositario esclusivo della moneta, delle leggi nazionali e della sicurezza nazionale, riconoscendo alle entità aderenti un'autonomia in ambiti territoriali specifici. Ugualmente la Meloni sbaglia quando attribuisce a se stessa e al Gruppo dei «Conservatori e Riformisti Europei», da lei presieduto, l'aspirazione a una «Europa confederale», che significa una semplice cornice istituzionale che non lede alla sovranità nazionale degli Stati nazionali che vi fanno parte. Erano confederazioni gli Stati Uniti d’America prima della Costituzione federale del 1787 o la Svizzera prima della Costituzione federale del 1848, anche se la Svizzera si qualifica ufficialmente come «Confederazione Svizzera». Oggi nel mondo non c'è una sola «Confederazione di Stati sovrani».

Come nel caso della «sovranità condivisa» anche la «Confederazione degli Stati sovrani» è un ossimoro, perché se gli Stati sono sovrani non ha senso un'istituzione sovranazionale, è sufficiente una cornice di accordi bilaterali o multilaterali su questioni specifiche di reciproco interesse. In ogni caso non esiste un'Europa «à la carte», l'Europa dei desideri. L'Unione Europea è ben simboleggiata dalla statua posta poco prima della sede principale del Parlamento Europeo a Bruxelles, una donna magra che con il braccio teso verso l'alto esibisce il simbolo dell'euro. Non la fiaccola della libertà della «Statua della Libertà» a New York, ma l'euro. La quintessenza della realtà dell'Unione Europea e l'apice del «sogno europeo» è l'euro, ovvero lo strumento principale della sottomissione dei popoli europei e della perdita dell'indipendenza e della sovranità degli Stati nazionali europei.

Cari amici, non esistono né la «sovranità condivisa» di Draghi né la «Confederazione degli Stati sovrani» della Meloni. Noi che amiamo l'Italia non abbiamo alternativa che mobilitarci su un fronte culturale, civile e politico per riscattare l'Italia come Stato nazionale indipendente e sovrano, per affermare il bene primario degli italiani, per far rinascere la nostra civiltà italiana. Andiamo avanti forti di verità e con il coraggio della libertà. Insieme ce la faremo.

Magdi Cristiano Allam

25 febbraio 2021