Oggi tra superpotenze nucleari non sarebbe replicabile il bombardamento di Hiroshima e Nagasaki per porre fine alla guerra convenzionale. Questa è la lezione che si trae dalla guerra in Ucraina, è il fatto che ha convinto a desistere dal ricorso all’arma nucleare e, di conseguenza, a trattare la pace sulla base dell'esito della guerra convenzionale e del reale rapporto di forze sul piano militare, politico ed economico.

L’uso delle armi nucleari definite “tattiche”, perché la loro portata distruttiva è limitata, si scontra con il possesso diffuso di arsenali nucleari con ordigni definiti “strategici” perché di portata distruttiva illimitata. Fintantoché tutti hanno la certezza che nessuno farà ricorso agli arsenali nucleari strategici, acquisiscono una funzione di deterrenza, stabiliscono il cosiddetto “equilibrio del terrore” che finora ci ha salvaguardato dal rischio della distruzione del Mondo e dello sterminio dell’umanità. Ma in Ucraina, questo sottinteso tabù è stato infranto, per la prima volta nella Storia siamo stati vicini all'esplosione della prima e inevitabilmente ultima Guerra Nucleare Mondiale.

La guerra In Ucraina è stata di fatto risolta dalla constatazione che tra superpotenze nucleari non potrebbero esserci guerre atomiche circoscritte con l’impiego di ordigni tattici, perché l’eventuale ricorso alle armi nucleari tattiche da parte della Russia, per risolvere a proprio favore lo stallo presente sul piano della guerra convenzionale, avrebbe provocato una reazione a catena sfociando comunque nell’Apocalisse nucleare.

La guerra in Ucraina è sostanzialmente finita nel momento in cui gli Stati Uniti hanno preso atto della effettiva volontà della Russia di reagire con l’arsenale nucleare all’eventuale prosieguo della strategia bellica finalizzata a sconfiggere l’esercito russo sul campo della guerra convenzionale, per poi occupare e sottomettere la Russia, eliminare il Presidente Putin e sostituirlo con un “governo democratico” filo-statunitense.

L’ipotesi dell’uso di armi nucleari tattiche sussiste solo tra una potenza nucleare e uno Stato non nucleare, come fu nel caso degli Stati Uniti nel 1945, quando erano gli unici al Mondo a possedere la bomba atomica. E a condizione che lo Stato non nucleare che subisce il bombardamento atomico non abbia accordi di reciproca difesa con una superpotenza nucleare, che potrebbe di conseguenza reagire innescando il processo di distruzione totale.

Cari amici, questa è la realtà del nostro Mondo. Viviamo in un Mondo che potrebbe auto-distruggersi in un attimo. Finora la nostra vita è stata garantita dal fatto che ha prevalso la volontà di non auto-distruggerci.
Ma rispetto a prima siamo tutti fortemente a rischio perché è stato infranto il tabù che escludeva la possibilità che qualcuno potesse provocare l’Apocalisse nucleare, grazie al cosiddetto “equilibrio del terrore”. Per nostra fortuna è stata scongiurata, ma ora sappiamo che potrebbe accadere, che siamo stati a un passo dalla fine di tutto.
È chiaro che vanno ricostruite le fondamenta di un Mondo più sicuro e pacifico, senza tuttavia scadere nel velleitarismo dell'ideologia pacifista che immagina un Mondo senza armi ed una umanità senza violenza.

Cari amici, andiamo avanti a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l'aiuto del Signore insieme ce la faremo a far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l'Italia.

Magdi Cristiano Allam
Fondatore della Casa della Civiltà

Sabato 19 novembre 2022